1riempire i luoghi rimasti vacui unde generatur sonus quod hucusque
a nemine animadversum fuisse comperio (pag. 289). E più sottil
mente altrove esponendo le sue speculazioni soggiunge esser neces
sario che il corpo tremi. “ Neque etiam absque aere sonus effici
potest, quia aer sonat ingrediendo velociter ad implendum locum
ut non remaneat vacuus ” (pag. 190).
a nemine animadversum fuisse comperio (pag. 289). E più sottil
mente altrove esponendo le sue speculazioni soggiunge esser neces
sario che il corpo tremi. “ Neque etiam absque aere sonus effici
potest, quia aer sonat ingrediendo velociter ad implendum locum
ut non remaneat vacuus ” (pag. 190).
Se non fosse cosa certa che Giovan Batista Porta, infin dal 1558,
descrisse la camera oscura e applicò quello strumento alla teorica
della visione, diremmo che il Benedetti era ben meritevole che fosse
riserbata a lui questa primizia delle sue speculazioni. Forse egli fu
il primo ad applicar la lente biconvessa al foro, per cui s'introdu
cono i raggi solari (pag. 270) e senza dubbio l'applicazion ch'ei ne
fa al modo del vedere per l'organo fisiologico dell'occhio (pag. 297),
è di ben altro scienzato dall'Autor della Magia Naturale.
descrisse la camera oscura e applicò quello strumento alla teorica
della visione, diremmo che il Benedetti era ben meritevole che fosse
riserbata a lui questa primizia delle sue speculazioni. Forse egli fu
il primo ad applicar la lente biconvessa al foro, per cui s'introdu
cono i raggi solari (pag. 270) e senza dubbio l'applicazion ch'ei ne
fa al modo del vedere per l'organo fisiologico dell'occhio (pag. 297),
è di ben altro scienzato dall'Autor della Magia Naturale.
Benchè nell'Ottica non abbia fatto il Benedetti que'gran pro
gressi che fece nell'Acustica, nella Meteorologia e in altre parti della
Fisica o più difficili o più importanti, non è da tacer nondimeno
la ragion ch'ei rende del color rosso negli ecclissi di Luna, desunta
dalle rifrazioni che subiscono i raggi solari che perciò entrano nel
cono ombroso (pag. 257) e quell'altra ragion ben più nuova dello
scintillar che fanno le stelle fisse; ragione desunta dal vario indice
di refrazione degli strati aerei e vaporosi che s'interpongono fra
que'lontanissimi corpi lucidi e il proprio occhio nostro (pag. 186).
gressi che fece nell'Acustica, nella Meteorologia e in altre parti della
Fisica o più difficili o più importanti, non è da tacer nondimeno
la ragion ch'ei rende del color rosso negli ecclissi di Luna, desunta
dalle rifrazioni che subiscono i raggi solari che perciò entrano nel
cono ombroso (pag. 257) e quell'altra ragion ben più nuova dello
scintillar che fanno le stelle fisse; ragione desunta dal vario indice
di refrazione degli strati aerei e vaporosi che s'interpongono fra
que'lontanissimi corpi lucidi e il proprio occhio nostro (pag. 186).
Il titolo di Speculazioni dato al libro, d'onde tante nuove verità
della scienza si diffondevano a illuminar le tenebre di quei tempi,
è benissimo appropriato, perchè infatti l'Autore non si contenta che
di speculare. Santorre Santorio invece, nato 31 anno dopo il Bene
detti in Capo d'Istria nel 1561, è l'uomo d'azione e l'arte medica
professata da lui è che potentemente l'inclina a mettere in esercizio
le solitarie speculazioni della scienza. Così, mentre lo stesso Bene
detti s'era contentato di specular le ragioni per cui, in un cannel
lino di vetro, condensata l'aria, vi sottentra l'acqua, e variando la
temperatura l'acqua stessa ora s'alza nel cannellino ora s'abbassa;
il Santorio pensa di sottoporre a misura quegli alzamenti e quegli
abbassamenti, per servirsene come di sicuro argomento a misurare
il giusto grado degli accessi e dei recessi ne'calori febbrili. E mentre
dall'altra parte Galileo, sperimentando coi pendoli le prime leggi
della caduta dei gravi, s'accorge dell'isocronismo delle loro vibra
zioni, e accenna all'uso che se ne potrebbe far nella misura dei
minimi tempi, il Santorio pensa d'applicar quello strumento a ri-
della scienza si diffondevano a illuminar le tenebre di quei tempi,
è benissimo appropriato, perchè infatti l'Autore non si contenta che
di speculare. Santorre Santorio invece, nato 31 anno dopo il Bene
detti in Capo d'Istria nel 1561, è l'uomo d'azione e l'arte medica
professata da lui è che potentemente l'inclina a mettere in esercizio
le solitarie speculazioni della scienza. Così, mentre lo stesso Bene
detti s'era contentato di specular le ragioni per cui, in un cannel
lino di vetro, condensata l'aria, vi sottentra l'acqua, e variando la
temperatura l'acqua stessa ora s'alza nel cannellino ora s'abbassa;
il Santorio pensa di sottoporre a misura quegli alzamenti e quegli
abbassamenti, per servirsene come di sicuro argomento a misurare
il giusto grado degli accessi e dei recessi ne'calori febbrili. E mentre
dall'altra parte Galileo, sperimentando coi pendoli le prime leggi
della caduta dei gravi, s'accorge dell'isocronismo delle loro vibra
zioni, e accenna all'uso che se ne potrebbe far nella misura dei
minimi tempi, il Santorio pensa d'applicar quello strumento a ri-