Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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12632DIALOGO ſecondo la maggior, ò minor preſſione ſi vedono diſcende-
re, ò alcune, ò tutte queſte palline, chi più, chi meno, chi
ſino al fondo;
dal quale anco, rallentandoſi la preſſione
del dito, ſi vedono riſalire, chi più, chi meno, chi ſino à gal-
leggiare, ſecondo che più, e più ſi rallenta la preſſione.
_Ofr._ Et hò fatto io più volte queſto giochetto, e sò anco la
cauſa, che ne viene aſſegnata comunemente.
Premendoſi
l’acqua della carafa con il dito (che però otturi la bocca
ben bene) queſta ò non patendo compreſſione alcuna, ò
patendone qualche poco, non però quando habbia doue
cacciarſi, entra per quelli buccolini nelle palliue a propor-
tione della preſſione;
e con il ſuo ingreſſo comprimendo
l’aria contenuta entro alle palline, fa vn compoſto, ò vgual-
mente graue in ſpecie con l’acqua, ò più:
e perciò ſi vedo-
no tutte quelle varietà.
Anzi che ben ſpeſſo quando la
preſſione è molto gagliarda, e le palline ſono aſſai graui
per ſe ſteſſe, ſi che poco differiſchino dall’acqua, entra in
eſſe tanta quantità di queſta, che anco ralentata la preſſio-
ne, non perciò vſcendo l’acqua da eſſe, perſiſtono nel
fondo;
ne ſono più atte al gioco ſino che non ſi caui da
eſſe detta aqua.
_Mat._ Queſta eſperienza dimoſtra manifeſtamente che nel bic-
chiere, ò vaſo quanto più fondo ſi ſommerge, tanto ſi pro-
ua minor fatica nel tenerlo fermo acciò non riſaliſca.
Per-
che pure in eſſo può entrare tant’acqua, che l’aggregato
d’eſſa, vaſo, &
aria riſtretta, poſto entro l’acqua, ſia, ò
vgualmente graue in ſpecie con eſſa, ò più, nel qual caſo è
manifeſto, che non ſi farebbe fatica alcuna.
Immergendo
adunque più, e più il bicchiere, caminaſi ſempre più à ren-
derlo, e graue come l’acqua, e più.
Adunque ſempre ſi
rende più graue, e ſempre ſi fà minor fatica.
Cont. _Vn eſperienza ſimile porta il dottiſſimo Claudio Beri-_
_gardo, gia Filoſofo primario di queſto Studio_, nel ſuo Circo-
lo Piſano par.
3. circ. 6. pag. 294. ſit columna vitrea, _dice egli_ caua,
altitudine vnius pedis, diametro trium digitorum, aquæ plena.
Fiat vaſculum vitreum rotundum magnitudine nucis maiuſculæ,
ſed ita compreſſum, vt minor diameter altitudinem referens ſit
vnius digiti, maior verò latitudinem referens ſit duorum,

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