Alberti, Leon Battista, L' architettura

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127123LIBRO QVINTO. biſogna, che affortifichino la Città loro non meno contro a ſuoi, che contro a
Foreſtieri:
& talmẽte debbe eſſere afforzificata, che e’ poſſa a un biſogno ualerſi
delo aiuto, &
de ſuoi, & de Foreſtieri ancora cõtro a ſuoi. Nel paſſato libro di-
moſtrãmo come ſi haueua a fortificare una Città contro a gli Inimici foreſtieri;
conſidereremo al preſente quel che ella uoglia hauere contro a nimici Terra-
115 zani.
Euripide tiene per coſa certa, che la moltitudine naturalmente ſia uno
Inimico potentiſsimo, &
che ſe ella uorrà ridurre unitamente inſieme le fraudi,
&
gli in ganni, diuenterà certamente ineſpugnabile. I ſauiſsimi Re del Cairo
in Egitto, città dimaniera popolatiſsima, che e’ penſauano che allhora ella ſteſ-
ſe ſana, &
bene, quando e’ non ui moriuano piu che mille huomini il giorno: la
2210 diuiſono con foſſe d’acqua tãto ſpeſſe, che ella non pareua di già una ſola Città,
ma molte picciole Terrecciole congiunte inſieme:
Et queſto credo io che e’ fa-
ceſsino, accioche la cõmodità de gli Impeti fuſſediuiſa, &
ſparſa. Et per q̃ſto
ottennero facilmente, che innanzi tratto non hauieno a temere de gli impor-
tanti motiui de la moltitudine;
& ſecõdariamente di potere reprimere con fa-
3315 cilità, i detti motiui ſe pure ne naſceſſero;
non in altra maniera che auerrebe, ſe
di uno coloſſo grandiſsimo, ſe ne faceſsino due, o piu ſtatue, piu trattabili, &
piu
portatili.
I Romani non mandauano in Egitto alcuno Senatore, con autorità
Proconſolare, ma diſtribuiuano a ciaſcun luogo huomini de l’ordine de Caua-
lieri.
Ilche dice Arriano che eſsi faceuano, accioche una Prouin cia tanto dedi
4420 ta a la innouatione di nuouitumulti, non fuſſe gouernata da un ſolo.
Et con-
ſiderarono neſſuna Città eſlere ſtata ſenza diſcordie de Cittadini piu che q̃lle,
che o diuiſe da la natura, come che ſe ui paſſaſſe un fiume per il mezo, o doue fuſ
ſino collinette ſeparate in piu parti;
o che ueramẽte poſte parte in piano, & par
te in colle, fuſsino diuiſe da alcuna muraglia commodiſsimamente;
& tal diuiſio
5525 ne non penſo io che ſi habbia a tirare come un Diametro a trauerſo d’una pian-
ta;
ma come rinchiudere un circuito in un altro: Concioſia che i piu Ric-
chi come quegli, che uorrieno il paeſe piu largo, ſopporteranno facilmen-
te d’eſſere laſciati fuori del primo cerchio;
& laſceranno uolentieri a le Bec-
cherie, &
ale altre botteghe, & a Trecconi, il mezzo della Città per il Mer-
6630 cato;
& la poltrona Turba del Terentiano Gnatone, cioè Pizzicagnoli,
Beccai, &
Cuochi, & ſimili arrecherà piu ſicurtà, & manco ſoſpetto, che ſe
ella non fuſſe ſeparata da Cittadini piu nobili.
Nè ſia fuori di propoſito, quel
che ſi legge ne gli ſcritti di Feſto, che Seruio Tullio comandò a Patritij, che
andaſsino ad habitare nel Borgo;
accioche ſe egli haueſſero cerco habitan-
7735 do in quelluogo di fare innouatione, ſtandoui egli ſopra a ridoſſo, egli poteſ-
ſe opprimere in un ſubito.
Queſto muro dentro a la Terra biſogna murarlo
di maniera, che paſsi per tutte le reggioni de la città, &
di groſſezza, & d’ogni
altra ſorte di lauoro biſogna alzarlo gagliardiſsimo, &
altiſsimo, fino a tanto
che ſoprauanzi a tutti i Tetti de gli edificij priuati.
Et biſognerà forſe ancora
8840 aftortificarlo di Torri, &
di merlature, & di foſſe ancora da ogni banda, ac-
cioche i tuoi Soldati nel ſtarui dentro, mediante quelle difeſi, &
ſicuri, da per
tutto lo poſsino difendere;
Biſogna che le ſue Torri non ſieno aperte da lo
lato di dentro, machiuſe di muro per tutto, &
biſogna che le ſieno eſpoſte

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