Alberti, Leon Battista, L' architettura

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128124DELLA ARCHITETTVRA luoghi coſi uerſo i ſuoi, come uerſo i foreſtieri, a quelli maſsimo, dico, a quali ſo
no addirite le ſtrade, o gli altiſsimi tetti de tẽpij.
Non uorrei che ne le Tor-
ri ſi ſaliſſe da alcuno altro luogo, che perlo ſteſſo muro, &
allo ſteſſo muro non
uorrei che ſi ſaliſſe, ſe non da una uia conceſſa da il Principe.
Dala fortezza a
la Città non uorrei ſi camminaſſe per ſtrade, che ui fuſsino alcuni archi, nè laſcia
115 teui Torri in alcun luogo.
Debbeſiancora auertire, che non ui ſieno nè agetti
di terrazzi, nè Piombatoi, donde poſſa eſler dato impedimento, con il tirare de
ſaſsi, &
de le freccie, a Soldati, che corrono a fare gli offitij loro. Vltimamente
e’ ſi debbe di maniera ordinare tutta queſta muraglia, &
di sì fatte coſe, che tut-
ti i luoghi, che ſono a caualiere, ſieno in podeſtà di chiregge.
Et che neſſuno
2210 poſſa impedire i ſuoi dal potere ſcorrere la Città liberamente per tutto.
Etin
queſto le Città di coloro, che ſono nuouamente diuentati Principi, ſono differẽ
ti da quelle de Re.
Et forſe in queſto ancora ſono differenti, che a Popoli libe
ri ſon piu commode le Cittàne le pianure;
& a quelli, che nuouamente ſiſono ac
quiſtato uno Imperio, piu ſicurenelle montagne.
Gli altri edificij di coſtoro,
3315 doue habbino ad habitare, &
i Re, & quei Principi che dinuouo ſi hanno acqui
ſlato uno Imperio, non pure ſi ſomigliano infra loro ne la maggior parte de le
coſe, ma conuengon ancora in alcune con gli edificij Plebei de Priuati.
Dire-
mo prima in quel che e’ ſi ſomiglino:
Dipoi quel che ciaſcuno habbia per ſua
proprietà.
Queſto genere de gli edificij, dicono che fu trouato per la neceſsi-
4420 tà;
niente dimeno e’ ci ſono alcune altre parti, ueramente tanto commode, che
per l’uſo, &
per la conſuetudine del uiuere, par che le ſieno al tutto diuentate ne
ceſſarie, come è il Portico, il luogo da paſſeggiare, il luogo da farſi portare, &
ſi-
mili, lequali coſe eſſendo noi perſuaſi, coſi da la ſcienza, &
da la ragione de l’edi-
ficare, non le diſtingueremo già di maniera, che noi diuidiamo però le coſe cõ-
5525 mode da le neceſſarie;
ma in tal modo, che sì come nelle città, coſiancora in coſi
fatti caſamenti, altre parti ſi aſpettino alla uniuerſità di tutti, altre a le commodi
tà di pochi, &
altre a quelle d’un ſolo.
Del Portico, Antiporto, Androne, Sala, Scale, Veroni, Vani, Porti di dietro, Ripoſti-
6630 gli ſegreti, &
ſtanze naſcoſe, & in quello che ſiano differentile caſe de Principi, da
quelle de Priuati;
& de gli appartati, & inſume congiunti appartamenti del Princi-
pe, &
della ſua Donna.
Cap. II.
NOi certamente non penſiamo che il Portico, & lo Antiporto fuſſe fatto
7735 ſolamente per commodità de Serui, come dice Diodoro;
ma per cagio-
ne ancora de la uniuerſità de Cittadini:
In caſa poii luoghi da paſſeg-
giare la Corte, lo Androne, la Sala (laqual credo io che ſia chiamata coſi dal ſal-
tare, che in quella ſi fa nel celebraruiſi l’allegrezza delle Nozze, &
de Conuiti)
non ſi appartengono alla uniuerſalità, ma piu toſto a gli habitanti proprij.
Le
8840 Stanze da ſtarui a mangiare è coſa certa che alcune ſeruono per i padroni, &

alcune per i Seruidori, le Camere da dormirui ſeruono per le Matrone, per
le Fanciulle, per i Foreſtieri, &
quaſi per ciaſcuno appartatamente. De la uni-
uerſale diuiſione, de le quali, per quanto s’aſpettaua a parlarne

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