Lorini, Buonaiuto
,
Le fortificationi, old version (312 p.)
,
1609
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archimedes
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chap
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main
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s
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pb
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031/01/128.jpg
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pagenum
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120
"/>
il ſito, ò per natura, ò per arte, ne concedeſſe di poterci ſeruire di canali nauigabili, ſi doueranno
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fare, non riguardando à ſpeſa, per il molto beneficio, che apporteranno alla
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gap
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abrica nel potere con
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le barche condurre tutte le coſe neceſſarie, si per il ſeruitio di eſſa fabrica, come per la commodità
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della Fortezza, e ſuoi habitanti, con l'aſſicurarci da' diſordini, che ſpeſſo ſogliono occorrere quando
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marg278
"/>
mancano le prouiſioni, e maſſime nel principio delle opere. </
s
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s
>E però deue quello, che hauera il carico
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di fare eſſequire, imitare quelli, che vegliono fare vn paſto, ouero banchetto ſollenne a vn numero di
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amici, e parenti; iquali auanti, che li conuitino, fanno prima tutte le prouiſioni, & poi fanno ve
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/>
nire eſſi conuitanti, ſi che non habbino altro da fare, che ſentarſi à tauola apparecchiata con quanto
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ſi ricerca. </
s
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s
>E ſe con queſto eſſempio ſi prouedera al biſogno della fabrica, cioe che venuti i lauoran
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/>
ti, non habbino incommodo alcuno nel metterſi à lauorare, ſi farà l'opera con preſtezza, e ſo
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marg279
"/>
disfattione di tutti. </
s
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s
>Douendoſi però auertire, che per far queſto ci fà molto di biſogno della prati
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ca, e diligenza de' miniſtri; perche da queſti ne dipende l'eſſecutione de gli ordini; e però ſi deb
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bono eleggere huomini pratici, & atti a quell'eſſercito, e carico, che gli ſarà aſſegnato, e che il
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pagamento, ò prouiſione, che ſe gli darà, ſia tanto, che ciaſcuno nel grado ſuo poſſa commodamen
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te viuere; accioche quando mancaſſino di quella fedeltà, allaquale ſono tenuti, ſi poſſino giuſtamen
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te caſtigare. </
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>Poi quanto all'ordine dell'eſſequire, ſi deue anco in queſto imitare i Muſici, cioè, che cia
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/>
ſcuno con l'ordine, e miſura datagli dal maeſtro, faccia la parte ſua. </
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s
>Sarà dunque neceſſario, che
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marg280
"/>
gli ordini del fab
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icare dipendino da vn ſolo, e pratico Ingegnere, ſi che aſſegnate ch'egli hauerà le
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parti, tutti poſſiuo con vn'iſteſſa regola, e proportione eſſequire l'opera, perche facendo altrimenti,
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ne naſcerà fempre di quelle confuſioni, c'hò viſto con la eſperienza ſuccedere. </
s
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>Douendo però eſſo
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Ingegnere, ouer ſopraintendente eſſequire quello che dal Principe, ò da' ſuoi Rappreſentati ſarà
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ſta
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con maturo conſiglio deliberato, con antiuedere i diſordini, e procurare il rimedio auanti, che
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ſuccedano. </
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>Et per dar principio proporremo, come ſi diſſe, di voler ridurre la Fortezza quanto pri
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ma in buona difeſa, però ſarà neceſſario hauer tanti lauoranti, che d'ogni intorno ſi poſſa in vn me
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deſimo tempo far'il cauamento della foſſa, il numero de'quali douemo cauare da' paſſi, che circonde
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marg281
"/>
rà la Fortezza, che per eſſempio diremo ſia mille nouecento ſeſſanta paſſa, ſendo fatta con ſette ba
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luardi, e che ſi debba far lauorare a vn tanto il paſſo quadro; e facendoſi le parti di paſſa dieci, per
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lunghezza v'anderan parti cento nouantaſette, e volendoui per ciaſcuna mettere vna compagnia di
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trentacinque huomini che in tutto ve ne anderà ſei mila, & ottocento, & tanti lauoranti biſognerà
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/>
prouedere
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abbr
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aſſegnãdo
">aſſegnando</
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>
a ogni compagnia il ſuo capo, alquale ſia dato l'ordine del lauoro, che haueran
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no da fare, e ſe a ogni otto compagnie ſarà promeſſo
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vēti
">venti</
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ducati di donatiuo doppo il ſuo ordinario
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/>
pagamento, a quella c'hauerà, in capo di otto giorni, cauato più numero di paſſi cubi di terra, l'opera
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/>
ſi anderà facendo con maggior preſtezza, e con aſſai beneficio del Principe, perche ciafcuna compa
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="
marg282
"/>
gnia, fuori dell'ordinario ſi affaticherà per hauer
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abbr
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nō
">non</
expan
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ſolo l'vtile, ma l'honore ancora, douendo eſſi ca
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/>
pi tenere il ſuo ſegnale in vna banderuola, co'l nome del baluardo, ò cortina doue lauorerà, accioche
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tutti i lauoranti poſſino riconoſcere la ſua parte, che ancora ſeruirà per il riſcontro de gli ſcriuani, e
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/>
pagatori, che debbono tenere diligente cura, che tutti lauorino al ſuo luogo. </
s
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s
>Ci ſono anco due altri
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n
="
marg283
"/>
modi di far lauorare, cioè co'ferlini, & in vltimo a giornata. </
s
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s
>El'opera, che ſi darà a fare a vn tanto il
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/>
paſſo, douerà eſſer la cauatione della foſſa, come s'e detto, e co' ferlini ſi potrà far portare le pietre, &
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/>
altre materie
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nō
">non</
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>
così facili a miſurarle. </
s
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s
>Quanto all'vſo dell'opere a giornata, queſte ſi debbono il più
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lb
/>
ſi può fuggire per il poco lauoro, che ſi fà, ſaluo però quelle, che per neceſſità biſogna tenere da ſpia
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lb
/>
nare la terra, bagnarla, e peſtarla. </
s
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s
>E però a me molto piace, quando ſarà ſtradata la fabrica, il dare al
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/>
l'incanto il detto cauamento, e portare la materia al ſuo luogo, cioè dare vn
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tãto
">tanto</
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>
del paſſo a que' capi
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/>
de'lauoranti, che per manco prezzo li toccherà di far l'opera; e doue per diuerſe cagioni
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nō
">non</
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>
fuſſe, chi
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lb
/>
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marg284
"/>
pigliaſſe tal carico, vſerei i ferlini nel modo che al ſuo luogo ſi dirà. </
s
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s
>Auertendo ſempre, che i poueri
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/>
huomini, in qual ſi voglia modo che lauorino, ſiano giuſtamente ſodisfatti della lor mercede. </
s
>
<
s
>Nè
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ſi deue mai hauer deſiderio di acquiſtar la gratia del Principe a cui ſi ſerue, con gli ſparagni fatti con
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/>
poca conſcienza; douendoſi tal gratia procurare ſolo co'l mezo delle opere ben fatte, & eſſequite con
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/>
quella diligenza, e ſolicitudine, che fi ricerca. </
s
>
<
s
>E per
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nō
">non</
expan
>
errare nel torre a' poueri per dare al Principe,
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/>
ouero al Principe per dare al pouero, come più ſi conuerria; il miglior mezo ſarà il dar l'opera, come
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lb
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n
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marg285
"/>
hò detto all'incanto, ſaluo però le muraglie, che a me
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abbr
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nō
">non</
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>
piace ſi faccino fabricarein tal modo, perche
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/>
ſi fanno peſſimi lauori, nè è di ſparagno, ma danno notabile delle fabriche; atteſo, che
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facēdo
">facendo</
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>
vna mu
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/>
raglia groſſa, e mal compoſta, non per queſto viene a eſſere gagliarda, conforme all'opinione di chi
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/>
l'ordina, e tanto manco facendola ſottile; douendo tal'opera eſſer fatta da buoni maeſtri, e pagati a
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lb
/>
giornata, co'l farli ſeruire a'detti
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ferlinãti
">ferlinanti</
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>
, acciò gli abondino le materie, e quegli che le danno
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all'in-cãto
">all'in
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lb
/>
canto</
expan
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ſono cauſa, che i buoni maeſtri non lauorano, ma fanno il ſollicitatore, ouero imbrogliatore del
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lb
/>
l'opera; perche douendo guadagnare di quella loro mercantia, maſſime pigliando per l'ordinario le
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lb
/>
fabriche a prezzi baſſi, ſono neceſſitati andar cercando tutti i manuali, e gente non buona per ſeruirſe
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lb
/>
ne a far l'eſſercitio del muratore, per ſpendere manco nelle loro giornate, ſi che a ſpeſe del Principe </
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p
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</
chap
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body
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archimedes
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