Lorini, Buonaiuto , Le fortificationi, old version (312 p.), 1609

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1molti diuentano maeſtri, onde per ciò ſi fanno le fabriche rouino ſe auanti, che ſieno compite. Per
farpoi i prezzia gli operanti nel portare, ouero cauare dette materie, ſarà faciliſſimo co'l mezo dell'e­
ſperienza.
E prima nel cauamento della terra, ò altra materia, che ſi voleſſe pagare a paſſi; ſi farà ope­
rare con tante opere che baſtino, come gia s'e detto nel precedente Capitolo.
Potendo alla giornata
andare alzando i detti prezzi conforme alle ſalite, e lunghezze de' viaggi, che biſognera fare, acciò le
giornate ordinarie ſieno ben ſpeſe.
E per li ferlinanti, ſi deue vſare monete fatte di piombo ſtampate
almanco da vna parte, de' quali ſe ne farà quel numero, che biſognerà; e differenti sì di grandezza, co­
me di ſtampa per potere far portare diuerſe materie in più luoghi, & a far diuerſi prezzi.
Per ciò è ne
ceſſario trouar huomini fidati, che li diſtribuiſcano a'lauoranti, cioe il Diſpenſatore, ouero pagato­
re deue tener ſempre vna ſorte di eſſi ferlini, fermandoſi doue hà da eſſere portato la materia, & in
parte, che paſſano gli operanti carichi, gli darà il ſuo ferlino, ilquale buttato c'hauerà a baſſo il cari­
co, ſe ne ritornerà per vn'altra ſtrada, per non impedire gli altri, che vengono carichi; tenendo eſſo pa­
gatore appreſſo di ſe vn caualletto di legno, doue nel mezo ſarà vn ſoftegno angolare, che come centro
equilibrerà vna tauola, che ſtarà alla ſimilitudine delle braccia di vna bilancia, & a vna delle ſue te­
ſte ſi metterà vna pietra di quel peſo, che douera eſſere il zerletto, ò altro ſtrumento pieno com che ſi
porterà la materia, laquale proporremo ſia di libre cinquanta, ſi come nel preſente diſegno per DE
88[Figure 88]
ſi vede il caualletto, & A angolo doue ſi regge la tauola BC equilibrata, & alla teſta B ſarà la pietra,
e ſopra all'altra C ſi douera poſare il carico, quando però ſi vedrà non eſſere al ſuo peſo, laqual ta­
uola equilibrata lo moſtrerà ſempre, che il detto peſo di terra ſia con la pietra eguale, ilche non eſ­
ſendo farà buttare la materia al ſuo luogo senza pagarglila, nè fare altra diſputa.
Quanto al prezzo del
pagamento ſi douerà vedere quanti viaggi ſi può fare vn'hora, e quante hore del giorno ſi lauora,
e quanto merita per la ſua mercede il dì lauorando a giornata, valutando i detti ferlini, ouero viaggi a
tanti al ſoldo, quanti con la detta iſperienza fatta più volte, ſi vedrà, che meriti.
E quando che ſopra al
lauoro fuſſe molta gente, e che vn pagatore non poteſſe ſupplire, e ne biſognaſſero due, ò più: do­
uerà ciaſcuno fare il ſuo paſſo co'detti caualletti, acciò che douendo i lauoranti paſſar ſolo da quello,
non ſi poſſino far pagare più d'vna volta.
E con tal'ordine di operare hò fatto molte opere con ma­
rauiglioſa preſtezza; atteſo, che chi vuole lauorare può guadagnare l'opera ſua, conforme alla fati­
ca, che fa, & i più poltroni per la vergogna, e proprio danno ſi anderanno com Dio, ò faranno l'obligo
loro.
Ma è ben vero, che biſogna molto hauer l'occhio a'rubbamenti sì de' miniſtri, che diſpenſano i
ferlini, come anco de'falſificatori.
Si procurerà però d'hauer miniſtri di bnona vita, e pagargli bene,
acciò fallando s'habbia cauſa di caſtigargli meglio; e per li falſarij, il depoſitario, che hauerà nelle
mani tutta la ſomma de'ferlini, deue tenere diligente conto del peſo, e particolarmente di quelli, che
conſegna a'pagatori, e ripigliandogli con l'iſteſſo peſo, ſi ſaprà ſempre ſe mancano, ò creſcono, cioè ſe
mancheranno ſarà ſegno che i lauoranti gli haueranno nelle mani per aſpettare, che ſi faccia altro la
uoro a maggior prezzo, benche in tal caſo ſi muti ſtampa, ma ſe creſceranno, ſarà ſegno manifeſto, che
vengano falſificati.
Quanto a'pagamenti sì di eſſi ferlini, come ancora nel ridurli in buona moneta per
la mercede de'poueri operanti, ſi propone ſiano tanti eſſi pagatori, quante ſaranno le diuerſità de' lauo
ri, che ſi faranno, douendo come ſi diſſe anco eſſer diuerſe le ſtampe di eſſi ferlini.
E perche non poſ­
ſino, nè debbino mancare, deue il depoſitario ſtar ſempre alla ſua banca, & hauer'aſſai piaſtrette di
piombo bollate con vno per inſino a diece bolli, cioè vno dirà diece ferlini, e diece bolli per eſſempio
diranno cento, e così in tutte le ſtampe.
E quando gli operarij anderanno a cambiarli, gli ſarà dato com
forme al numero tante piaſtre, ò bolli di piombo, quanto importeranno eſſi fuoi ferlini guadagnati,
& in tal modo i ferlini non potranno mancare a'pagatori.
Et il Camerlengo, che deue ogni due giorni
pagare in buona moneta, non hauerà cagione di contar molto; ma ſaputo dal Proto della fabrica, ò al-

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