Cambiagi, Gaetano, Guida al forestiero per osservare con metodo le rarità e bellezze della città di Firenze, 1790

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1 bili, e generoſi, e niuna impreſa, benchè dif-
ficile, e grande, intentata laſciarono, per ac-
quiſtare a ſe medeſimi gloria, ed alla Patria or-
namento, e ſplendore.
Scoſſo il duro giogo
di eſſere ad altri ſoggetti, dopo la decadenza
dell'Imperio Occidentale, nel quinto ſecolo,
procurarono di vivere in libertà; per conſer-
var la quale, non meno che per dilatare i con-
fini del proprio dominio, furono forzati ad ab-
battere l'audacia dei loro nemici, disfacendo
Caſtelli, eſpugnando Città, e riducendo ſotto
il loro comando Popoli intieri.
Fatti pertanto
potenti, non temerono di ſoſtenere oſtinatiſſi-
me guerre contro i primi potentati d'Italia,
riportandone ſegnalate vittorie, le quali ſenz'
alcun dubbio non ſarebbero così toſto ceſſate,
ſe non ne aveſſero il corſo impedito le diſcor-
die civili.
Queſte furono, che tolſero ai Grandi
il Governo, e 'l tramutarono di Ariſtocratico
in Popolare, e di Popolare lo riduſſero a
Principato: poichè la Repubblica nei primi
tempi ſolamente dagli Ottimati ſi governò, indi
dal culto Popolo (fuorichè nella rivoluzione
de' Ciompi nell'anno 1378. quando il popolo
vile, e minuto per breviſſimo tempo preſe il
comando); e finalmente nel ſecolo decimoſe-
ſto da Principi ottimi, e clementiſſimi cominciò
ad eſſer governata.
Ora ſiccome nel coraggio,

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