Lorini, Buonaiuto
,
Le fortificationi, old version (312 p.)
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1609
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operanti potrebbe ſeruire, ma con corſi, ouer ſuoli ſottiliſſimi, ſi verria a far l'opera ſtabile, e tanto
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più battendola, ſi che l'vno con l'altro corſo ſi venga a vnire, e conſolidarſi inſieme, e fai ſi vno ſteſſo
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corpo ſenza potere più in vna parte che nell'altra riceuer l'acqua. </
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>Si potrà anco in tre modi far i det
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ti alzati di ſcarpe per accommodarſi alla neceſſità, per le diuerſe nature de' terreni, & altre incommo
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dità, che poſſono eſſere ſopra il ſito, doue ſi douerà fabricare. </
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>E prima eſſendo la terra arenoſa, e cat
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tiua, vi ſi potriano mettere delle vimine, cioè vn ſuolo in ogni dua corſi, e che vi ſieno diſteſe alquan
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to rare, in larghezza almanco di tre paſſi, con partè delle ſue cime in fuori, ſi che poſſino germoglia
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re, & la parte groſſa alquanto in dentro per potere poi tagliare, & regolare la ſcarpa. </
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>Il ſecondo ino
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do, ſarà fare per di fuori vna camicia groſla mezo braccio, fatta di buona terra, & bene impaſtata, con
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le radice di gramigna tagliate in piccoli pezzi, & bene battuta la terra per di dentro, e per di fuori a
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corſo per corſo mentre ſi alza la piazza, & ſi farà la detta ſcarpa diritta, maſſime col mezo d'vna cor
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da, e non hauendo la gramigna, ſi opererà di quel pulone di ſieno che reſta nelle cappanne, & nelle
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mangiatoie de caualli; Il terzo modo, ſi potrà fare con le lotte tagliate più larghe, & longhe, che ſi
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potrà e che vi ſia le radiche di gramigna, & meſſe in opera come ſi fa con mattoni ouer pietre cotte,
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cioè vna lotta per longo, & l'altra per trauerſo, e ben bagnate, & battute per di fuori, & per di dentro,
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con le quali lotte ſi potria anco laſtricare la ſuperficie della groſſezza de parapetti, e anco l'altezze
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delle grande ſcarpe fermandole con li cauichi di legno ſottile, ma è opera da fare quando la terra per
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le pioggie è humida, & preſto ſi farà il prato, & oltre alla bellezza, conſeruerà l'opera, guardan
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doſi però, che alcuna ſorte di animali non vi vadi paſcolando. </
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>E per non laſciar indietro alcuna co
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ſa, che poſſa portare facilità all'opera, ſi moſtreranno i ſeguenti ſtrumenti per lauorare, e portare la
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terra, ò altra materia per ſeruitio della fabrica, i quali ſtrumenti ſaranno i più facili, che ſi poſſino
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operare. </
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>Cioè il Zappone, & il picco è molto vtile, doue la terra foſſe dura, e ſaſſoſa; la Zappa ſerue
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oue non ſono ſaſſi, e la marra per ſpianare, e tirare la terra ſmoſſa doue più biſogna, la pala, ouero
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badile ſi opera per buttare eſſa terra lontano, e caricarla per portarla via in diuerſi modi, la qual pala
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inſieme con la Zappa ſono que' due ſtrumenti, che fanno, e disfanno la Fortezza, per non hauer il
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maggiore, nè più potente nemico; la vanga è ſtrumento molto vtile doue non è il ſaſſo, perche ſerue
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per Zappa, & badile nel tagliare, e caricare la terra. </
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>Il raſtrello fatto di ferro co'l manico di legno
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ſerue marauiglioſamente in vn'iſteſſo tempo a due effetti molto neceſſarij, cioè prima ſpiana la terra
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nel fare i corſi del terrapieno, acciò ſi poſia peſtar co' peſtoni, ouero co' piedi. </
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>Secondariamente in
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vn'iſteſſo tempo caua le pietre, che vi foſiero dentro, hauendo i ſuoi denti ſpeſſi di ferro; onde ogni
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minimo ſaſſo vien cauato fuori, & è ſtato ritrouato da me l'vſo di queſto raſtrello nella fortificatione
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di Zara, doue non era altra terra, che ſaſſoſa, co'l quale ſenza molta ſpeſa, e perdimento di tempo ſi
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veniua à nettare, & far buona; e con fimſſe beneſicio s'è operato a Bergamo, a Breſcia, & in altre
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Fortezze, doue ho fatto fabricare. </
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>La conchetta fatta di ſalice ſottile, ouero di lamiera di ferro,
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è ottima per portare calcina, & altre materie; le due ſorte di barelle ſono buone a portare tutte le ma
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terie, sì per le ſtrade piane come per li ponti erti; la carriola è ſtrumento più d'ogn'altro facile, per
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che caricata ſi viene a ſoſtentare il peſo ſempre ſopra a vn punto nella circonferenza della ſua ruota,
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caminando però in piano, doue eſſo peſo vien dominato da vna mediocre potenza, ouero traſporta
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to da vn luogo all'altro con facilità; & il ſimile farà il carro con la forza d'vn cauallo, ò altro anima
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le. </
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>Segue il zerletto fatto, e conteſto con vimini, ſtrumento più d'ogn'altro commodo, & vtile per
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portare ſopra la ſchiena dell'huomo pietre, ò terra co'l quale ſi fà opera grandiſſima. </
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>Segue per vl
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timo il peſtone da peſtare a ſuolo per ſuolo la terra, come s'è detto, e vuole eſſere fatto di buon le
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gname, e tanto graue, che commodamente venga alzato dalla mediocre forza d'vn'huomo, e la ſua
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teſta da baſſo non deue eſſer molto larga, accioche pigli manco ſuperficie di terra
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, e più facilmente
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poſſa abbaſſare, e far vnire inſieme l'vno con l'altro corſo. </
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>E però da quanto s'è detto, ſi deue rac
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corre, e vedere quanto ſia neceſſaria la ſcienza inſieme con la pratica a quelli, che vogliono ordinare
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e comandare l'opera d'vna Fortezza; atteſo che co'l mezo di eſſa pratica ſi deuono formare nell'idea
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il corpo della Fortezza, con tutte le ſue parti, e quelle giudicare, come ella fuſſe realmente fabrica
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ta. </
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>E queſto per poter confermare, ouero emendare quanto farà biſogno per la ſua compita per
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fettione; acciò ſi proueda a gli accidenti quali ſogliono ſpeſſo occorrere a danno dell'opera, sì per la
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diuerſità delle miſure, come delle materie nell'effettuare l'officio loro, che eſſendo anticipatamente
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preuiſti, ſe gli può rimediare, el'opera ſi farà con preſtezza, e facilità. </
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>E particolarmente ſi conſi
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dererà ancora a que' diſordini, che poſſono occorrere, quando ſi doueſſe fabricar la Fortezza alla
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campagna, e frontiera del nemico, cioè riguardare doppo il commodo de gli operanti, alla ſicurta
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della loro vita, & inſieme all'honore, e ſeruitio del ſuo Prencipe. </
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>Perche in caſo di ſoſpetto, dico
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eſſer neceſſario che la prima opera da fare ſia quella d'vn Forte di difeſa, e di grandezza conforme
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al biſogno, e fabricato in luogo commodo, con tanti alloggiamenti di tauole, e coperti di coppi, che
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poſſino baſtare; i quali alloggiamenti, ſi potranno fabricare alla Città, ò doue fuſſe il commodo delle
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tauole; e poi ſegnati tutti co'l ſuo ſegno differente, ſi deuono ridurre in faſci, e co' loro trauamenti </
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archimedes
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