Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di firenze, 1745

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1 mendare, che imitare. Perlochè non è ma-
raviglia, ſe le Repubbliche di Venezia,
e di Genova, ed altri Principi dell'Euro-
pa più volte ne ſecero iſtanza, offeren-
do gran ſomma di denaro, perchè foſſe lo-
ro conceduta.
Anco Nanni, o Giovanni
d' Antonio, diſcepolo di Donatello ne fe-
ce tre, cioè i quattro Santi dentro un ſol
Tabernacolo, il San Filippo Apoſtolo, ed
il Sant'Eligio Veſcovo chiamato comune-
mente Santo Lò.
D' Andrea Verrocchio è
il San Tommaſo Apoſtolo, che mette il
dito nel Coſtato di Criſto, opera molto
ſtimabile; allato alla quale è la Statua di
San Luca Evangeliſta di mano di Giovan-
ni Bologna, ſcolpita in bronzo con ſingo-
lare artifizio.
In Chieſa ſi vede un Taber-
nacolo, o Cappella iſolata, tutta di mar-
mi vagamente intagliati, ed abbellita di
baſſirilievi, per opera, diſegno, e indu-
ſtria di Andrea Orcagna; e nel predetto
Tabernacolo s' adora un' Immagine di Ma-
ria Vergine molto antica, dipinta da Ugo-
lino Saneſe, e tenuta ne' tempi andati in
ſomma venerazione, avvengachè ſino al
tempo della terribile, e ſpaventoſa Peſte
del 1348. che inſettò la maggior parte del
Mondo, incominciaſſe grandemente a fiori-
re il di lei culto, concorrendovi grandiſ-
ſimo Popolo con larghe oſſerte, dalle qua-
li in breviſſimo tempo ſi potettero accumu-
lare più di trecentomila ſiorini d' oro, par-

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