135111LIBRO I.
ſi di comune conſentimento, verſo una ſteſſa par-
te, ſenza che l’ uno rompeſſe o traverſaſſe il gi-
ro dell’ altro; ora che le comete ſi ſon fatte pia-
neti, biſogna dire, che l’ un pianeta ſi volga ver-
ſo oriente, l’ altro verſo occidente, et alcuni
ſcorrano ſtranamente da ſettentrione a mezzodì,
et altri al contrario, e molti ancora ſenza riſpet-
to vengano impetuoſamente a cacciarſi entro gli
ſpazj de’ lor compagni, accoſtandoſi al ſole più,
che non pareva a pianeta convenirſi, non ſenza
pericolo di urtarlo una volta, e di romperlo.
Sicchè avendo noi fatto delle comete, e dei pia-
neti, come voi dite, una famiglia ſola, vedete in
quanto ſconvolgimento abbiamo poſto tutta la
caſa. Laſciate una volta, diſſe quivi la Signora
Principeſſa a me rivolta, queſte voſtre poetiche
immagini, che a nulla ſervono; e più toſto met-
tetevi a ſpiegarci la diffinizione della forza viva
del Padre Riccati; il che fie più al propoſito. Per-
chè quanto agli elaſtri, parendomi oramai l’ o-
ra eſſer tarda, credo che ben ſarà rimetterne il
diſcorſo ad’ oggi; tanto più che le difficoltà pro-
poſte da queſti Signori ſon molte, e ricercheran-
no lunga diſputa; ne voi farete poco, ſe le av-
rete tutte a memoria. Signora, diſſi, ſe io non
avrò a memoria le difficoltà, che queſti Signori
hanno propoſte, forſe non le avranno ne eſſi pu-
re. Così la diſputa dovrà eſser breviſſima. Ma
io, diſse il Signor D. Niccola, le ho bene a me-
moria io. Voi intanto eſponete la
te, ſenza che l’ uno rompeſſe o traverſaſſe il gi-
ro dell’ altro; ora che le comete ſi ſon fatte pia-
neti, biſogna dire, che l’ un pianeta ſi volga ver-
ſo oriente, l’ altro verſo occidente, et alcuni
ſcorrano ſtranamente da ſettentrione a mezzodì,
et altri al contrario, e molti ancora ſenza riſpet-
to vengano impetuoſamente a cacciarſi entro gli
ſpazj de’ lor compagni, accoſtandoſi al ſole più,
che non pareva a pianeta convenirſi, non ſenza
pericolo di urtarlo una volta, e di romperlo.
Sicchè avendo noi fatto delle comete, e dei pia-
neti, come voi dite, una famiglia ſola, vedete in
quanto ſconvolgimento abbiamo poſto tutta la
caſa. Laſciate una volta, diſſe quivi la Signora
Principeſſa a me rivolta, queſte voſtre poetiche
immagini, che a nulla ſervono; e più toſto met-
tetevi a ſpiegarci la diffinizione della forza viva
del Padre Riccati; il che fie più al propoſito. Per-
chè quanto agli elaſtri, parendomi oramai l’ o-
ra eſſer tarda, credo che ben ſarà rimetterne il
diſcorſo ad’ oggi; tanto più che le difficoltà pro-
poſte da queſti Signori ſon molte, e ricercheran-
no lunga diſputa; ne voi farete poco, ſe le av-
rete tutte a memoria. Signora, diſſi, ſe io non
avrò a memoria le difficoltà, che queſti Signori
hanno propoſte, forſe non le avranno ne eſſi pu-
re. Così la diſputa dovrà eſser breviſſima. Ma
io, diſse il Signor D. Niccola, le ho bene a me-
moria io. Voi intanto eſponete la