Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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135111LIBRO I. ſi di comune conſentimento, verſo una ſteſſa par-
te, ſenza che l’ uno rompeſſe o traverſaſſe il gi-
ro dell’ altro;
ora che le comete ſi ſon fatte pia-
neti, biſogna dire, che l’ un pianeta ſi volga ver-
ſo oriente, l’ altro verſo occidente, et alcuni
ſcorrano ſtranamente da ſettentrione a mezzodì,
et altri al contrario, e molti ancora ſenza riſpet-
to vengano impetuoſamente a cacciarſi entro gli
ſpazj de’ lor compagni, accoſtandoſi al ſole più,
che non pareva a pianeta convenirſi, non ſenza
pericolo di urtarlo una volta, e di romperlo.
Sicchè avendo noi fatto delle comete, e dei pia-
neti, come voi dite, una famiglia ſola, vedete in
quanto ſconvolgimento abbiamo poſto tutta la
caſa.
Laſciate una volta, diſſe quivi la Signora
Principeſſa a me rivolta, queſte voſtre poetiche
immagini, che a nulla ſervono;
e più toſto met-
tetevi a ſpiegarci la diffinizione della forza viva
del Padre Riccati;
il che fie più al propoſito. Per-
chè quanto agli elaſtri, parendomi oramai l’ o-
ra eſſer tarda, credo che ben ſarà rimetterne il
diſcorſo ad’ oggi;
tanto più che le difficoltà pro-
poſte da queſti Signori ſon molte, e ricercheran-
no lunga diſputa;
ne voi farete poco, ſe le av-
rete tutte a memoria.
Signora, diſſi, ſe io non
avrò a memoria le difficoltà, che queſti Signori
hanno propoſte, forſe non le avranno ne eſſi pu-
re.
Così la diſputa dovrà eſser breviſſima. Ma
io, diſse il Signor D.
Niccola, le ho bene a me-
moria io.
Voi intanto eſponete la

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