Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di firenze, 1745

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              vaga apparenza ſono gl'interiori ornamen-
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              ti, imperciocchè diviſati con Architettura
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              d' ordine compoſito, ed arricchiti di pietre
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              ſerene, lavorate con ſingolar pulitezza. </s>
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              <s id="id2747007">Procedendo adunque coll'iſteſs' ordine del-
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              l'altre coſe da noi ſinora deſcritte, oſſer-
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              veremo primieramente le Cappelle tutte in-
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              croſtate di marmi, e adorne di belle pitture
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              a freſco, e di Tavole molto ſtimate.</s>
              <s id="id2747056"> Nella
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              prima all'entrare a man deſtra, vedremo la
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              Tavola del Martirio dell'Apoſtolo Sant'An-
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              drea, di mano del Ruggieri.</s>
              <s id="id2747071"> La ſeconda,
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              dov' è dipinto l'Arcangiolo San Michele, è
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              del Vignali.</s>
              <s id="id2747081"> E nella terza, Matteo Roſſel-
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              lini dipinſe San Gaetano, e Sant'Andrea
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              Avellino ſuo Compagno, due lumi chiariſ-
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              ſimi di queſta inſigne Religione.</s>
              <s id="id2747097"> Accanto
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              a queſta Cappella è il Sepolcro coll'Iſcri-
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              zione, e Ritratto dell'Avvocato Agoſtino
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              Coltellini Fondatore della celebre Accade-
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              mia degli Apatiſti.</s>
              <s id="id2747115"> In faccia poi della Cro-
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              ce, di mano d' Ottavio Vannini è dipinta
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              l'Adorazione de' Magi; e alla Cappella,
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              che ſegue, di mano del Roſſellini vi è una
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              Tavola della Natività di Noſtro Signore. </s>
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              <s id="id2747117">l'Altar maggiore, poſto nella Tribuna di
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              mezzo, trall'altre coſe di pregio, ha un
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              ricchiſſimo Ciborio d' argento, opera di Be-
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              nedetto Petrucci.</s>
              <s id="id2747151"> Bello ancora, e grande-
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              mente ſtimato è il Criſto di bronzo, di
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              mano di Franceſco Suſini, e vaga viſta
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              rende la Cupola della Tribuna, dipinta dal
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