Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di Firenze, 1719

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1 chelagnolo, furono donate al Granduca.
Franceſco.
Vi ſono inoltre alcune ſtatue d'al-
tri famoſi Maeſtri, che rendon più vaga la
Grotta, che adorna di ſpugne lavorate in va-
rie forme, nella rozzezza di quei materiali
dimoſtra una bellezza non ordinaria.
Ha la
volta tutta dipinta, di mano di Bernardino
Poccetti, con sì leggiadre, e bizzarre inven-
zioni, che in un medeſimo tempo reca ter-
rore, e diletto; avvengachè quell'ingegnoſo
Pittore, aiutato in parte da una naturale.
apertura, che reſta nella volta, finſe, che
la medeſima volta ſembraſſe di rovinare, e
che da quelle ſeſſure uſciſſero varj animali,
i quali non dipinti, ma veri, e naturali raſ-
ſembrano.
Del reſto chi voleſse deſcrivere
tutte le ſtatue, che vi ſono ſenza numero
[molte delle quali furono lavorate da mano
eccellente, come quella di Morgante, e Bar-
bino, ritratti al naturale da Valerio Cioli]
e l'altre coſe più riguardevoli, che adorna-
no queſto Giardino, non così preſto termi-
nerebbe, ma di gran tempo averebbe biſo-
gno, come appunto richiedeſi, a chi deſide-
ra minutamente tutte le coſe oſservare di
queſto luogo.
Dopo aver ammirato il Regio
Palazzo, e Giardino de' Pitti, ci porteremo
alla Chieſa di
E 4 li,
che-
TERZA
GIORNATA.
S. FELICE IN PIAZZA, oſservando pri-
ma la Colonna di marmo miſtio di Seravez-
za, eretta in queſto luogo dal Granduca Co-
ſimo Primo, per ricordanza della vittoria.
ottenuta nell'inſigne Battaglia di Marciano.

In Chieſa poi ſi trovano alcune Tavole di
riguardevoli Pittori.
Primieramente alla

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