Lorini, Buonaiuto , Le fortificationi, old version (312 p.), 1609

Page concordance

< >
< >
page |< < of 312 > >|
    <archimedes>
      <text>
        <body>
          <chap>
            <p type="main">
              <s>
                <pb xlink:href="031/01/136.jpg" pagenum="128"/>
              ciata di fuori ſopra il foſſo, e gli ſperoni CD, per di dentro al terrapieno fatto con la terra ſmoſſa;
                <lb/>
                <arrow.to.target n="marg309"/>
              perche eſſendo naturale non vi occorre eſſi ſperoni, i quali ſi faranno lontani l'vno dall'altro al più
                <lb/>
              due paſſa, e lunghi quanto biſogna, conforme all'altezza della ſcarpa, che deue hauere la
                <gap/>
              ra­
                <lb/>
              glia di fuori. </s>
              <s>Circa la ſua fortezza conſiſte nella parte di dentro EF, cioè che ſia più la
                <gap/>
              ga del­
                <lb/>
              la parte di fuori. </s>
              <s>CD. </s>
              <s>Fra i quali ſperoni FD, EC, aggrauandoſi il corpo della terra, che de­
                <lb/>
              ue eſſere ſoſtentata, verrà la muraglia a fare l'iſteſſo effetto, che fanno gli archi contra il peſo, cioè
                <lb/>
              quantò più la terra ſi verrà ad aggrauare tra i due contraforti, tanto ſi verrà in ſe ſteſſa a conden ſare
                <lb/>
              per il contraſto e ritegno, che le fanno le due parti CE, DF, non potendo il corpo che paſſa per
                <lb/>
              la gola più larga EF, paſſare per la bocca più ſtretta CD, ſi che per la detta
                <gap/>
              agione dell'arco
                <lb/>
              il proprio peſo della terra farà ſtare ancora più ferma, e ſtabile la muraglia. </s>
              <s>La materia con che ſi
                <lb/>
              fabricherà eſſa muraglia, potrà eſſere di quattro ſorti, cioè, pietra viua, pietra morta, mattoni cot­
                <lb/>
              ti, & ghiara ſemplice impaſtata con calcina. </s>
              <s>E prima la pietra viua, e maſſime quella macigna faci­
                <lb/>
              le a romperſi, ſarà la peggiore di tutte, e facendone i quadroni groſſi, e riquadrati farà aſſai bella e
                <lb/>
              buona l'opera, ma non ſi deue eſporre alle batterie; le pietre morte, ouero il tuffo ſaranno le mi­
                <lb/>
              gliori, e mafſime potendone fare i detti quadroni, pur che ſieno di natura che ſi conſeruino contra
                <lb/>
              le ingiurie de' tempi; & il medeſimo farà la pietra cotta, ouero mattoni. </s>
              <s>La ghiara di fiume ſa­
                <lb/>
              rà perfetta per empire i fondamenti, & ancora di ſopra le groſſezze di dentro de' muri, con far­
                <lb/>
              gli la camicia di fuori di dette pietre cotte, ò d'altro, e riempir nel mezo con detta ghiara impa­
                <lb/>
              ſtata con calcina, la quale fa ottima preſa, & tanto più eſſendo calcina forte, cioè, che non tardi
                <lb/>
                <arrow.to.target n="marg310"/>
              molto a far la preſa: E così fatto lauoro viene chiainato getto, & il ſuo muro calciſtruccio. </s>
              <s>E do­
                <lb/>
              ue foſſero le calcine bianche, e tarde a fare la preſa, vi ſi deue vſare la terra roſla in cambio di ſab­
                <lb/>
              bione, la qual terra vuole eſſere di colore ſcarlatto, che ſi troua tra le pietre macìgne, ouer ſaſſi
                <lb/>
              gro
                <gap/>
              di color bianco, in luoghi aridi, & accompagnata la graſſèzza di detta calcina, viene l'vno
                <lb/>
              contrario all'altro a cagionare preſta, & ottima preſa; bene è vero che non vuole eſſere eſpoſta al
                <lb/>
                <arrow.to.target n="marg311"/>
              calore del Sole, ma ſotto terra, e dentro a muraglie groſſe, fa opera perfetta, e di fuori doue bat­
                <lb/>
              te il Sole, ſi muri la ſua camicia con calcina fatta co'l ſabbione. </s>
              <s>L'ordine buono che ſi deue tene­
                <lb/>
                <figure id="id.031.01.136.1.jpg" xlink:href="031/01/136/1.jpg" number="93"/>
                <lb/>
              re nel fabricare queſte muraglie, ſarà il far fare da pratici maeſtri la camicia di fuori, e per di den­
                <lb/>
                <arrow.to.target n="marg312"/>
              tro non hauendo ghiara, ſi riempirà a corſo per corſo con buone pietre, e ſcaglie per ſerrare i buſi,
                <lb/>
              ma ſopra il tutto peſtate beniſſimo con vn piſtone, come ſi vede per AB, con la ſua teſta A, &
                <lb/>
              manichi CD, ilquale vuole eſſer fatto di legno forte, come è il rouere, e non più groſſa la ſua te­
                <lb/>
              ſta A, di quattro oncie, e tanto graue che vn'huomo lo poſſa facilmente maneggiare. </s>
              <s>Douendoſi
                <lb/>
                <arrow.to.target n="marg313"/>
              auertire, che tutte le groſſezze delle muraglie fatte a ſcarpa nella Fortezza, deuono ſempre eſſer
                <lb/>
              fatte co'l piano di eſſa ſua groſſezza a ſquadra con la facciata dauanti, cioè, che tutte le pietre qua­
                <lb/>
              dre meſſe in opera formino la ſcarpa, che deue hauere l'altezza di fuori; perche in tal modo eſſa mu­
                <lb/>
              raglia
                <expan abbr="vienē">vienem</expan>
              a fare ſempre forza con la denſità del ſuo corpo, contro il peſo, che deue ſoſtentare, e ſa-</s>
            </p>
          </chap>
        </body>
      </text>
    </archimedes>