Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

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137117Coniche. Cap. XXXI. co, biſognaria credere, che nõ foſſe vno Spec-
chio, ma vna lente quello, ch’adoperò Archi-
mede;
ma perche queſto Autore forſi non
hebbe intentione di ſpiegar’altro, che il rom-
pimento de’raggi, che ſi fà tanto per rifleſſio-
ne, come per rifrattione, perciò crederemo
ragioneuolmente, che quel termine, Refractis,
non più la rifrattione, che la rifleſſione ci poſſi
ſignificare.
Il dir poi Exarſio ſublata est for-
midabilis ignita nauibus.
Moſtra probabilmen-
te, che foſſe attaccato fuoco in più d’vna na-
ue, per douer cagionare vn’incendio così for-
midabile, il che ſi rincontra con quel, che ſi è
detto di ſopra;
e finalmente ci dichiara que-
ſto Autore la diſtanza, nella quale ſeguì que-
ſto incendio, mentre dice;
Et has in cinerem re-
degit longitudine arcus iactus;
cioè nella diſtan-
za d’vn tiro d’arco abbruciò le naui, e le riduſ-
ſe in cenere.
Queſta è tutta l’importanza del
negotio, accendere il fuoco in tanta diſtanza,
poiche l’abbruciar d’appreſſo, anzi per lo ſpa-
zio anco di 4.
braccia, è coſa facile, e notiſ.
ſima à tutti, in comparatione di quello; ma
cauſar l’incẽdio lontano quãto è vn tiro d’ar-
co, Hocopus, hic labor.
Hò inteſo da perſone

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