Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di firenze, 1757

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1 mente non vi è coſa, che non accreſca va-
ghezza, e non iſpiri maeſta, e decoro.

Anco la Libreria, che è nel Collegio, è
degna di eſſer veduta, non ſolo per la copia
de' Libri; ma eziandio per la rarità de'
medeſimi.
Nè ſi laſci di vedere la Sagre-
ſtia molto ornata, e pulita.
Camminando
verſo il canto de' Carneſecchi, ſopra d'una
gran baſe ſi vede la Statua, chiamata co-
munemente il
An-
Iſcri-
men-
CENTAURO, ſcolpita in marmo da Gio-
vanni Bologna, che rappreſenta Ercole in
atto d'uccidere Neſſo Centauro.
Bella ſen-
za dubbio, e molte lodata dagl'intenden-
ti è queſta Statua, cavata da un ſol pez-
zo; e chi contempla l'eſpreſſione della for-
za, che fanno amendue queſte figure, Er-
cole per abbattere, e ſuperare il Centau-
ro, e quello per fuggirli di ſotto; come
altresì, chi oſſerva le difficultà ſuperate da
quell'Artefice, nel condurre a fine un la-
voro sì grande, con quella perfezione, che
vi ſi vede, ingenuamente confeſſa, eſſer
queſta non ſolo una delle Opere migliori
di queſto raro Maeſtro; ma eziandio di
quanti dopo di lui ſon viſſuti ne' noſtri
tempi.
Da queſto luogo paſſeremo a
SANTA MARIA MAGGIORE, dove ſtanno
i Padri Carmelitani della Congregazione di
Mantova, e nella quale vi ſono da oſſerva-
re molte Tavole di pregio.
In primo luo-
go è da ſtimarſi grandemente la Tavola di

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