Vitruvius, L' Architettura generale di Vitruvio : ridotta in compendio

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            con tutto il fondamento potiamo ben aſſerire,
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            che quello non ſolo era affatto diverſo da que-
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            ſto noſtro, ma ch’ era in cltre così ſuccinto,
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            mancante, e mal ſpiegato, che appena ſe gli
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            ſarebbe dato giuſtamente il titolo di puro indi-
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            ce, o di ſemplice abbozzo di varie coſe in
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            confuſo, non che quello di un eſatto Com-
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            pendio: </s>
            <s xml:id="echoid-s33" xml:space="preserve">e le ſue Tavole in rame erano sì mal
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            diſegnate ed inciſe, e così ſcorrette, che mal
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            convenivano all’ Opera di un Autore di sì gran
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            merito.</s>
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            <s xml:id="echoid-s35" xml:space="preserve">La diligenza dunque che ſi è praticata nella
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            ſtampa di queſt’ Opereta, è la ſeguente: </s>
            <s xml:id="echoid-s36" xml:space="preserve">in
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            primo luogo ella è ſtata intieramente ed eſat-
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            tamente tradotta con tutta la poſſibile atten-
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            zione, ſenza che nulla ſiaſi ommeſſo di ciòche
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            v’era nell’ Originale Franceſe.</s>
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            <s xml:id="echoid-s39" xml:space="preserve">Ella ſi è confrontata col Teſto originale di
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            Vitruvio e col Commento di Monſig. </s>
            <s xml:id="echoid-s40" xml:space="preserve">Barbaro,
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            e ſi ſono adoperati i di lui termini medeſimi
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            volgari tanto nella ſpiegazione delle materie,
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            quanto nel denominare tutti que’ membri che
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            all’ Architettura appartengono: </s>
            <s xml:id="echoid-s41" xml:space="preserve">in oltre ella ſi
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            è ſupplita in qualche parte in cui pareva man-
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            cante, e ſi è ſpiegato un pò diffuſamente qual-
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            che paragrafo, che per eſſer aſſai difficile eſi-
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            geva maggior chiarezza.</s>
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            <s xml:id="echoid-s44" xml:space="preserve">Le Tavole in Rame ſono ſtate con gran
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            diligenza diſegnate ſulle Originali di Parigi, e
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            così pure inciſe da Valentuomo aſſai intendente
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            del diſegno e perito nell’ Architettura: </s>
            <s xml:id="echoid-s45" xml:space="preserve">poi di
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            nuovo eſaminate e corrette dove le Franceſi </s>
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