144
CAPO PRIMO.
Che coſa ſia il Compaſſo di Proportione, & in che ſia
fondato.
fondato.
IL Compaſſo di Proportione non è altro, che vno Stro-
mento compoſto di due regole piane, e diritte di ma-
teria ſolida (ò ſia legno, ò ottone, ò argento) nell’vna delle
due eſtremità vnite inſieme in modo, che ſi poſſino allargar,
e ſtringere sì, che riſtrette ſi combacino, & allargate ſi ſten-
dano à formar vna ſola regola diritta. Che ſe bene non è
aſſoluta mente neceſſario, che poſſano tanto allargarſi, ò ſtrin-
gerſi, ad ogni modo così riuſcirà più vtile lo Stromento.
mento compoſto di due regole piane, e diritte di ma-
teria ſolida (ò ſia legno, ò ottone, ò argento) nell’vna delle
due eſtremità vnite inſieme in modo, che ſi poſſino allargar,
e ſtringere sì, che riſtrette ſi combacino, & allargate ſi ſten-
dano à formar vna ſola regola diritta. Che ſe bene non è
aſſoluta mente neceſſario, che poſſano tanto allargarſi, ò ſtrin-
gerſi, ad ogni modo così riuſcirà più vtile lo Stromento.
Si chiama Compaſſo, perche il ſuo vſo è con allargarlo, ò
ſtringerlo à ſomiglianza del Compaſſo, con cui ſi deſcriuo-
no i circoli maggiori, ò minori. Si dice poi di Proportione,
perche ſerue à trouar linee nella proportione, che ſi deſidera.
ſtringerlo à ſomiglianza del Compaſſo, con cui ſi deſcriuo-
no i circoli maggiori, ò minori. Si dice poi di Proportione,
perche ſerue à trouar linee nella proportione, che ſi deſidera.
Dal centro dunque, circa di cui ſi muouono le due regole
(il quale conuien che ſia accuratiſſimamente ſegnato nella
ſuperfieie dello Stromento, e ſi troua nell’interſettione delli
lati interiori delle due regole, prolongati con linee occulte,
e ſottiliſſime, baſtando poi ſegnare viſibilmente ſolamente
il punto, che corriſponde al centro) ſi tira ſopra ciaſcheduna
regola vna linea retta, e queſta ſi diuide con la deſiderata pro-
portione; auuertendo, che l’vna, el’altra linea ſia vguale, e
ſimilmente diuiſa. E ciò fatto, s’hà lo Stromento, di cui hab-
biam biſogno per poter diuidere ſimilmente qualunque altra
linea, che non ſia maggiore della diſtanza, che è trà li due
eſtremi punti delle linee deſcritte sù le regole, quando ſtanno
diſteſe, e fanno vna regola ſola.
(il quale conuien che ſia accuratiſſimamente ſegnato nella
ſuperfieie dello Stromento, e ſi troua nell’interſettione delli
lati interiori delle due regole, prolongati con linee occulte,
e ſottiliſſime, baſtando poi ſegnare viſibilmente ſolamente
il punto, che corriſponde al centro) ſi tira ſopra ciaſcheduna
regola vna linea retta, e queſta ſi diuide con la deſiderata pro-
portione; auuertendo, che l’vna, el’altra linea ſia vguale, e
ſimilmente diuiſa. E ciò fatto, s’hà lo Stromento, di cui hab-
biam biſogno per poter diuidere ſimilmente qualunque altra
linea, che non ſia maggiore della diſtanza, che è trà li due
eſtremi punti delle linee deſcritte sù le regole, quando ſtanno
diſteſe, e fanno vna regola ſola.
Siano dunque le due regole AB, AC, congionte nel