1mi, incorrefsi nell' offeſa dell' animo tuo.
Ma poi, che io m'accorſi, che egual cura tene
ui & della ſalute d'ognuno con il publico maneggio, & della opportunità de i publici edi
ficij; accioche non ſolamente fuſſe col fauor tuo la Città di ſtato fatta maggiore, ma an
chora la maeſtà dello imperio grandezza haueſſe, & riputatione delle publiche fabricatio
ni: io hò penſato non eſſer piu tempo di tardare; & non ho uoluto pretermettere, che di
ſubito à nome tuo non mandaſsi in luce le già dette coſe. Imperoche per queſta ragione
io era da tuo padre conoſciuto, & della ſua uirtu molto ſtudioſo. Ma hauendo il conci
lio de i celeſti Dei quello conſecrato ne i ſeggi della immortalità, & trasferito nel poter
tuo lo imperio del padre: lo iſteſſo mio ſtudio nella memoria di quello reſtando fermo, in
te ripoſe il fauore. Adunque con M. Aurelio, Pub. Minidio, & Gn. Cornelio fui ſopra
l'apparecchio delle Baliſte, & de gli Scorpioni. & alla rifattione de gli altri tormenti; &
inſieme con eſſo loro ne riportai delle commodità, lequali ſubito che tu mi concedeſti,
molto bene per la raccommandatione di tua ſorella il riconoſcimento ſeruaſti; & però eſ
ſendo io per quel beneficio tenuto & obbligato, di modo che inſino allo eſtremo della ui
ta non haueſsi a temere alcun diſagio: Io diedi principio à ſcriuere queſte coſe: perche io
haueua auuertito, che tu haueui fabricato molte coſe, & tutta uia ne uai edificando; &
anche per lo auuenire ſei per hauer cura, & penſiero delle publiche, & priuate opere ſecon
do la grandezza delle coſe fatte, accioche ſiano alla memoria de' poſteri commendate. Io
ho ſcritto con diligenza determinati precetti in modo, che da te ſteſſo ponendoui penſie
ro poteſti conoſcere quali fuſſero le coſe già fabricate, & come haueſſero a riuſcir quelle,
che ſi doueſſero fabricare: percioche in queſti uolumi, io ho aperto tutte le ragioni di que
ſto ammaeſtramento.
ui & della ſalute d'ognuno con il publico maneggio, & della opportunità de i publici edi
ficij; accioche non ſolamente fuſſe col fauor tuo la Città di ſtato fatta maggiore, ma an
chora la maeſtà dello imperio grandezza haueſſe, & riputatione delle publiche fabricatio
ni: io hò penſato non eſſer piu tempo di tardare; & non ho uoluto pretermettere, che di
ſubito à nome tuo non mandaſsi in luce le già dette coſe. Imperoche per queſta ragione
io era da tuo padre conoſciuto, & della ſua uirtu molto ſtudioſo. Ma hauendo il conci
lio de i celeſti Dei quello conſecrato ne i ſeggi della immortalità, & trasferito nel poter
tuo lo imperio del padre: lo iſteſſo mio ſtudio nella memoria di quello reſtando fermo, in
te ripoſe il fauore. Adunque con M. Aurelio, Pub. Minidio, & Gn. Cornelio fui ſopra
l'apparecchio delle Baliſte, & de gli Scorpioni. & alla rifattione de gli altri tormenti; &
inſieme con eſſo loro ne riportai delle commodità, lequali ſubito che tu mi concedeſti,
molto bene per la raccommandatione di tua ſorella il riconoſcimento ſeruaſti; & però eſ
ſendo io per quel beneficio tenuto & obbligato, di modo che inſino allo eſtremo della ui
ta non haueſsi a temere alcun diſagio: Io diedi principio à ſcriuere queſte coſe: perche io
haueua auuertito, che tu haueui fabricato molte coſe, & tutta uia ne uai edificando; &
anche per lo auuenire ſei per hauer cura, & penſiero delle publiche, & priuate opere ſecon
do la grandezza delle coſe fatte, accioche ſiano alla memoria de' poſteri commendate. Io
ho ſcritto con diligenza determinati precetti in modo, che da te ſteſſo ponendoui penſie
ro poteſti conoſcere quali fuſſero le coſe già fabricate, & come haueſſero a riuſcir quelle,
che ſi doueſſero fabricare: percioche in queſti uolumi, io ho aperto tutte le ragioni di que
ſto ammaeſtramento.
Il ſauio & prudente lettore potrà per le parole di Vitr. conſiderare la prudenza, & bontà ſua,
come di perſona, che eſſendo per beneficij riceuuti obligato & tenuto, dimoſtra gratitudine, &
nella gratitudine giudicio, offerendo quelle coſe, che poſſono eſſer grate à chi le riceue. & in ue
ro eſſendo tutto il mondo ſotto un principe, l'armi erano ceſſate, & le porte di Giano rinchiuſe.
Il principe raccolto nella gloria delle belle impreſe da lui ſatte, godeua del ſuo ſplendore, & ſom
mamente ſi dilettaua di ſabricare gloriandoſi di laſciar la città (che prima era di pietre cotte) la
ſtricata di Marmo. Fu adottiuo figliuolo di Giulio Ceſare: nacque di Accia, & di Ottauio. Al
coſtui tempo nacque noſtro Signore. Fu ueramente buono, & grande appoggio de' uirtuoſi, per
ilche non tanto per hauere accreſciuto lo Imperio eſſer deue nominato Auguſto, quanto per haue
re fauorito gli huomini da bene, & aumentato con lode, & premio ogni uirtù, & dottrina. A lui
dunque meriteuolmente conſacra Vitruuio le fatiche ſue, & con ingegno di quelle coſe, & con
quelle parole lo eſſalta, che ueramente, & ſenza adulatione ſe gli conueniuano. Et tanto ſia det
to, d'intorno la dedicatione dell' opera. Egli ſi legge in alcuni teſti non Minidio, ma Numidio, &
in alcuni Numidico. Io non truouo altra fede, che piu ad uno, che altro modo ſi debbia legge
re. Benche in alcune Medaglie ſi legga eſſere ſtato ſopra la Cecca un L. Muſidio. ma queſto po
co c'importa. Nè io ſono curioſo di dichiarare che coſa è Baliſta, & Scorpione, percioche ſe ne
dirà nel decimo libro al proprio luogo. nè ſi deue (per quanto ſtimo io) confondere l'ordine delle
coſe. Venirò adunque a Vitr. ilquale ſecondo il precetto' dell' Arte diffiniſce, e determina, che
coſa è Architettura, dicendo. Architettura è ſeienza, di molte diſcipline, & di diuerſi am
maeſtramenti ornata, dal cui giudicio s'approuano tutte le opere, che dalle altre Arti com
piutamente ſi fanno.
come di perſona, che eſſendo per beneficij riceuuti obligato & tenuto, dimoſtra gratitudine, &
nella gratitudine giudicio, offerendo quelle coſe, che poſſono eſſer grate à chi le riceue. & in ue
ro eſſendo tutto il mondo ſotto un principe, l'armi erano ceſſate, & le porte di Giano rinchiuſe.
Il principe raccolto nella gloria delle belle impreſe da lui ſatte, godeua del ſuo ſplendore, & ſom
mamente ſi dilettaua di ſabricare gloriandoſi di laſciar la città (che prima era di pietre cotte) la
ſtricata di Marmo. Fu adottiuo figliuolo di Giulio Ceſare: nacque di Accia, & di Ottauio. Al
coſtui tempo nacque noſtro Signore. Fu ueramente buono, & grande appoggio de' uirtuoſi, per
ilche non tanto per hauere accreſciuto lo Imperio eſſer deue nominato Auguſto, quanto per haue
re fauorito gli huomini da bene, & aumentato con lode, & premio ogni uirtù, & dottrina. A lui
dunque meriteuolmente conſacra Vitruuio le fatiche ſue, & con ingegno di quelle coſe, & con
quelle parole lo eſſalta, che ueramente, & ſenza adulatione ſe gli conueniuano. Et tanto ſia det
to, d'intorno la dedicatione dell' opera. Egli ſi legge in alcuni teſti non Minidio, ma Numidio, &
in alcuni Numidico. Io non truouo altra fede, che piu ad uno, che altro modo ſi debbia legge
re. Benche in alcune Medaglie ſi legga eſſere ſtato ſopra la Cecca un L. Muſidio. ma queſto po
co c'importa. Nè io ſono curioſo di dichiarare che coſa è Baliſta, & Scorpione, percioche ſe ne
dirà nel decimo libro al proprio luogo. nè ſi deue (per quanto ſtimo io) confondere l'ordine delle
coſe. Venirò adunque a Vitr. ilquale ſecondo il precetto' dell' Arte diffiniſce, e determina, che
coſa è Architettura, dicendo. Architettura è ſeienza, di molte diſcipline, & di diuerſi am
maeſtramenti ornata, dal cui giudicio s'approuano tutte le opere, che dalle altre Arti com
piutamente ſi fanno.
Prima, che ſi eſponga, & dimoſtri che coſa è Architettura, dirò la forza di queſto nome, per
cioche molto gioua allo intendimento delle coſe, che ſi diranno. Architettura è nome, che dal
greco derriua; & è di due uoci compoſto. La prima ſignifica principale, & capo; La ſeconda
fabbro, ò artefice. Et chi uoleſſe bene eſprimere uolgarmente la forza del detto nome, direbbe
capo maeſtra. Et però dice Platone, che lo Arch tetto non ſa meſtieri alcuno, ma è ſopraſtan-
cioche molto gioua allo intendimento delle coſe, che ſi diranno. Architettura è nome, che dal
greco derriua; & è di due uoci compoſto. La prima ſignifica principale, & capo; La ſeconda
fabbro, ò artefice. Et chi uoleſſe bene eſprimere uolgarmente la forza del detto nome, direbbe
capo maeſtra. Et però dice Platone, che lo Arch tetto non ſa meſtieri alcuno, ma è ſopraſtan-