140116DELLA FORZA DE’ CORPI
trae dietro la velocità;
come ſarà ella dunque l’
inerzia? Diremo noi, che l’ inerzia, che è una
virtù indifferente a qualſivoglia modo di eſſere,
ſi tragga dietro la velocità? e quando bene la ſi
traeſſe dietro, e la conſervaſſe, pur ſarebbe per
queſto ſteſſo proporzionale alla velocità. Percioc-
chè che altro dovrebbe conſiderarſi in eſſa, ſe non
l’ atto del trarſi dietro la velocità, e del conſer-
varla? il quale atto tanto è certamente maggio-
re, quanto maggiore è la velocità, che ſi con-
ſerva, e ſi trae. Coteſta ragione, diſſe qui-
vi il Signor D. Nicola, è un poco ſottile,
et a molti parrà oſcura. E per queſto, riſpo-
ſi io, ſarà ella falſa? Io non voglio, diſſe al-
lora il Signor D. Niccola, diſputar di ciò; ma
tornando al propoſito del cangiamento, per veder
pure in che coſa egli conſiſta, io dico, che ſe la
potenza, ſecondo il P. Riccati, produce nel cor-
po la forza viva, onde poi ſegue il movimento,
e la velocità; potrebbe forſe il cangiamento con-
ſiſtere in quella forza viva, che il corpo acqui-
ſta; potrebbe anche conſiſtere in quella velocità,
che ne ſegue; e perchè non anche in quel ſempli-
ce paſſar, che fa il corpo, da un luogo ad un’ altro?
E ſe voi non ci dichiarate, in che veramente il
cangiamento debba conſiſtere, non ci avrete mai
dichiarata la forza viva del P. Riccati, che è la
conſervatrice del cangiamento. E quand’ egli foſ-
ſe oſcuro in queſta parte, non per ciò dovreſte
voi dire, che foſſe falſo. Oſcuro, riſpoſi io
inerzia? Diremo noi, che l’ inerzia, che è una
virtù indifferente a qualſivoglia modo di eſſere,
ſi tragga dietro la velocità? e quando bene la ſi
traeſſe dietro, e la conſervaſſe, pur ſarebbe per
queſto ſteſſo proporzionale alla velocità. Percioc-
chè che altro dovrebbe conſiderarſi in eſſa, ſe non
l’ atto del trarſi dietro la velocità, e del conſer-
varla? il quale atto tanto è certamente maggio-
re, quanto maggiore è la velocità, che ſi con-
ſerva, e ſi trae. Coteſta ragione, diſſe qui-
vi il Signor D. Nicola, è un poco ſottile,
et a molti parrà oſcura. E per queſto, riſpo-
ſi io, ſarà ella falſa? Io non voglio, diſſe al-
lora il Signor D. Niccola, diſputar di ciò; ma
tornando al propoſito del cangiamento, per veder
pure in che coſa egli conſiſta, io dico, che ſe la
potenza, ſecondo il P. Riccati, produce nel cor-
po la forza viva, onde poi ſegue il movimento,
e la velocità; potrebbe forſe il cangiamento con-
ſiſtere in quella forza viva, che il corpo acqui-
ſta; potrebbe anche conſiſtere in quella velocità,
che ne ſegue; e perchè non anche in quel ſempli-
ce paſſar, che fa il corpo, da un luogo ad un’ altro?
E ſe voi non ci dichiarate, in che veramente il
cangiamento debba conſiſtere, non ci avrete mai
dichiarata la forza viva del P. Riccati, che è la
conſervatrice del cangiamento. E quand’ egli foſ-
ſe oſcuro in queſta parte, non per ciò dovreſte
voi dire, che foſſe falſo. Oſcuro, riſpoſi io