Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Nota I relativa a pag. 69 lin. 19.
Di questi problemi, ci piace qui di recarne uno per saggio ai nostri lettori, e ab­
biamo scelto il seguente, a mostrar come si possa rendere più compiuta la illustrazione
data nella prima delle Lettere astronomiche credute di Galileo, e pubblicate, da pa­
gina 135-44, negli Studii sulla Divina Commedia da Ottavio Gigli (Firenze, Le Mon­
nier, 1885).
Problema di Astronomia dantesca:
Si come quando i primi raggi vibra,
La dove il suo Fattore il sangue sparse
(Cadendo Ibero sotto l'alta libra).
E l'onde in Gange, da nona riarse;
Si stava il Sole; onde il giorno sen gia,
Quando l'Angel di Dio lieto ci apparse.
(Purg., C. XXVIII, t. 1, 2).
Posto che, a muovere dall'Isole Fortunate, ora Canarie, la longitudine della fonte
dell'Ibero sia 12° 30′, e 16° la longitudine della sua foce; posto che sia 66° la longi­
tudine di Gerusalemme, e 148° 30′ quella della foce più orientale del Gange; si domanda
come stava, secondo la descrizione fattane dal Poeta, il sole rispetto all'orizzonte del
Purgatorio o di Gerusalemme?
Rappresenti il gran cerchio AEDF (fig. I) l'Equatore celeste, e il piccolo cerchio
4[Figure 4]
Fig. I
HSGT concentrico a lui, un cerchio massimo della Terra.

Sia P il polo, PL il meridiano principale delle Isole Fortu­
nate, PM il meridiano, che passa sull'Ibero e per la Libbra,
PN quello che passa sulla foce del Gange, PO il meridiano del
sole, nel tempo a cui si riferisce l'osservazione, e AHD il
meridiano comune al Purgatorio e a Gerusalemme.
Si cerca
l'angolo FPO=FDE—EDO=180°—EDO.
Ma EDO=
EL+LM+MO perciò, a risolvere il problema, conviene
cercare i tre angoli che compongono il secondo membro di
questa equazione: EL=90°—LD=90—66=24. LM
potrebbe tanto farsi uguale a 12° 30′, quanto a 16° non di­
cendo nulla il Poeta che accenni, dell'Ibero, o alla sorgente o alla foce.
Ma osservando
anche noi con Galileo (ivi, pag.
135) che caggiono propriamente i fiumi dalle loro
fonti, crediamo di poter fare LM=12°, 30′, MO, dall'altra parte, è uguale a 360°—OAM,
e quest'angolo OAM sarebbe l'ascensione retta di un punto M, o di una delle stelle, in
cui si configura la Libbra.
Qui sembra anche a noi con Galileo d'avere un indizio più
certo, imperocchè, dando il Poeta l'epiteto di alta alla Libbra, par chiaro volere accen­
nare alla lance di lei più settentrionale, e di questa lance più settentrionale, alla stella
più cospicua.
Nelle Tavole alfonsine, delle quali si dovette anche Dante servire, si re­
gistra, del bacino settentrionale della Libbra, una stella di seconda grandezza, la quale

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