146100ARCHITETTURA
lonna e colonna, è di due groſ-
ſezze di colonne.
ſezze di colonne.
Il difetto, che ſi nota nel Si-
ſtilo, egualmente che nel Picno-
ſtilo è queſto, che gl’ingreſſi del-
le Fabbriche, le quali ſono attor-
niate di colonne così diſpoſte,
ſono anguſti: di maniera che,
ſiccome avverte Vitruvio, le Da-
me che ſi portano ai Templi,
tenendoſi per mano di qualche
perſona, ſono coſtrette a laſciar-
ſi; poichè due perſone non po-
trebbero paſſare al pari tra gl’
intercolunnj. Si vegga la Figura
BB. della Tavola Il.
ſtilo, egualmente che nel Picno-
ſtilo è queſto, che gl’ingreſſi del-
le Fabbriche, le quali ſono attor-
niate di colonne così diſpoſte,
ſono anguſti: di maniera che,
ſiccome avverte Vitruvio, le Da-
me che ſi portano ai Templi,
tenendoſi per mano di qualche
perſona, ſono coſtrette a laſciar-
ſi; poichè due perſone non po-
trebbero paſſare al pari tra gl’
intercolunnj. Si vegga la Figura
BB. della Tavola Il.
Il terzo nominato è Diaſtylo,
113. Il
D’aſti-
lo. ch’è quanto dire, dove le colon-
ne ſono tra di loro ſtaccate e lon-
tane, in maniera tale che nell’
intercolunnio ſi poſſa frapporre la
groſſezza di tre colonne; ma que-
ſta diſpoſizione patiſce un’incon-
veniente, cioè, che gli Architra-
vi, i quali poſano da una colona
all’altra, per la grandezza
113. Il
D’aſti-
lo. ch’è quanto dire, dove le colon-
ne ſono tra di loro ſtaccate e lon-
tane, in maniera tale che nell’
intercolunnio ſi poſſa frapporre la
groſſezza di tre colonne; ma que-
ſta diſpoſizione patiſce un’incon-
veniente, cioè, che gli Architra-
vi, i quali poſano da una colona
all’altra, per la grandezza