1ſia della carta di ſuoli & poi ſi empino con la ſua poluere, come ſi vede per lo ſegnato, <09> *p, & il ſe
gno, <09>, ſara la telta, doue fu meſſo la palla, che deue andare auanti, & la parte di dietro *p, ſpinta al
ſuo luogo dalla teſta del maſculo, come ſi vede per N, proponendo eſſerelo ſcartoccio in A, che ſa
ra la parte *p, ſotto la lumiera, & la palla <09>, auanti, come ſi diſſe. Si poſſono anco caricare queſſo ge
nere di pezzi con vn ſolo cugno quadro, come ſi vede nel ſecondo diſegno nella culatta della canna,
AB, per la teſta del cugno, E, ſuo luogo, ilquale cugno vuole eſſere di ferro, come doue
riano eſſer tutti, ſtante l'eſſere più ſicuro dal romperſi, che non e il metallo di getto. Il cugno ſi vede
per RS, lunghezza, & T, groſſezza nel zo fabricato con diligenza, ben triuellato, & liuellato da
ogni parte co'ſuoi angoli perfetti, come anco va fabricato la femina nella culatta del pezzo. L'ordine
del caricarli ſarà, come s'e detto di ſopra, ma non tanto ſicuro, che non eſalino, pure ne pezzi piccoli
ce ne potremo ſeruire, potendoci anco più aſſicurare, che meno eſali da quella parte il vapore, ch'è
tutta l'oppoſitione, che hanno queſti coſi fatti pezzi, perche non eſalando, pur troppo perfetti ver
rebbono nell'v ſarli nelle difeſe. Onde per aſſicurarſi il più, che ſi può, ſi douerà adoperare due cu
gni, cioè il primo fatto di metallo col getto, & che habbia vn cuccone nel mezo della ſua lunghez
za, & larghezza, che entri ſiggllato per tre dita nell'anima del pezzo, potendoui fare anco vn dente,
cioè, nel pezzo col triuello, & nel cugno fatto al tornio farlo venire giuſtamente, eſſendo buttato ſo
pra la forma di cera, & il ſecondo cugno ſia di ferro, conforme al detto, & cacciato col maglio nella
femina, ouero nel vacuo, che reſta dopo hauer meſſo il primo coſi incaſſato col cuccone nell'anima.
Il pezzo ſarà aſſai ſicuro, ſi operera con aſſai più facilità. & ſicurtà, che non ſi fara il primo detto; e
tanto più ſicuro ſarà il pezzo a non iſuentare, ſe nel mettere il primo cugno s'hauerà vn tondello di
rela da porſi alla teſta del cuccone, ſi che entri nella camera del pezzo, & empia per forza il riſalto det
10, d'ogni intorno con la forza del ſecondo cugno, acciò il pezzo non iſuenti, & queſto ſara il più fa
cile, & il più ſicuro modo, che ſi poſſa vſare, mutando a ogni tiro il ſuo tondello, e ſe queſta qualita di
pezzi ſarà meſſa a cauallo, ſopra i caualetti, come ſi moſtrerà nel ſeſto Libro, cioè, ſopra le ſue forcole
di ferro d'vn ſol pezzo OP, (e non di due, come ſono le ſegnate MK, eſſendo ſolo buone per
falconi da vna libra di palla,) potranno ſeruire cosi fatti pezzi in ogni ſtretta, & anguſta piazza con
quel maggior beneficio, che ſi poſſa deſiderare.
gno, <09>, ſara la telta, doue fu meſſo la palla, che deue andare auanti, & la parte di dietro *p, ſpinta al
ſuo luogo dalla teſta del maſculo, come ſi vede per N, proponendo eſſerelo ſcartoccio in A, che ſa
ra la parte *p, ſotto la lumiera, & la palla <09>, auanti, come ſi diſſe. Si poſſono anco caricare queſſo ge
nere di pezzi con vn ſolo cugno quadro, come ſi vede nel ſecondo diſegno nella culatta della canna,
AB, per la teſta del cugno, E, ſuo luogo, ilquale cugno vuole eſſere di ferro, come doue
riano eſſer tutti, ſtante l'eſſere più ſicuro dal romperſi, che non e il metallo di getto. Il cugno ſi vede
per RS, lunghezza, & T, groſſezza nel zo fabricato con diligenza, ben triuellato, & liuellato da
ogni parte co'ſuoi angoli perfetti, come anco va fabricato la femina nella culatta del pezzo. L'ordine
del caricarli ſarà, come s'e detto di ſopra, ma non tanto ſicuro, che non eſalino, pure ne pezzi piccoli
ce ne potremo ſeruire, potendoci anco più aſſicurare, che meno eſali da quella parte il vapore, ch'è
tutta l'oppoſitione, che hanno queſti coſi fatti pezzi, perche non eſalando, pur troppo perfetti ver
rebbono nell'v ſarli nelle difeſe. Onde per aſſicurarſi il più, che ſi può, ſi douerà adoperare due cu
gni, cioè il primo fatto di metallo col getto, & che habbia vn cuccone nel mezo della ſua lunghez
za, & larghezza, che entri ſiggllato per tre dita nell'anima del pezzo, potendoui fare anco vn dente,
cioè, nel pezzo col triuello, & nel cugno fatto al tornio farlo venire giuſtamente, eſſendo buttato ſo
pra la forma di cera, & il ſecondo cugno ſia di ferro, conforme al detto, & cacciato col maglio nella
femina, ouero nel vacuo, che reſta dopo hauer meſſo il primo coſi incaſſato col cuccone nell'anima.
Il pezzo ſarà aſſai ſicuro, ſi operera con aſſai più facilità. & ſicurtà, che non ſi fara il primo detto; e
tanto più ſicuro ſarà il pezzo a non iſuentare, ſe nel mettere il primo cugno s'hauerà vn tondello di
rela da porſi alla teſta del cuccone, ſi che entri nella camera del pezzo, & empia per forza il riſalto det
10, d'ogni intorno con la forza del ſecondo cugno, acciò il pezzo non iſuenti, & queſto ſara il più fa
cile, & il più ſicuro modo, che ſi poſſa vſare, mutando a ogni tiro il ſuo tondello, e ſe queſta qualita di
pezzi ſarà meſſa a cauallo, ſopra i caualetti, come ſi moſtrerà nel ſeſto Libro, cioè, ſopra le ſue forcole
di ferro d'vn ſol pezzo OP, (e non di due, come ſono le ſegnate MK, eſſendo ſolo buone per
falconi da vna libra di palla,) potranno ſeruire cosi fatti pezzi in ogni ſtretta, & anguſta piazza con
quel maggior beneficio, che ſi poſſa deſiderare.
Imperfet
tione de'
pezzi, che
ſi carica
no per la
culatta.
tione de'
pezzi, che
ſi carica
no per la
culatta.
Rimedio
per tal'im
perfettio
ne.
per tal'im
perfettio
ne.
Di che pe
ſo di palla
ſi debbo
no far i
pezzi da
caricarſi <21>
la culatta.
ſo di palla
ſi debbo
no far i
pezzi da
caricarſi <21>
la culatta.
S
pezzo.
pezzo.
Cugni vo
gliono eſ
ſere di fer
10.
gliono eſ
ſere di fer
10.
Altro me
do più fa
cile, & più
ſicuro per
caricare i
pezzi.
do più fa
cile, & più
ſicuro per
caricare i
pezzi.
COME SI DEVONO COPRIRE LEARTIGLIERIE CO' MANTELLETTI.
CAP. XIII.
VOLENDO, che le artiglierie, quali deuono ſtare ſopra le piazze della Fortez
za, ſtiano ſempre preparate, accioche in ogni improuiſa occaſione poſſino offen
dere il nemico, ſarà neceſſario procurare, che le ſue ruote, e letto ſi conſeruino,
accioche dall'acque, & altre ingiurie del tempo non venghino corrotte, perche
corrompendoſi, non ſolo apporterebbe danno della ſpeſa di trentacinque, e qua
ranta ſcudi, che coſta al Prencipe vno di eſſi letti; ma quello che aſſai più impor
ta, venendo l'occaſione di adoperare eſſo pezzo; e che nel volerlo ſparare ca
ſchi in terra, ſi viene in vn'iſteſſo tempo a perdere non ſolo l'aiuto, di quella di
feſa; ma la piazza doue ſi ritroua, reſta con la ſua ruina impedita. Et eſſendo ſi per il paſſato viate alcu
ne forme di mantelletti molto inutili, si per il poco loro coprimento, come per impedire il pezzo nel
poterlo ſparare, non ſenza aſſai perdimento di tempo. Però ho trouato vna nuoua forma di mantel
letto, accioche il pezzo reſti coperto, e libero a poterlo in ogni preſta occorrenza ſparare; e perciò ſi
prouederà di quella quantità d tauole di larice, ò di caſtagno, che farà biſogno, ouero altra ſorte di
legname difficile a corromperſi, & inſieme tanti morali, ouero correnti non più groſſi per qua
dro, di quattro dita, quanti faran biſogno per il numero dell'artiglierie, che ſi vorran coprire.
E però proporremo di volere coprire il pezzo ſegnato A, oue ſi douerà pigliare il diametio PQ,
delle ſue ruote, e deſcriuendo in terra ſopra vn piano con vna linea, come per BC, ſivede, ſopra
ilquale co' detti moraletti, ò correnti ſi deue formare la figura pentagona, cioè l'armatura, che da
ogni parte ſi douerà ſoſtentare nella teſta dell'aſſo delle ruote, come ſi dirà, laquale armatura, oue
ro tellaro deue eſſere per il manco vn'oncia più larga, che non ſarà il diametro della ruota, accio
che ſtando il mantelletto ſopra il pezzo ſi poſſa fare caminare, e che le ſue ruote non tocchino al
cuna parte delle tauole di eſſo mantelletto. Auertendoſi, che la parte DEF, ſarà quella, che ha
da fare il coperto di ſopra. E le parti paralelle FH, EG, deuono andare verſo terra, & eſſe
re lunghe manco mezo piede, che non ſarà il fine della circonferenza della ruota, cioè le due teſte
za, ſtiano ſempre preparate, accioche in ogni improuiſa occaſione poſſino offen
dere il nemico, ſarà neceſſario procurare, che le ſue ruote, e letto ſi conſeruino,
accioche dall'acque, & altre ingiurie del tempo non venghino corrotte, perche
corrompendoſi, non ſolo apporterebbe danno della ſpeſa di trentacinque, e qua
ranta ſcudi, che coſta al Prencipe vno di eſſi letti; ma quello che aſſai più impor
ta, venendo l'occaſione di adoperare eſſo pezzo; e che nel volerlo ſparare ca
ſchi in terra, ſi viene in vn'iſteſſo tempo a perdere non ſolo l'aiuto, di quella di
feſa; ma la piazza doue ſi ritroua, reſta con la ſua ruina impedita. Et eſſendo ſi per il paſſato viate alcu
ne forme di mantelletti molto inutili, si per il poco loro coprimento, come per impedire il pezzo nel
poterlo ſparare, non ſenza aſſai perdimento di tempo. Però ho trouato vna nuoua forma di mantel
letto, accioche il pezzo reſti coperto, e libero a poterlo in ogni preſta occorrenza ſparare; e perciò ſi
prouederà di quella quantità d tauole di larice, ò di caſtagno, che farà biſogno, ouero altra ſorte di
legname difficile a corromperſi, & inſieme tanti morali, ouero correnti non più groſſi per qua
dro, di quattro dita, quanti faran biſogno per il numero dell'artiglierie, che ſi vorran coprire.
E però proporremo di volere coprire il pezzo ſegnato A, oue ſi douerà pigliare il diametio PQ,
delle ſue ruote, e deſcriuendo in terra ſopra vn piano con vna linea, come per BC, ſivede, ſopra
ilquale co' detti moraletti, ò correnti ſi deue formare la figura pentagona, cioè l'armatura, che da
ogni parte ſi douerà ſoſtentare nella teſta dell'aſſo delle ruote, come ſi dirà, laquale armatura, oue
ro tellaro deue eſſere per il manco vn'oncia più larga, che non ſarà il diametro della ruota, accio
che ſtando il mantelletto ſopra il pezzo ſi poſſa fare caminare, e che le ſue ruote non tocchino al
cuna parte delle tauole di eſſo mantelletto. Auertendoſi, che la parte DEF, ſarà quella, che ha
da fare il coperto di ſopra. E le parti paralelle FH, EG, deuono andare verſo terra, & eſſe
re lunghe manco mezo piede, che non ſarà il fine della circonferenza della ruota, cioè le due teſte