14854_DIALOGO_
_Cont._
Io tengo di certo che queſte cauſe habbino luogo in ſi-
mil caſi. Et hora meglio intendo, e penetro la cauſa di cer-
to Fenomeno, che rammemora il Berigardo _nel predetto_
_luogo alla pag_. 304. con queſte parole _Vas vitreum aquæ plenum_
_deprehenderam in aqua ponderatum plus ponderare, quam omniz,_
_eius fragmenta, rem accuratè ſæpius ex aminando_. E dice che
credeua che il medemo doueſſe ſuccedere peſandolo in
aria, ma che conobbe che non era vero; e che tanto in ac-
qua, quanto in aria peſaua vgualmente; ma che la cauſa per
la quale in acqua pareua che peſaſse inegualmẽte era. _Quod_
_intra aquã illa minuta fragmenta coniunctas habẽt multas aeris ve_
_ſciculas, quæ aliquo modo ſubleuantlancẽ vbi ſunt fragmenta, quaſu_
_inflatio bullentis aquæ, ijs vero amotis eſt idem pondus_. Io in virtù
delle ſopradette dottrine dico, che ſe bene in queſto Feno
meno può in qualche modo interuenire anco l’aria, non
però nel modo che dice il Signor Berigardo; cioè che ſol-
leui la lance come fa l’acqua, che bolle; poiche l’aria non
cagiona queſta maggior leggierezza, ma perche il vaſo
ſpezzato ſi paragona con maggior mole d’acqua, che in
tiero.
mil caſi. Et hora meglio intendo, e penetro la cauſa di cer-
to Fenomeno, che rammemora il Berigardo _nel predetto_
_luogo alla pag_. 304. con queſte parole _Vas vitreum aquæ plenum_
_deprehenderam in aqua ponderatum plus ponderare, quam omniz,_
_eius fragmenta, rem accuratè ſæpius ex aminando_. E dice che
credeua che il medemo doueſſe ſuccedere peſandolo in
aria, ma che conobbe che non era vero; e che tanto in ac-
qua, quanto in aria peſaua vgualmente; ma che la cauſa per
la quale in acqua pareua che peſaſse inegualmẽte era. _Quod_
_intra aquã illa minuta fragmenta coniunctas habẽt multas aeris ve_
_ſciculas, quæ aliquo modo ſubleuantlancẽ vbi ſunt fragmenta, quaſu_
_inflatio bullentis aquæ, ijs vero amotis eſt idem pondus_. Io in virtù
delle ſopradette dottrine dico, che ſe bene in queſto Feno
meno può in qualche modo interuenire anco l’aria, non
però nel modo che dice il Signor Berigardo; cioè che ſol-
leui la lance come fa l’acqua, che bolle; poiche l’aria non
cagiona queſta maggior leggierezza, ma perche il vaſo
ſpezzato ſi paragona con maggior mole d’acqua, che in
tiero.
_Ofr_.
Ciò parmi molto difficile da capire.
_Cont_.
Procurerò dichiararlo in modo che V.
S.
l’intenda.
Spez
zato il vaſo, le ſue particelle, & anco le più grandinell
ſuperficie con le quali erano vnite, hanno infinite cauità
e montuoſità. Queſte ſono cagione del Fenomeno. Pe
intender il che, ſupponga V. S.
32[Figure 32] che A B C D, rapreſenti vn graue
più dell’acqua intiero. Queſto
poſto nell’acqua peſerà tanto
meno, quanto peſa vna mole d’
acqua ad eſso vguale _per la tanto_
_decantata prop. 7. del I. d’Archim de_
_inſid. humid_. Lo ſupponghi ſpez
zato in due parti, di modo che
BEFGC, contenghi la cauità
EFG, e AEFGD, la montuoſità
EFG. Se nella cauità EFG, può
entrare l’acqua a riẽpirla, allora
tanto peſerà B D, ſpezzato
zato il vaſo, le ſue particelle, & anco le più grandinell
ſuperficie con le quali erano vnite, hanno infinite cauità
e montuoſità. Queſte ſono cagione del Fenomeno. Pe
intender il che, ſupponga V. S.
32[Figure 32] che A B C D, rapreſenti vn graue
più dell’acqua intiero. Queſto
poſto nell’acqua peſerà tanto
meno, quanto peſa vna mole d’
acqua ad eſso vguale _per la tanto_
_decantata prop. 7. del I. d’Archim de_
_inſid. humid_. Lo ſupponghi ſpez
zato in due parti, di modo che
BEFGC, contenghi la cauità
EFG, e AEFGD, la montuoſità
EFG. Se nella cauità EFG, può
entrare l’acqua a riẽpirla, allora
tanto peſerà B D, ſpezzato