Pacioli, Luca
,
Tractatus geometrie (Part II of Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita)
,
1494
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archimedes
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"> Distinctio octava. </
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cordano nelli scemi, havenga che usino la medesima tavola, perché la tavola sirá facta a bracia
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e ‘l stagiuolo di colui sirá a piedi magiori o menori del bracio. E quando poi torrai el scemo
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d’ alcuna botte con lo tuo stagiuolo vedi quanti ponti prende piú aponto possi e, se piglia un
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sol ponto recorri ala tavola giá facta e vedi scontra un ponto la quantitá segnata de’ boccali o de’ ba-
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rili et cetera e dirai: uno ponto me dá tanto et cetera. E cosí, se havesse .2. ponti, dirai che te dia .9. e, se .3.
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ponti,
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dirai che te dia .22. et cetera, commo qui habiamo ditto, et cetera. Ma, perché le botti non sonno tutte longhe a
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un
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modo né tutte alte a un modo, peroché in Toscana e di lá per tutto fin Roma sonno botti alte corte e gran-
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di. E in Romagna, commo a Rimino e Cesena et cetera sonno botti longhe a basse, per rispecto che le porta-
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no in carri. Non guardare a questo, che la tua mesura fatta in un luogo te serve per tutto, ma te con-
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verrá proportionarla per tutto dove vai con quella del paese che fosse, se non te converria farne un’ altra.
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de nuovo per quello. Siché bisogna sappi far ragione, se la tua te dá metadelle o bocali e tu vo-
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lesse raspondere a petitti. Convente esser noto el tuo vaso che parte sia di quelle, over quello che parte
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sia del tuo e poi respondere e mai falle. Peró tutte le mesure de una qualitá e natura sonno fra
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loro proportionate in modo che, per la piccola, se trova la grande e, per la grande, si trova la
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piccola, quando sien simili, cioé tutti cerchi o tutti quadri o tutti triangoli et cetera. E cosí riesci ne-
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li corpi aponto. E tu, per te, piú amplamente in ció te stenderai et cetera.
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Tavola dela .2a. parte principale de tutta l’ opera dove se trat-
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ta de Geometria in tutti li modi Theorica e pratica.
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Divisione de tutto el trattato de geometria. K. </
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"> Divisione e continentia dela prima distinctione. K. </
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"> Dele cose che sonno necessarie al buono agrimensore e pratico geometra,
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quali per numero son .5., commo apare al primo capitolo dela ditta di. K. pa.
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Del sentimento necessario senza el quale non è possibile in geometria bene operare
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de tutte le conclusioni e demostrationi del primo libro de Euclide. cao. 2 K. 2
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Substantia efficacissima del secondo libro de Euclide. cao. 3 K. 4
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De tutte le conclusioni e demostrationi dignissime del sexto libro. de Eucli. cao. 4 K. 5
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Del modo a mesurare secondo el degno strumento fiorentino aplica-
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bile a ciascun altro in tutte parti. cao. 5 K. 7
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Del modo a mesurare tutte le superficie quadrate. cao. 6 K. 7
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Del modo a saper mesurare tutte sorte de’ triangoli. cao. 7. K. 8
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Del modo a saper trovare tutti li catetti, over perpendiculari, in le figure triangulari. E com-
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me secondo un vulgar modo s’ usi in sul terreno a mesurare assai commendabile in
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la pratica usuale. La seconda distinctione.] cao. 8 K. 10
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Del modo a saper trovare la quantitá de una linea menata da un ponto dato
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de fore, over dentro, d’ alcun triangolo.] cao. po. K.13
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Dela protractione extrinseca dela ypotumissa nel triangolo ortogo-
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nio regola optima.] cao. 2 K. 15
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La terza </
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"> Del dilicato modo a saper solvere varie e diverse questioni proposte sopra le figure
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quadrilatere, cioé de .4. lati, che sienno rettangole, per via algebratica. cao. po. K. 16
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Del modo a saper trovar l’ area, over superficie, dele figure quadrilatere, ditte dal vul-
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go Rombi e da Eucli. helmuaym, che sonno figure de .4. lati equali e non hano
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alcun angolo retto, ma solo li .2. oppositi equali e obtusi e li altri. 2. acuti, pur equali
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cao. 2 K. 21
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Del modo a saper trovare l’ area dele figure de .4. lati, dal vulgo chiamate Rom-
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boide e da Euclide Simili helmuaym, che solo hano li lati oppositi
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equali e fra loro equidistanti e manca de angoli retti, cioé che non é rettangola. cao. 3 K. 22
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Del modo a trovar l’ area dele superficie dele figure quadrilatere decte dal vulgo Ca-
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potagliato, cioé Caput abscisum e per Eucli. chiamate helmuariphe: e son-
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no quelle che hano doi lati oppositi equali e non equedistanti. E li altri doi
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equedistanti e non equali e non hano alcun angolo retto.] cao. 4 K. 23
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Del modo a mesurare le figure quadrilatere, ditte da’ vulgari mezzo capo
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tagliato e da Eucli. similmente helmuariphe chiamate, che hano doi
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lati oppositi equidistanti non equali e li altri doi non sonno equali fra loro
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né equedistanti. E hano solo doi angoli retti: uno ala basa e l’altro al capo. cao. 5 K. 24
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Del modo a saper trovar l’ area dele figure quadrilatere, ditte dal vulgo
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Capo tagliato declinante, dele quali el capo e la basa sonno equedistanti non
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archimedes
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