Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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DELLA FORZA DE CORPI
CHE CHIAMANO VIVA
LIBRO II.
AL SIGNOR
GIAMBATISTA MORGAGNI.
IO mi ſono aſſai volte meco ſteſſo
maravigliato, Signor Giambatiſta
cariſſimo, per qual cagione, aven-
do tanti eccellentiſſimi ſcrittori de-
ſcritta, chi in un genere, e chi in
un’ altro, la forma dell’ ottimo,
in cui gli uomini riguardando conoſcer meglio
poteſſero le lor mancanze, e correggendoſi a nor-
ma di quella farſi più perfetti, e migliori;
a niu-
no, ch’ io ſappia, ſia venuto in animo di deſcri-
ver la forma del filoſofo perfettiſſimo.
Perchè co-
minciando dai tempi antichiſſimi, e riſalendo al-
le memorie ultime delle lettere, noi troveremo,
che i poeti, i quali pare, che ſieno ſtati i primi
a ſvegliar gli uomini, et incitargli alla virtù,
hanno ſempre avuto una certa maniera di poeſia,
da eſſi chiamata epopeia, nella quale ſotto la ſpe-
cie di un qualche eroe hanno inteſo di moſtrare
agli uomini la forma di un perfettiſſimo

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