Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

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[71.] De le Naui, & parti loro; Et de gli Alloggiamenti Marittimi, & loro fortificatione. Cap. X I I.
[72.] De commeſſarij, Camarlinghi, & Riſcotitori publici; & di sì fatti Magiſtrati; a quali biſo-gna fare il Granaio, la Camera del Comume, la Camera dell’arme, il Mercato, gli Arza-nali, & le ſtalle, & de le treſorte de le prigioni, & del modo, luoghi, & ſorma loro. Cap. XIII.
[73.] De li Edificij priuati, & loro differentie: De la Villa, & de le coſe da oſſeruarſi nel collo-carla, & murarla. Cap. XIIII.
[74.] Che le Caſe di Villa ſono di due ſorti, & del collocare tutte le loro parti commodamente appartenenti parte a gli huomini, parte a gli animali, parte a gli inſtrumenti, & parte a biſogni de le coſe neceſſarie. Cap. X V.
[75.] Che la induſtria del fattore di Villa ſi debbe eſſercitare tanto circa i Beſtiami, quanto cir-ca le Ricolte, & circa il far' l' Aia. Cap. XVI.
[76.] De la Villa de Padroni, & de le perſone nobili, & di tutte le parti ſue, & del luogo loro commodo. Cap. XV II.
[77.] Che differentia ſia inſra le caſe de la Villa, & quelle de la Città, dericchi. Et chele caſe de manco ricchi, ſi debbono aſſomigliare a quelle de piu ricchi, ſecondo peròle ricchezze loro. Et che ſi debbe murare per la ſtate piu che per l’inuerno. Cap. XVIII.
[78.] DELLA AR CHITETTVRA DI LEONBATISTA ALBERTI.
[79.] LIBRO SESTO, De ia difficultà, & de la ragione de l'impreſa de l' Autore, donde e' raccoglie quanto ctu-dio, fatica, & induſtria egli habbia poſta in ſiriuere queſte coſe. Cap. I.
[80.] Della Bellezza, & dello ornamento, & delle coſe, che da eſſe procedono, & delle loro dif-ferentie, & che egli ſi debbe edificare con ragioni uere, & chi ſia il padre & lo Alum-no delle Arti. Cap. II.
[81.] Che l'. Architettura cominciò in Aſia, Fiorì in Grecia, & in Italla è uenuta a perſettio-ne approuatiſsima. Cap. III.
[82.] Che, ò dallo ingegno, ò da la mano dello Arteſice ſi inſeriſce il decoro, & l’ornamento in tut te le coſe, della Regione, & del ſito, & di alcune leggi ſatte da gli Antichi per cagione de Tempij, & d’alcune altre coſe degne d’eſſer’ notate, Ma difficili a crederſi. Cap. IIII.
[83.] Del ragioneuole ſcompartimento, & dell’adornare le Mura, & il Tetto, & quale ordine, & modo ſi habbia a tenere nel mettere le coſe inſieme accuratamente. Cap. V.
[84.] Con che modi le Macchine, & i peſi de grandiſsimi ſaſſi ſi muouino da luogo a luogo, o ſi ſol- lieuino in alto. Cap. VI.
[85.] Delle Ruote, Perni, Stanghe, o Manouelle, Taglie & della grandezza, forma, & figu- raloro. Cap. VII.
[86.] De la Vite, & de ſuoi Pani, in che modo ipeſi ſitirino, ſiportino, & ſi ſpinghino. Cap. VIII.
[87.] Che le corteccie, che ſi danno di calcina olle mura, debbono eſſer tre. Diche cofaſi debbi-no fare, & a quel che ell’habbino a ſeruire. Delli Intonichi, & delle lor uarie ſorti, & come ſi hà a ordinare la calcina per farli, & delle statue dibaſſo rilieuo, & de le pitture con che s’addornanole mura. Cap. IX.
[88.] Del modo del ſegare i Marmi, & che rena ſia perciò migliore de la conuenienza, & dif-ferentia del Muſaico di rilieuo, & del Muſaico piano, & de lo stuco con che ſi hanno a mettere in opera. Cap. X.
[89.] De le coperture detetti, & de le uolte, & de laſtrichi ſcoperti che cuoprono gl’edificij. Cap. X I.
[90.] Che gli ornamenti de uani dilettano aſſai, ma che hanno molte, & uarie incommodità, & difficultà, & che i uani finti ſono di due ſorti, & quel che ſi confaccia a l’una, & a l’altra. Cap. XII.
[91.] Dele Colonne, & loro ornamenti, che coſa ſiano i piani, che il centro del ſuſo, la centina gli Aggetti, iritiramenti, il V entre, il mazzocchio, & il collarino. Cap. XIII.
[92.] DI LEONBATISTA
[93.] ALBERTI. LIBRO SETTIMO, DELLI ORNAMENTI DE TEMPII SACRI.
[94.] Chele Mura, i Tempij, le Baſiliche ſono conſecrate a li Dij, de la Regione de la Città, & del ſito, Et de ſuoi adornamenti principali. Cap. I.
[95.] Di che pietre, & come groſſe ſi debbino fare le mura. Et chifurono i primi a fabbricare i Tempij. Cap. II.
[96.] Con quanto ingegno, cura, & dilgentia ſi debba collocare un Tempio, & adornare, a quali Dij, & doue ſi ha a porre, & de uarij modi de ſacrificij. Cap. III.
[97.] De le parti, forme, & figure de Tempij, & de le Cappelle, & doue ſi debbino collocare. Cap. IIII.
[98.] Dele Loggie, & Portichi del Tempio, de le eutrate de li ſcaglion i, & de Vani, & de li ſpatij di eſſi. Cap. V.
[99.] Delle parti de Colonnati, & de Capitelli, & delle ſorti loro. Cap. VI.
[100.] De lineamenti delle colonne, & delle loro parti, De la baſa, Mazoccbi, cauetti, bastonci- ni, Dado, & del diſegno de membri, faſcia, grado, bastone, o ſune, ſunicella, canaletto, o nuoi cauetto goletta, & onda. Cap. VII.
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151147LIBRO QVINTO. cipio d'altronde, comincieremo la coſa in queſta maniera. Egli è coſa maniſ@-
ſta che la Caſa priuata ſi debbe fare per amore de la famiglia, accioche ella ui poſ
ſa ſtare dentro commodiſsimamente.
Non ſarà commoda a baſtanza quella ca
ſa, ſe in quella ſteſſa non ui ſaranno tutte quelle coſe, che coſtoro hanno dibiſo-
gno.
Grande è il numero de le coſe, & de gli huomini in una famiglia, ilquale
115 non potrai a tua uoglia diſtribuire ugualmente ne la città, &
ne la Villa. Con-
cioſia che ne le muraglie de la Città, ti accade che un muro d'un uicino, una grõ-
daia, una piazza publica, una ſtrada, &
ſimili coſe, quaſi tutte ti impediſcouo che
tu ti poſſa ſatisſare a tuo modo, ilche a la Villa non ti auiene, percioche tu hai in
Villa ogni coſa piu libera, &
ne la Città piu impedita. Adunque sì per altre ra-
2210 gioni, sì ancora per queſta, mi piace diſtinguere la coſa in queſta maniera:
Cioè
che altrimẽti ſieno le habitationi ne la Città, &
altrimenti quelle da la uilla, per i
priuati, in amendue queſte, altrimenti debbono eſſer quelle, che ſi aſpettano a
Cittadini minuali, &
altrimenti quelle che s'aſpettanno a Cittadini piu ricchi,
concioſia che i minuali murano ſolamente per loro neceſsità, &
i piu ricchi mu
3315 rano per diletto, &
ſatisfattione de deſiderij loro. Ma noi racconteremo quelle
coſe, che la modeſtia de gli huomini ſauij, approuerrà in qualunche ſorte di
Edificij, &
però mi pare da cominciare da le coſe piu facili. Le habitationi ne le
Ville ſono piu eſpedite, &
i Cittadini ſon o piu inchinati a la ſpeſa, a le Ville che
dentro.
Ma raccontiamo prima breuiſsimamẽte alcune poche coſe, che gioua
4420 no molto a principali biſogni de le Ville, &
ſon queſte. Biſogna fuggire l'aria
cattiua, &
il Terreno cattiuo. Biſogna edificare nel mezo d'una Campagna a le
radici del Monte, in luoghi che ui ſieno acque, luoghi ameni, &
paeſi ſaniſsimi, e
del paeſe in la parte piu ſana.
L'aria triſta, & mal ſana dicono che cagiona, sì tut
te l'altre incommoditadi, (de le quali trattammo nel primo libro) sì ancora ſelue
5525 piu folte, &
maſsime piene di arbori, che hanno le foglie amare, concioſia che
l'aria in quel luogo non agitata, nè da Sole, nè da Venti, ui diuenta cruda, sì
ancora ui cagiona il Terreno ſterile, &
mal ſano, dal quale a la fine ſe tu cor-
cherai cauarne coſa alcuna, ſaranno ſelue.
Io giudico che e' ſi debbe hauere la
uilla in que' luoghi, che ſieno piu conuenienti a le caſe del Padrone che ſono
6630 dentro ne la città.
Dice Senofonte che a la Villa ſi uorrebbe poter andare
a piede, per fare eſercitio, &
tornarſene poi a cauallo: Et però non ſarà molto
lontana da la Città, &
la ſtrada non ſarà nè difficile nè impedita, ma atta, &
accommodata a lo andarui, &
al faruiſi portare, o di State, o di Verno, ò uoglia
ciò fare per uia di carretta, ò da tuoi piedi, ò forſe per naue, &
farà molto a pro-
7735 poſito, ſe ella non ſarà fuori di una porta de la Città a te diſcoſto, ma de la piu
uicina, accioche tu poſſa piu commodamente, &
piu eſpeditamente, ſenza trop-
po grande apparato di ueſtimenti, &
ſenza teſtimonianza di tutto il popolo, &
con la moglie, &
con i figliuoli andare, & tornare ſpeſſo da la Villa a la Città, &
da la Città a la Villa a tuo piacere.
Egli è coſa conueniente hauere la Villa in
8840 que' luoghi, che andandouiſi da mattina i raggi di leuãte non ti dieno mòleſtia
a gli occhi, &
i raggi di ponente da ſera non dieno ne gli occhi a chi ſe ne torna
a la Città.
Oltra di queſto debbe eſſere la Villa in quel luogo, che non ſia ab-
bandonato del tutto, non abietto, non ignobile, ma tale che ui ſi habiti con

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