Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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15359QVARTO. quella, che ſi farà nell’aria libera. Perche ſe queſto è effetto
della preſſione dell’aria, &
acqua, doue vi ſarà maggior
preſſione, come nell’aria libera, li minimi dell’acqua, e più
preſto, &
in maggior copia ſaranno cacciati nelli ſpatietti
del ſale.
L’altra eſperienza è queſta. Con il medemo vaſo ſi faciano
tre, quattro, e più vaſi di perfettiſſima ſalamora;
poi pon-
gaſſi tutta queſta ſalamora in vn vaſo aſſai più alto, ſi che
le parti inferiori ſiano molto più premute da queſto peſo,
che non erano premute le parti inferiori in qual ſi ſia vaſo.
lo credo che chi infonderà del nuouo ſale, nè liquefarà par-
te.
Perche ſe bene la preſſione di qual ſi ſia vaſo non era
ſufficiente à cacciare li minimi della ſalamora nelli mini-
mi del ſale per la loro groſſezza, &
anguſtezza di queſti,
vna preſſione maggiore ne potrà pur far pe netrar in
parte.
_Of_. V. S. hà ben narrato il mirabile Fenomeno della ſalomora
ordinaria, ma poi, per quanto vedo, non sà coſa molto più
ammirabile.
Cioè altr’eſperienza fatta a Firenze dal no-
ſtro Sig.
Rinaldini, che me l’ha comunicata. Se nella ſala-
mora ordinaria V.
S. infonderà del ſal Gemma, queſta ne
ſoleuerà parte, e riceuerà ſino ad vn certo ſeguo.
Et impre-
gnata che ſia d’eſſo non ne riceuerà più, come s’è detto del
ſal comune, &
acqua. Se in queſta ſeconda ſalamora infō-
derà dell’alume di Rocca, ſuccederà il medemo.
Se di nuo-
uo infonderà del ſal Armoniaco, e poi ſal Nitro, e per fine
Zuccaro, ſempre ſuccederà il medemo, che ſaranno li-
quefatti ſino ad vn certo ſegno.
In conformità delle ſue
dottrine biſogneria dire, che li minimi della ſala mora non
baſtanti ad eſſer cacciati nelli ſpatietti del ſal comune, po-
teſſero eſſer cacciati nelli ſpatietti del ſal Gemma;
e così
diſcorrendo.
Ma già che ſopra ſiamo ſtati con il Signor Be-
rigardo, ritorniamoci in gratia, eſaminãdo alcuni ſuoi det-
ti non alieni dalle materie ſoprapoſte, regiſtrati da eſſo
_nella medema pag_.
294. auanti quell’eſperienza, che c’ha dato
materie di diſcorrer tanto.
Dopò hauer detto che il fumo,
e il legno aſcendono per l’acqua tanto velocemente, che
eſcono anco da eſſa, dice.
_Aſcend it tamen eò remiſſius quò

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