Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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15460DIALOGO _priùs accedit ad ſuperficiem aquæ ſicut ampulla aere plena, & be-_
_ne obturata tanto deprimitur violentiùs, quantò profundiùs aquæ_
_immergitur.
Proinde celeriùs moueri debet ex profundiori loco._
_vndè plus aquæ partes eam ſurſum impellunt_.
_Mat_. Manco male che V. S. non aſcriue anco queſte partite al
mio debito;
almeno le due vltime, e pure lo potria fare
con qualche fondamento, poiche ho determinato il con-
trario ad eſſe _nel noſtro pr.
Dial_. Hò detto iui _alla pag_. 13. che
quando s’immerge il galleggiante, ſino alla total immer-
ſione ſi fà ſempre maggior fatica quanto più s’immerge;
ma paſſata queſta total immerſione, ſi fà ſempre la mede-
ma fatica.
L’ampolla del Signor Berigardo è vn galleggiã-
te come li altri;
ne perciò deue ſoggiacere ad altre leggi-
Se adunque egli intende dopò la total immerſione, e tiene
che l’acqua non patiſca alcuno riſtringimento, credo che
dica manifeſtamente il falſo;
perche per tutto l’acqua fà
la medema forza per ſcacciar insù il galleggiante, ò altro
corpo in eſſa immerſo.
Almeno certo la ſua ragione ni-
ente vale, cioè la maggior altezza dell’ acqua quanto più
fondo ſi và.
Se poi è vero che l’acqua quanto più fonda
ſia vn poco più riſtretta, certamente che quanto più fon-
da dourèbbe ſcacciar più sù il galleggiante, cioè con mag-
gior forza.
Perche riſpingendo qual ſi ſia corpo con la
propria grauità;
& eſſendo tanto più graue quanto più
fonda, come quella che è più condenſata;
quanto più fon-
da riſpingerà con maggior forza E douendo noi ſentire l’-
ecceſſo della ſua grauità ſopra quella del galleggiante;
ſen-
tiremo maggior riſpingimenio quanto più fonda.
_Cont_. Se l’acqua patiſca compreſſione, ò nò, lo potremo co-
noſcere peſando in eſſa qualche corpo più graue dell’ac-
qua.
Per eſempio peſiamo in eſſa vn pezzo d’oro, che ſia
bene tutto immerſo, ma poco lontano dalla cima dell’ac-
qua;
poicaliamolo molto al fondo, e torniamo a ripeſar-
lo;
peſera certo meno, ſe l’acqua patiſce compreſſione.
Perche leuando il mezzo all’oro tanta grauità quanto è
quella d’vna ſua mole vguale alla mole del corpo, che ſi
peſa, conforme le tanto decantate dottrine d’Archimede;

e di moli vguali dell’acqua peſando più la più fonda,

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