Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

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[81.] Che l'. Architettura cominciò in Aſia, Fiorì in Grecia, & in Italla è uenuta a perſettio-ne approuatiſsima. Cap. III.
[82.] Che, ò dallo ingegno, ò da la mano dello Arteſice ſi inſeriſce il decoro, & l’ornamento in tut te le coſe, della Regione, & del ſito, & di alcune leggi ſatte da gli Antichi per cagione de Tempij, & d’alcune altre coſe degne d’eſſer’ notate, Ma difficili a crederſi. Cap. IIII.
[83.] Del ragioneuole ſcompartimento, & dell’adornare le Mura, & il Tetto, & quale ordine, & modo ſi habbia a tenere nel mettere le coſe inſieme accuratamente. Cap. V.
[84.] Con che modi le Macchine, & i peſi de grandiſsimi ſaſſi ſi muouino da luogo a luogo, o ſi ſol- lieuino in alto. Cap. VI.
[85.] Delle Ruote, Perni, Stanghe, o Manouelle, Taglie & della grandezza, forma, & figu- raloro. Cap. VII.
[86.] De la Vite, & de ſuoi Pani, in che modo ipeſi ſitirino, ſiportino, & ſi ſpinghino. Cap. VIII.
[87.] Che le corteccie, che ſi danno di calcina olle mura, debbono eſſer tre. Diche cofaſi debbi-no fare, & a quel che ell’habbino a ſeruire. Delli Intonichi, & delle lor uarie ſorti, & come ſi hà a ordinare la calcina per farli, & delle statue dibaſſo rilieuo, & de le pitture con che s’addornanole mura. Cap. IX.
[88.] Del modo del ſegare i Marmi, & che rena ſia perciò migliore de la conuenienza, & dif-ferentia del Muſaico di rilieuo, & del Muſaico piano, & de lo stuco con che ſi hanno a mettere in opera. Cap. X.
[89.] De le coperture detetti, & de le uolte, & de laſtrichi ſcoperti che cuoprono gl’edificij. Cap. X I.
[90.] Che gli ornamenti de uani dilettano aſſai, ma che hanno molte, & uarie incommodità, & difficultà, & che i uani finti ſono di due ſorti, & quel che ſi confaccia a l’una, & a l’altra. Cap. XII.
[91.] Dele Colonne, & loro ornamenti, che coſa ſiano i piani, che il centro del ſuſo, la centina gli Aggetti, iritiramenti, il V entre, il mazzocchio, & il collarino. Cap. XIII.
[92.] DI LEONBATISTA
[93.] ALBERTI. LIBRO SETTIMO, DELLI ORNAMENTI DE TEMPII SACRI.
[94.] Chele Mura, i Tempij, le Baſiliche ſono conſecrate a li Dij, de la Regione de la Città, & del ſito, Et de ſuoi adornamenti principali. Cap. I.
[95.] Di che pietre, & come groſſe ſi debbino fare le mura. Et chifurono i primi a fabbricare i Tempij. Cap. II.
[96.] Con quanto ingegno, cura, & dilgentia ſi debba collocare un Tempio, & adornare, a quali Dij, & doue ſi ha a porre, & de uarij modi de ſacrificij. Cap. III.
[97.] De le parti, forme, & figure de Tempij, & de le Cappelle, & doue ſi debbino collocare. Cap. IIII.
[98.] Dele Loggie, & Portichi del Tempio, de le eutrate de li ſcaglion i, & de Vani, & de li ſpatij di eſſi. Cap. V.
[99.] Delle parti de Colonnati, & de Capitelli, & delle ſorti loro. Cap. VI.
[100.] De lineamenti delle colonne, & delle loro parti, De la baſa, Mazoccbi, cauetti, bastonci- ni, Dado, & del diſegno de membri, faſcia, grado, bastone, o ſune, ſunicella, canaletto, o nuoi cauetto goletta, & onda. Cap. VII.
[101.] Del Capitello Dorico, Ionico, Corinthio, & Toſchano. Cap. VIII.
[102.] De gli arcbitraui, de capitelli, de correnti, o uuoiſregi, delle Tauole, menſole, o menſoloni, tegeli, embrici, canali, & altre ſimil coſe appartenenti alle colonne. Cap. IX.
[103.] Del pauimento del Tempio, de gli ſpatij di dentro del luogo dello Altare, de le mura, & de loro addornamenti. Cap. X.
[104.] Perche cagione è bene che i tetti de Tempij ſieno in uolta. Cap. XI.
[105.] De uani de tempij, delle finestre, porti, uſci, & de membri, & ornamenti loro. cap. XII.
[106.] De lo Altare, Comunione, Lumi, & Candellicri. Cap. XIII.
[107.] De principij de le Baſiliche, de Portici, de le parti de la muragl ia, & in quello, che elle ſian@ differenti da Tempij. cap. XIIII.
[108.] Facciata di dentro de la Baſilica ſenza la naue cauſidica.
[109.] Faccia dela Baſilica di dentro con la naue cauſidica.
[110.] De colonnati con gli Architraui, & con gli Archi, di che ſorte Colonne ſi habbino a me@ tere nelle Baſiliche, & che cornici, & doue ſi habbino a collocare; della Altezza, & larghezza delle finestre; delle loro ferrate, delle impalcature, & delle Porte delle Baſiliche, & de modi loro. Cap. XV.
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154150DELLA ARCHITETTVRA ne una fanghiglia, ne per il troppo zappare de piedi ſi guaſtino l'unghie, & il pa
uimento.
Che la induſtria del fattore di Villa ſi debbe eſſercitare tanto circa i Beſtiami, quanto cir-
ca le Ricolte, & circa il far' l' Aia. Cap. XVI.
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DIremo breuemente che la induſtria del Fattore, nõ ſi eſſerciterà ſolamẽte
in raccorre le coſe, che ſono ne campi, ma innanzi ad ogni altra coſa ſi in-
gegnerà che i Beſtiami, gli uccelli, &
i peſci gli fruttino. Poni le ſtalle per
gli Armenti in luogo aſciutto, &
nõ humido, lieuane ogni minimo ſaſſo di ſotto,
2210&
fa che le pẽdino, accioche le ſi poſsino uotare, & nettare facilmente, cuoprine
una parte di loro, e una parte ne laſcia a lo ſcoperto, &
ordina che i Venti Auſtra
li, o qual altro Vento humido ſi uoglia, non percota la notte le pecore, &
che nõ
ui tirino ancora altri Venti troppo moleſti.
I luoghi, doue hanno a ſtare rin-
chiuſi i Conigli, fauui un muro di pietre riquadrate inſino al fondo de l'acqua, in
3315 lo ſpazzo fauui un ſuolo di Sabbione maſtio, laſciando in piu, e piu luoghi alcuni
monticelli con terra da ſapone.
Fa che le galline habbino nel Cortile loro un
portico uolto a mezo giorno, ſpartoui ſotto di molta cenere, &
ſopra detto por-
tico il luogo per i Nidij, &
le ſtãghe da dormirui ſopra la notte. Sono alcuni che
uorrebbono che le Galline ſi teneſsino rinchiuſe in un gran circuito che fuſſe
4420 uolto a leuante, ma quelle, che ſi tengono per hauer de l'uuoua, &
de pulcini, ſi
come le ſono piu allegre per la libertà, così ancora ſono piu feconde.
L'uoua
nate a lo ſcuro, &
in luogo rinchiuſo ſono piu ſciocche. Porrai la Colombaia,
che la uegga l'acqua, &
non la porre troppo alta, ma coſi a modo, accioche i Co-
lombi ſtracchi dal uolare, quaſi con l'alie ſcherzando liete, s'allegrino sducciolar
5525 ui ad alie chiuſe.
Sono alcuni che dicono che le colombe preſi i ſemi de la Cã-
pagna, quanto piu fatica &
uiaggio haranno a fare a portarli a lor figliuoli, tan-
to piu gli faranno groſsi:
Et queſto perche i ſemi portati nel gozzo per nu-
trire i figliuoli, con lo ſtarui aſſai, diuenteranno mezi cotti, &
per queſto pon-
gono le colombaie buone in luoghi altiſsimi.
Et forſe penſano che gioui aſ-
6630 ſai che le Colombaie ſieno lontane da le acque, accioche giugnendoui, i Co-
lombi non raffreddino l'uoua con i piè molli.
Se a la cantonata de la Torre
tu ui rinchiuderai un Gheppio diuenterà tal Colombaia ſicura da gli Vccelli
di rapina.
Se tu naſconderai in ſu l'entrata un capo di lupo, gittatoui ſopra
del Cimino rinchiuſo in uno orcio feſſo, che getti fuori puzzo, per tal coſa ui
7735 concorreranno una infinità di colombi.
Se tu farai lo ſpazzo de la tua colom-
baia di creta, &
lo bagnerai, & ribagnerai ſpeſſo con la orina de gli huomini, la-
ſciando gli altri colombi le ſedie de loro Antichi, ti ſi multiplicheranno gran-
diſsimamente.
Fuori de le fineſtre fa che ui ſieno Cornici di pietra, o Tauo-
le di Vliuo che ſportino fuori uno cubito, ſu per le quali, i colombi habbino
8840 da fermarſi ne lo arriuare, &
da le quali habbino a pigliare il uolo nel partir-
ſi.
Gli uccelletti minori rinchiuſi per il uedere de li Alberi, & del cielo ſi mar-
ciſcono.
I Nidij, & le ſtanzette per li Vccelli, biſogna farle in luoghi caldi.
Ma a quelli, che piu toſto camminano che e' uolino, biſogna collocarli

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