Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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16470DIALOGO zandolo vn pochino notaremo con eſatti pendoli li tem-
pi, che conſumaral aria in diuerſe ſommerſioni a ſalire;
haueremo con che proportione di tempi paſſi diuerſi
ſpatij.
_Mat_. Anch’io hò fatto l’eſperienze, che dice il P. Riccioli con
il tubo di vetro pieno d’acqua con aria, oglio, &
vna pallina
di cera, &
hò oſſeruato diuerſe ſtrauaganze; ma in partico-
lare miè ſem pre riuſcito di non eſperimentare il moto più
tardo in fine, che in principio;
anzi più toſto ſempre qual-
che acceleratione.
Ma però queſte coſe richiedono mag-
gior diſtintione.
Baſti che la ragione, & eſperienza dimo-
ſtra non eſſer queſto moto più tardo in fine che in prin-
cipio.
_Ofr_. Se vi ſono dell’eſperienze, che prouano velocitarſi que.
ſto moto, ve ne ſono anco, che prouano ritardarſi. Così
ſuccede al fumo eſtruſo per l’aria;
che perciò il Berigardo
_nel medemo luogo pag_.
25. dopò hauer detto, che il fumo aſ-
cende più velocemẽte per l’acqua che per l’aria, ſoggion-
ge, _Hoc quiuis obſeruare poteſt, vt ego Pariſiijs in deflagatione_
_pontium, qui obſorti aquis longo poſt tempore craſſum fumum &_

_ignis vortices emittebant, erumpebat fumus ex aquis velociſſime_,
_ſed in aere lentè aſcendebat, &
quò altiùs, eò lentius, & c_.
_Mat_. ſaria meglio caro Sig. Ofredi che V. S. faceſse dire al Sig.
Berigardo come eſperienza in contrario, che il legno fi-
nalmente vſcito dall’acqua ſi ferma affatto.
E ſpinto il gal-
leggiante insù dal mezzo ſempre con maggior velocità
(almeno non con minore,) ſino che queſto è della mede-
ma natura, &
eccede il galleggiante con il medemo ecceſ-
ſo di grauità, non quando queſto ecceſſo ſcema.
Io credo
che V.
S. non hauerà difficoltà in concedere, che ſe il mez-
zo conteneſſe prima acqua comune;
ſopra oglio; e ſopra
ſpirito di vino, che vn galleggiante più leggiero di tutti a-
ſcenderebbe più velocemente per l’acqua;
meno per l’o-
glio;
e moito meno per il ſpirito di uino; e ſempre tanto
più tardo, quanto queſto mezzo meno eccedeſſe;
di modo
che ſe più toſto foſſe ecceduto che eccedeſſe;
il galleggian-
te non ſolo non aſcenderebbe, ma ſe foſſe portato da em
pito concepito a ſalir in eſſo, di nuouo diſcenderebbe.

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