Astronomo è Galileo quando, posato lo strumento e chiusi gli
occhi della vista materiale, apre quelli dell'intelletto a specular sui
fenomeni osservati intorno a Giove, o nella faccia della Luna e del
Sole. Astronomo è quando inventa nuovi strumenti e divisa nuovi
metodi a prefinir, nei moti planetarii, gli spazii giustissimi e i tempi.
S'ammira e s'esalta, per avere egli il primo scoperto il mondo
gioviale, e se alcuno mai muove voce d'averlo preceduto nella sco
perta, è afferrato dal furore degli zelanti, che gli soffocano le parole
nella strozza. Ma quando pur fosse che o Simon Mario o altri aves
sero veduto le quattro lune intorno a Giove prima di Galileo, che
vorrebb'egli dir ciò, se non che que'tali avevano strumenti più
squisiti, e occhi più acuti di lui? Or chi oserebbe dire che ciò non
fosse possibile?
occhi della vista materiale, apre quelli dell'intelletto a specular sui
fenomeni osservati intorno a Giove, o nella faccia della Luna e del
Sole. Astronomo è quando inventa nuovi strumenti e divisa nuovi
metodi a prefinir, nei moti planetarii, gli spazii giustissimi e i tempi.
S'ammira e s'esalta, per avere egli il primo scoperto il mondo
gioviale, e se alcuno mai muove voce d'averlo preceduto nella sco
perta, è afferrato dal furore degli zelanti, che gli soffocano le parole
nella strozza. Ma quando pur fosse che o Simon Mario o altri aves
sero veduto le quattro lune intorno a Giove prima di Galileo, che
vorrebb'egli dir ciò, se non che que'tali avevano strumenti più
squisiti, e occhi più acuti di lui? Or chi oserebbe dire che ciò non
fosse possibile?
Il merito dunque non consiste qui, e chi ce lo fa consistere
mal provvede alla gloria di Galileo. Il merito vero, e per cui ver
rebbe giustamente esaltato quell'uomo, consiste nell'aver dimostrato
esser le stelle circungioviali veramente lune, e nell'averne esatta
mente misurati i tempi periodici e le medie distanze dal centro di
Giove. Ma chi è, tra i fanatici ammiratori, che si sia curato d'in
vestigare per quali ingegnosissimi metodi e strumenti riuscisse con
tanta felicità Galileo, in quest'operazione affatto nuova nell'Astro
nomia? Parve aver fatto una grande scoperta a colui che trovò e
dette alla luce l'Effemeridi de'Satelliti di Giove, ma codeste son le
scompaginate e rimescolate ossa di un cadavere; per cui vera sco
perta sarebbe stata piuttosto l'infondere in quelle membra il primo
loro, e antico spirito della vita.
mal provvede alla gloria di Galileo. Il merito vero, e per cui ver
rebbe giustamente esaltato quell'uomo, consiste nell'aver dimostrato
esser le stelle circungioviali veramente lune, e nell'averne esatta
mente misurati i tempi periodici e le medie distanze dal centro di
Giove. Ma chi è, tra i fanatici ammiratori, che si sia curato d'in
vestigare per quali ingegnosissimi metodi e strumenti riuscisse con
tanta felicità Galileo, in quest'operazione affatto nuova nell'Astro
nomia? Parve aver fatto una grande scoperta a colui che trovò e
dette alla luce l'Effemeridi de'Satelliti di Giove, ma codeste son le
scompaginate e rimescolate ossa di un cadavere; per cui vera sco
perta sarebbe stata piuttosto l'infondere in quelle membra il primo
loro, e antico spirito della vita.
In ogni modo, tanta varia novità di scoperte e di dottrine,
uscite fuori con quella splendida veste che ritraeva così bene in sè
la magnificenza del pallio filosofico di Platone, conferiva, per una
nime consenso a Galileo l'autorevole dignità del Principato. Ecco
felicemente conseguito il fine della nobile e altissima impresa. Tutti
i dotti di que'tempi, non eccettuato il Keplero che primeggia fra
tutti, s'inchinano a quella Autorità o con le voci congratulanti o
col silenzio. Quei che possono ascoltar la viva voce del Maestro di
tante verità o aver con lui familiari colloqui, e corrispondenza epi
stolare, se ne tengon beati.
uscite fuori con quella splendida veste che ritraeva così bene in sè
la magnificenza del pallio filosofico di Platone, conferiva, per una
nime consenso a Galileo l'autorevole dignità del Principato. Ecco
felicemente conseguito il fine della nobile e altissima impresa. Tutti
i dotti di que'tempi, non eccettuato il Keplero che primeggia fra
tutti, s'inchinano a quella Autorità o con le voci congratulanti o
col silenzio. Quei che possono ascoltar la viva voce del Maestro di
tante verità o aver con lui familiari colloqui, e corrispondenza epi
stolare, se ne tengon beati.
Son de'principali fra costoro Daniele Antonini, che il vuoto
lasciatogli dentro dalla vita diplomatica riempiva di speculazioni e
di fisici sperimenti, Cesare Marsili, studioso di Astronomia e delle
proprietà del magnete, Paolo Aproino inventore del corno acustico,
lasciatogli dentro dalla vita diplomatica riempiva di speculazioni e
di fisici sperimenti, Cesare Marsili, studioso di Astronomia e delle
proprietà del magnete, Paolo Aproino inventore del corno acustico,