Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

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[161.] H
[162.] I
[163.] L
[164.] M
[165.] COSE PIV NOTABILI.
[166.] TAVOLA DELLE
[167.] COSE PIV NOTABILI.
[168.] TAVOLA DELLE
[169.] COSE PIV NOTABILI.
[170.] REGISTRO. ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZ, AA BB CC DD. Tutti ſono Quaderni, eccetto D D, ch’è Terno. In Venetia, Appreſſo Franceſco de’ Franceſchi, Seneſe. MDLXV.
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167163LIBRO SESTO. non ui ſi poſſa aggiugnere, o diminuire, o mutare coſa alcuna, che non ui ſteſſe
peggio.
Et è queſta certo coſa grande, & diuina: Nel dar perfettione a la quale
ſi conſumano tutte le forze de le arti, &
de lo ingegno, & di raro è cõceſſo ad al-
cuno, nè ad eſſa Natura ancora, che ella metta inanzi coſa alcuna, che ſia ſinita
del tutto, &
per ogni conto perfetta. Quanto è raro (dice colui appreſſo di
115 Cicerone) un bello Giouinetto in Atene.
Intendeua quello ſcrutatore de le
bellezze, che a coloro, ch'e' nõ lodaua, mancaſsino, o auanz aſsimo alcune coſe,
le quali non ſi aftaccendo a la ſomma, &
intera bellezza', poteuano (s'io non
m'ingãno) acquiſtarſi per uia de gli ornamenti con liſciarſi, &
con il coprire ſe
eglino haueuano coſa alcuna brutta, o con pettinarſi, &
pulirſi le coſe piu belle,
2210 aceioche le coſe meno gratioſe offendeſſero manco, &
le gratioſe porgeſſero
piu diletto.
Se queſto ſi crederà coſi, ſarà certo lo ornamento una certa luce
adiutrice de la bellezza, &
quaſi uno ſuo adempimento. Mediante queſte coſe
penſo io che ſia manifeſto, che la bellezza è un certo che di bello, quaſi come di
ſe ſteſſo proprio, &
naturale diſſuſo per tutto il corpo bello, doue lo ornamẽt o
3315 pare che ſia un certo che di appiccaticcio, &
di attaccaticcio, piu toſto che natu
rale, o ſuo propio.
Di nuouo ci reſta a dir queſto. Coloro, che murano di ma
niera che uoglino che le lor muraglie ſieno lodate;
ilche deb bono noler tutti i
ſauij, coſtoro certo ſon moſsi da uera ragione.
Appartienſi a l'arte adunque il
far le coſe con ragione uera.
La buona, & uera Muraglia adunque chi negherà
4420 che ſi poſſa fare ſe non mediante l'arte?
Et ueramente queſta ſteſſa parte che ſi
riuolge circa a la bellezza, &
circa l'ornamẽto, eſſendo la principale di tutte nõ
ſarà gran fatto ſe ella harà in ſe alcuna potente ragione, &
arte, che chi ſe ne ſarà
beffe ſarà ſciocchiſsimo.
Ma e' ci ſono alcuni che non appruouano ſimili coſe,
&
che dicono che ella è una certa uaria oppenione, con la quale noi facciamo
5525 giudicio de la bellezza, &
di tutte le muraglie, & che la forma degli edificij ſi
muta ſecondo il diletto, &
il piacere di ciaſcuno, non ſi riſtrignendo dentro ad
alcuni comandamenti de la arte:
Comune difetto de gli Ignoranti, è il di re che
quelle coſe, ch'e'non ſanno loro, non ſieno.
Io giudico che e' ſia da leuare uia
queſto errore, non piglio già aſſunto, che io giudichi che e' ſi uadia dietro ad
6630 eſaminare lungamẽte, da quali principij ueniſſero le Arti, da quali ragioni fuſ-
ſero ordinate, &
per quali coſe creſceſſero. Non ſia fuore di propoſiro, che il
padre de le arti fu il caſo, &
il conoſcimento: Lo Alunno di eſſe fu l'uſo, & l'eſpe
rimẽto, &
che le crebbono mediante la cognitione, & il diſcorſo. Coſi dicono
che la Medicina fu trouata in mille anni da mille migliaia d'hu omini, e coſi l'ar
7735 te del nauicare, e quaſi tutte l'altre arti eſſere creſciute da piccoliſsimi principij.
Che l'. Architettura cominciò in Aſia, Fiorì in Grecia, & in Italla è uenuta a perſettio-
ne approuatiſsima. Cap. III.
L'Arte ediſicatoria per quanto io ho potuto comprendere da le coſe de gli
8840 Antichi ſparſe (per dire coſi) la laſciuia de la ſua prima adoleſcẽtia fu in Aſia.
Dipoiſiorì appreſſo de Greci. Vltimamente acquiſtò la approuatiſsima ſua
maturità in Italia.
Concioſia che a me pare coſi ueriſimile. Poi che i Redi

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