Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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167143Libro II. piccolo, che ſi fa in ognuno, acciocchè traſcuran-
dogli tutti non veniſse a traſcurarſi una ſomma
aſsegnabile, e troppo più grande, che non con-
viene.
Seguendo dunque una licenza conceduta
da i matematici, e non abborrita da i fiſici, noi
penſeremo, che la preſſione della ſerie EN ſia ſem-
pre quella ſteſsa per tutto lo ſpazietto Nr;
in r
poi ſi diminuiſca alcun poco, e dopo tale dimi-
nuzione duri la ſteſsa fino in s, e così di mano
in mano.
E lo ſteſso vuol dirſi della ſerie AC, che
eſsendo gli ſpazietti Cm, mn, no infinitamente pic-
coli, dovrà crederſi, che la preſſione ſegua ad eſ-
ſere la medeſima per tutto Cm;
in m poi ſoffra
una diminuzione infinitamente piccola, dopo la
quale ſi conſervi ſempre la medeſima fino in n;
e
così le intervenga in tutti gli altri infiniti ſpaziet-
ti fino in D.
Poſte queſte coſe, le quali dovrete
concedermi, ſe già non volete far guerra a tutto
il mondo, egli mi ſarà facile di dimoſtrarvi, che
la velocità, che avrà il globo N giunto in r, ſa-
rà doppia di quella, che avrà il globo C giunto
in m;
così veramente, che gli ſpazietti Nr, Cm ſi
ſuppongano tali, quali gli avete ſuppoſti voi pu-
re, cioè l’ uno quadruplo dell’ altro.
Senza par-
tir così d’ alto, diſſi io allora, voi potevate co-
minciar di qui;
perchè le altre coſe, che avete
innanzi dette, quali che eſse ſieno, io era già diſ-
poſto di concedervele, ne voleva far guerra a tut-
to il mondo.
Ma ſenza fare così gran guerra io
nego bene, che poſſa dimoſtrarſi, la velocità

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