Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554

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QVESITO. VI. DIFFINITIONE TERZA.
La uertu d'un corpo graue ſe intende, & piglia per quella potentia, che lui ha da
tendere, ouer di andare al baſſo, & anchora da reſiſtere al moto contrario, cioe
à che il uoleſſe tirar in ſuſo. S.A. Quando che non ui dico altro ſeguitati, perche col
mio tacere, e ue dinoto hauerui inteſo, & che debbiati ſeguitare. N.
QVESITO. VII. DIFFINITIONE QVARTA.
Li corpi ſe dicono de uertu, ouer potentia, equali, quando che quelli in tempi egua
li di moto pertranſiſcono ſpacij eguali.
QVESITO. VIII. DIFFINITIONE QVINTA.
Li corpi ſe dicono de uertu, ouer potentia diuerſa, quando che quelli in tempi di­
uerſi, pertranſiſcono di moto, ſpacij eguali, ouer che in tempi eguali pertranſi­
ſcono interualli ineguali.
QVESITO. IX. DIFFINITIONE SESTA.
La uertu, ouer potentia de corpi diuerſi, quella ſe intende eſſer maggiore, la qua
le nel pertranſire uno medeſimo ſpacio ſumme manco tempo.
Et menor quella
che ſumme piu tempo, ouer amente quella che in tempi eguali pertranſiſſe mag­
gior ſpacio.
QVESITO. X. DIFFINITIONE SETTIMA.
Qvelli corpi ſe dicono eſſere di uno medeſimo genere, quando che ſono di egual
grandezza, & che ſono anchora di egual uertu, ouer potentia.
QVESITO. XI. DIFFINITIONE OTTAVA.
Qvellicorpi ſe dicono eſſere de diuerſi generi, quando che ſono di egual gran­
dezza, & che non ſono di egual uertu, ouer potentia.
QVESITO. XII. DIFFINITIONE NONA.
Qvelli corpi ſe dicono eſſere ſimplicemente eguali in grauita, li quali ſono real­
mente di egual peſo, anchor che fuſſeno dimateria diuerſa.
QVESITO. XIII. DIFFINITIO­
NE DECIMA.

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