Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

Table of figures

< >
[Figure 151]
[Figure 152]
[Figure 153]
[Figure 154]
[Figure 155]
[Figure 156]
[Figure 157]
[Figure 158]
[Figure 159]
[Figure 160]
[Figure 161]
[Figure 162]
[Figure 163]
[Figure 164]
[Figure 165]
[Figure 166]
[Figure 167]
[Figure 168]
[Figure 169]
[Figure 170]
[Figure 171]
[Figure 172]
[Figure 173]
[Figure 174]
[Figure 175]
[Figure 176]
[Figure 177]
[Figure 178]
[Figure 179]
[Figure 180]
< >
page |< < of 3504 > >|
1A confermar Galileo nel principato della scienza conferirono massi­
mamente gli stessi suoi contradittori.
Si venne a verificare così anche
da questa parte quella approvata sentenza, che i nostri più grandi
benefattori sono i nostri propri nemici.
Quanti gran benefizi infatti
non vennero alla scienza dalle contradizioni dei peripatetici?
Si dee
senza dubbio a costoro l'aver dato occasione a Galileo di scrivere
più che la metà de'suoi libri, e dei più belli: essi, nel fare ogni
sforzo di toglierla, gli confermarono in fronte la corona del Principato.
E ora che, co'savii ordini instaurati e coll'esempio del suo
valore, è riuscito a conquistarsi quella corona, concludiamo i gran­
dissimi benefizi che alla Repubblica della scienza seguitarono da
tale conquista.
A far ciò non bisogna oramai a noi troppo lunghe
parole, ritornando indietro colla memoria ai principii del nostro
Discorso.
Dicemmo infatti che la miglior maniera da ringiovanire
l'albero della scienza, per troppo lunga età trascorso, era quello di
ravviare i succhi nutritivi dispersi, e condensar gli spiriti dissipati
in un tronco solo.
Questo è ciò appunto che riuscì di fare a Galileo,
e per cui egli è così meritamente glorioso.
Noi rassomigliammo col Verulamio la grande impresa a una
conquista politica, nella quale la forza sola non basta, se non và
spesso congiunta coll'astuzia.
Di queste astuzie, da noi di sopra
notate nella vita scientifica di Galileo, molti saranno rimasti scan­
dalizzati, ma costoro se non s'acquietano ai fatti si acquietino al­
meno in quel principio che, nella infermità delle operazioni umane,
suol prevalere alla retta morale, del fine che giustifica i mezzi.
Tru­
cidare i fratelli e arricchirsi delle loro spoglie, è un mezzo illecito,
ma pure era necessario a instituire una Monarchia nella scienza,
com'è necessario al fine del villico il trucidare in un albero i rami.

Fossero rimaste le varie speculazioni e le varie scoperte disperse
nello Stevino, nel Santorio, nel Cavalieri e in tanti altri, non sareb­
bero riuscite ai progressi delle scienze sperimentali tanto efficaci,
come digeste in uno stomaco solo, d'onde si dispenseranno a tante
membra la vita e gli alimenti.
Ripensando quello a che fu dalla Provvidenza riserbato Galileo,
chi meglio lo riconosce nell'esser suo, e più l'ammira.
Egli non
fu, ne poteva essere il creatore della scienza sperimentale, ma ne
fu il rigeneratore, e tra poco vedremo la fecondità della sua prole.

Prima però convien che ci tratteniamo intorno agli ordini e agli
effetti di quell'altra Instaurazione, a cui s'accennava già in quel
primo nostro introdursi a discorrer di questa.

Text layer

  • Dictionary
  • Places

Text normalization

  • Original
  • Regularized
  • Normalized

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index