Alberti, Leon Battista, L' architettura
page |< < (165) of 442 > >|
169165LIBRO SESTO. hauendo ſolo riſpetto alla parſimonia, deliberaua che negli edificij doueſsino
eſſerele membra come ne gli Animali.
Si come uerbi gratia nel Cauallo,
ella giudicaua che di raro auiene che eſſo animale non ſia cõmodiſsimo a quelli
ſteſsi biſogni, per i quali ſi loda la forma de ſuoi membri, la onde ſi penſaua che
115 la gratia de la bellezza, non ſi trouaſle mai ſeparata, o eſcluſa da la giudicata cõ-
modità de biſogni.
Ma acquiſtatoſi poi l’imperio del Mondo, ardendo di de-
ſiderio non manco che la Grecia di addornare, ſe, &
la ſua Città, inanzi che paſ-
ſaſſero trenta anni, la piu bella caſa de la Città di Roma, non che otteneſsi il pri-
moluogo, ella non ottenne pure il centeſimo.
Et abbondando di una incre-
2210 dibile copia di ingegni, che in tal coſa ſi eſercitarono, truouo che in Roma ſi
trouarono a un tratto inſie me ſettecento Architettori, l’opere de quali per i me
riti loro, a gran pena lodiamo tanto che baſti.
Et ſopperendo le ſorze dello im
perio a baſtanza a qual ſi uoglia marauiglia di muraglie, dicono che a un certo
Tatio ſpendendo ſolamente del ſuo, donò a que’ d’Hoſtia ſtuſe murate con Cẽ-
3315 to Colonne Numidice.
Et eſſendo le coſe di queſta maniera, piacque loro di
congiugnere la grandezza de potentiſsimi Regi, inſieme con la utilità antica, di
modo che la poca ſpeſa non detraeſſe coſa alcuna a la utilità, ne la utilità nõ per-
donaſſe a le ricchezze, &
che ſi aggiugneſsi ad amendune tutto quello, che ſi po-
teſſe inueſtigare in alcun luogo, che arrecaſſe ſeco dilicatezza, o uenuſtà.
Vlti-
4420 matamente non ſi eſſendo laſciata indietro mai in alcun luogo, qualunche cura,
&
diligentia de lo ediſicare, ne diuenne tanto eccellẽte queſta arte ediſicatoria,
che ella non haueua coſa alcuna tanto ſecreta, tanto aſcoſta, &
tanto ripoſta del
tutto, che non ſi inucſtigaſſe, non uſciſſe fuori, &
non ueniſſe a luce, mediante la
uoluntà di Dio, &
non repugnante eſſa a arte, Cõcioſia c’hauendo l’arte edifica-
5525 toria il ſuo antico ſeggio in ltalia, &
maſsimamente appreſſo de Toſcani, de qua
li ſuor di que’ miracoli, che ſi leggono de i loro Re, &
ancora de laberinti, & de
Sepolcri, ſi truouano alcuni ſcritti antichiſsimi, e approuatisſimi, che ne inſegna
no il modo del fare i Tempij, ſecondo che gli uſauano i Toſcani anticamente.
Hauendo dico il ſuo antico ſeggio in Italia, & conoſcendoſi d’eſſerui ricerca cõ
6630 grandiſsima inſtantia, E’ pare che queſta arte ſi sforzaſſe quanto piu poteua,
che quello Imperio del Mondo, che era honorato da tutte l’altre uirtuti, diuen
taſſe mediante gli ornamenti di ſe ſteſſa, ancora molto piu marauiglioſo.
Adunque ella diede di ſe ogni cognitione, & notitia. Tenendo per coſa brut-
ta che il Capo del Mondo, &
lo ſplendore de le genti, poteſſe eſſere pareggia-
7735 to per gloria de le opere da coloro, che egli haueſſe d’ogni altra lode di Vir-
tù ſuperati.
Et a che fare racconterò io piu i Portici, i Tempij, i Porti, i Tea
tri, &
le grandiſsime opere de le Stufe, nel far de le quali coſe ſono ſtati tan-
to marauiglioſi, che alcuna uolta quelle ſteſſe coſe che ſi uedeuano in eſſere,
fatte da coſtoro, I dottiſsimi Architettori foreſtieri negauano che fuſſe poſ-
8840 ſibile il ſarle?
Che piu? io non uo dire, che nel far de le fogne non ſopporta-
rono che ui mancaſſe la bellezza, &
de gli ornamenti ſi dilettarono di manie-
ra, che per queſto conto ſolo pare che e’ teneſsino per coſa belia, ſpendere pro-
digamente le ſorze de lo imperio, cioène lo edificare per haner doue com-
modamente e’ poteſsino aggiugnere ornamenti.
Si che per li eſſempi de

Text layer

  • Dictionary

Text normalization

  • Original
  • Regularized
  • Normalized

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index