Manuzio, Paolo
,
Degli elementi e di molto loro notabili effetti
Text
Text Image
Image
XML
Thumbnail overview
Document information
None
Concordance
Figures
Thumbnails
Table of figures
<
1 - 1
[out of range]
>
<
1 - 1
[out of range]
>
page
|<
<
of 68
>
>|
<
archimedes
>
<
text
>
<
body
>
<
chap
>
<
p
type
="
main
">
<
s
>
<
pb
xlink:href
="
032/01/017.jpg
"
pagenum
="
IX
"/>
ouero dal mezzo, & aſcende uerſo il
<
lb
/>
cielo. </
s
>
<
s
>Aggionge una ragione Ariſtote
<
lb
/>
le nel primo libro del cielo, per proua
<
lb
/>
re il moto retto ne gli elementi: che tra
<
lb
/>
due punti poſſono eſſer piu linee a con
<
lb
/>
giugner l' uno con l' altro: ma la piu
<
lb
/>
breue è la retta. </
s
>
<
s
>onde alcuni, nel defi
<
lb
/>
nire la linea retta, dicono ch' ella è una
<
lb
/>
piccioliſſima lunghezza tra duo punti.
<
lb
/>
</
s
>
<
s
>gli elementi adunque, come ſono fuo
<
lb
/>
ri del proprio luogo, cercano di ritor
<
lb
/>
narui piu toſto, che ſi poſſa; e però ſi
<
lb
/>
muouono di moto retto. </
s
>
<
s
>Il principio
<
lb
/>
di queſto moto retto, ſi dubita, s' egli
<
lb
/>
è intrinſeco nell' elemento, o eſtrinſe
<
lb
/>
co. </
s
>
<
s
>Ariſtotele nell' ottauo della phiſi
<
lb
/>
ca pare che connumeri gli elementi fra
<
lb
/>
quelle coſe, che non ſi muouono per
<
lb
/>
lor medeſime, ma ſono moſſe da altri:
<
lb
/>
eſſendo, che l' eſſer moſſo da ſe ſteſſo,
<
lb
/>
pare che ſolo à gli animali ſi poſſa attri
<
lb
/>
buire, i quali poſſono ancora ripoſare </
s
>
</
p
>
</
chap
>
</
body
>
</
text
>
</
archimedes
>