Cambiagi, Gaetano, L'antiquario fiorentino o sia Guida per osservar con metodo le cose notabili della città di Firenze, 1771

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1 ſo, che s'inchinò a S. Gio. Gualberto, collo-
cata maeſtoſamente col diſegno di Ferdinan-
do Tacca, il Presbiterio fu diſegnato con ma-
raviglioſo artifizio del Buontalenti.
Paſſan-
do all'altra parte trovaſi la Cappella degli
Uſimbardi tutta ncroſtata di marmi carrareſi,
e pregiatiſſime Pietre di diverſi colori, con
due ſepolcri di diaſpro nero, ſopra dei quali
ſon ritratti al naturale due Veſcovidi quella
famiglia lavorati da Felice Palma.
Nell'Al-
tare in una Nicchia di Diaſpro nero vedeſi un
Crocifiſſo di Bronzo del ſopraddetto Palma.

Sono di grande ſtima le due Tavole nelle pa-
reti, il S. Pietro Naufragante è eccellentiſ-
ſimo lavoro di Criſtofano Allori; l'altra quan-
do riceve le chiavi da Criſto, fu colorita da
Iacopo d'Empoli.
Le Lunette a freſco ſo-
pra di effe ſono di Giovanni da S. Giovanni, e
la Tribuna è di Fabbrizio Boſchi.
Il Paliot-
to, o d'avanti dell'Altrare ove è eſpreſſo in
alto rilievo di bronzo il Martirio di S. Lo-
renzo è opera di ſomma ſtima di Tiziano A-
ſpetti Padovano.
Al proſſimo Altare è una
Pietà di Giuſeppe Perini, di cui lateralmente
è il quadro di S. Geltrude; di faccia al quale
è S. Ildefonſo, che riceve una Pianeta dalle
mani di Maria Vergine, lavoro di Ignazio
Hugford.
Segue la Cappellina dipinta a fre-

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