173149LIBRO II.
non minore.
Ecco finito, ciò che tanto deſidera-
vate, il mio ragionamento; nel quale io non ho
voluto altro, che eſporvi una famoſa dimoſtrazio-
ne, la qual tanto piacque a Bernulli, che non du-
bitò di anteporla quaſi a tutte l’ altre; et a voi
forſe ſarebbe maggiormente piaciuta, ſe io aveſ-
ſi potuto abbellirla di quel leggiadro calcolo, di
cui egli la ornò; ma vi baſti averne inteſa la forza.
A me ſarebbe piaciuto il calcolo, diſſe allora la
Signora Principeſſa; ma più m’ è piaciuto il non
averne biſogno. Indi a me rivolta, a voi ſta,
diſſe, di combattere ora la dimoſtrazione del
Signor D. Niccola; il che voglio, che facciate
con tutto lo sforzo, perchè a dirvi la verità, io
comincio già ad eſſerne quaſi preſa. Signora, riſ-
poſi, voi mi invitate a combattere, e nello ſteſ-
ſo tempo mi levate il coraggio. E non baſtava,
che io aveſſi da vincere l’autorità d’un così grand’
uomo, come Bernulli è che voi volete aggiun-
gervi ancor la voſtra? Mi ſpaventerebbe anche l’
autorità del noſtro Signor D. Nicola, ſe io cre-
deſſi, che egli foſſe così perſuaſo della ſua dimo-
ſtrazione, come ha voluto farci creder, ch’ e’ ſia.
Ma io credo, che egli ne ſia perſuaſo aſſai poco;
ne poſſo immaginarmi, che egli voglia conten-
dere con un ſuo fratello tanto caro, il quale
ſtampò già quel belliſſimo libro ſopra la forza vi-
va, e ſoſtenne quella opinione, che ſoſtengo io,
benchè ſotto altri termini, e d’ altra maniera.
Non rinoviamo, diſſe allora il Signor D.
vate, il mio ragionamento; nel quale io non ho
voluto altro, che eſporvi una famoſa dimoſtrazio-
ne, la qual tanto piacque a Bernulli, che non du-
bitò di anteporla quaſi a tutte l’ altre; et a voi
forſe ſarebbe maggiormente piaciuta, ſe io aveſ-
ſi potuto abbellirla di quel leggiadro calcolo, di
cui egli la ornò; ma vi baſti averne inteſa la forza.
A me ſarebbe piaciuto il calcolo, diſſe allora la
Signora Principeſſa; ma più m’ è piaciuto il non
averne biſogno. Indi a me rivolta, a voi ſta,
diſſe, di combattere ora la dimoſtrazione del
Signor D. Niccola; il che voglio, che facciate
con tutto lo sforzo, perchè a dirvi la verità, io
comincio già ad eſſerne quaſi preſa. Signora, riſ-
poſi, voi mi invitate a combattere, e nello ſteſ-
ſo tempo mi levate il coraggio. E non baſtava,
che io aveſſi da vincere l’autorità d’un così grand’
uomo, come Bernulli è che voi volete aggiun-
gervi ancor la voſtra? Mi ſpaventerebbe anche l’
autorità del noſtro Signor D. Nicola, ſe io cre-
deſſi, che egli foſſe così perſuaſo della ſua dimo-
ſtrazione, come ha voluto farci creder, ch’ e’ ſia.
Ma io credo, che egli ne ſia perſuaſo aſſai poco;
ne poſſo immaginarmi, che egli voglia conten-
dere con un ſuo fratello tanto caro, il quale
ſtampò già quel belliſſimo libro ſopra la forza vi-
va, e ſoſtenne quella opinione, che ſoſtengo io,
benchè ſotto altri termini, e d’ altra maniera.
Non rinoviamo, diſſe allora il Signor D.