1nulla Leonardo da Vinci, le speculazioni e l'esperienze del quale
rimanevano tuttavia informi e sepolte nei manoscritti. In ogni modo,
gli errori che si commettevano nelle dispense delle acque in Lom
bardia, con sì grave danno ora dei compratori, ora dei venditori,
attestano che a quei tempi nessuno ancora gli aveva notati, e se
tanto zelo bisognò al Castelli per persuader quelle verità negli usi
inveterati, è ciò manifestissimo segno dell'apparir nuove fra gli
uomini le verità stesse predicate da lui. Nuove, non che ad altri,
apparvero al medesimo Galileo, come, per citare un fatto solo, po
trebbesi argomentar facilmente comparando il Discorso contro il
Bertazzolo, con la Lettera sul fiume Bisenzio.
rimanevano tuttavia informi e sepolte nei manoscritti. In ogni modo,
gli errori che si commettevano nelle dispense delle acque in Lom
bardia, con sì grave danno ora dei compratori, ora dei venditori,
attestano che a quei tempi nessuno ancora gli aveva notati, e se
tanto zelo bisognò al Castelli per persuader quelle verità negli usi
inveterati, è ciò manifestissimo segno dell'apparir nuove fra gli
uomini le verità stesse predicate da lui. Nuove, non che ad altri,
apparvero al medesimo Galileo, come, per citare un fatto solo, po
trebbesi argomentar facilmente comparando il Discorso contro il
Bertazzolo, con la Lettera sul fiume Bisenzio.
Altro punto di rassomiglianza, che il Castelli ha con Lui che
lo aveva generato alla scienza, è l'ardor di diffondere quelle astro
nomiche verità, che un profondo sentimento sincero di Religione
gli persuadeva esser tanto meglio adattate degli antichi sistemi a
rivelar le glorie del Creatore. Nelle fasi di Venere, prima che Ga
lileo gli avesse palesati i suoi pensieri, nei moti di alcune stelle, che
ei dubita esser effetti della parallasse annuale, sagacemente intra
vede argomenti concludentisimi a confermare la verità del sistema
copernicano. Nel piccolo mondo gioviale riconosce perfettamente
ritratta l'immagine del più gran mondo solare, e nelle quattro lune
che si rivolgono intorno al centro di Giove, gli par avere il più
bello argomento a provar che i pianeti si rivolgono in simil modo
intorno al centro del sole. Egli, più infaticabile forse di quel che
non apparisce dai pochi documenti rimasti, a calcolar l'Effemeridi
dei quattro satelliti cooperava con Galileo, che di quando in quando
nota ne'suoi Registri, che l'osservazione fatta, per quel tal giorno
e per quell'ora, è Patris Benedicti. E quando il Cassini attendeva
all'Effemeridi bolognesi, il Viviani, perchè se ne potesse giovare,
e perchè le riscontrasse con le sue nuove osservazioni, gli mandava
una tavola dei moti de'Medicei, incerto se essa apparteneva a Ga
lileo o al Castelli.
lo aveva generato alla scienza, è l'ardor di diffondere quelle astro
nomiche verità, che un profondo sentimento sincero di Religione
gli persuadeva esser tanto meglio adattate degli antichi sistemi a
rivelar le glorie del Creatore. Nelle fasi di Venere, prima che Ga
lileo gli avesse palesati i suoi pensieri, nei moti di alcune stelle, che
ei dubita esser effetti della parallasse annuale, sagacemente intra
vede argomenti concludentisimi a confermare la verità del sistema
copernicano. Nel piccolo mondo gioviale riconosce perfettamente
ritratta l'immagine del più gran mondo solare, e nelle quattro lune
che si rivolgono intorno al centro di Giove, gli par avere il più
bello argomento a provar che i pianeti si rivolgono in simil modo
intorno al centro del sole. Egli, più infaticabile forse di quel che
non apparisce dai pochi documenti rimasti, a calcolar l'Effemeridi
dei quattro satelliti cooperava con Galileo, che di quando in quando
nota ne'suoi Registri, che l'osservazione fatta, per quel tal giorno
e per quell'ora, è Patris Benedicti. E quando il Cassini attendeva
all'Effemeridi bolognesi, il Viviani, perchè se ne potesse giovare,
e perchè le riscontrasse con le sue nuove osservazioni, gli mandava
una tavola dei moti de'Medicei, incerto se essa apparteneva a Ga
lileo o al Castelli.
Nè da passare inconsiderata, a proposito delle esercitazioni
astronomiche del p. Benedetto, è la prima osservazione di quella
fascia, che precinge il corpo di Giove, con quell'altra, che concerne
la luce secondaria, di che va suffusa la Luna vicina al primo quarto.
Dice che, facendo egli riflessione a quel che Galileo ne'Dialoghi del
Sistema accenna della medesima luce secondaria, più cospicua la
mattina che la sera, adducendone per ragione l'essere in quel tempo
la Luna illuminata dal riflesso di vastissimi continenti della Terra;
astronomiche del p. Benedetto, è la prima osservazione di quella
fascia, che precinge il corpo di Giove, con quell'altra, che concerne
la luce secondaria, di che va suffusa la Luna vicina al primo quarto.
Dice che, facendo egli riflessione a quel che Galileo ne'Dialoghi del
Sistema accenna della medesima luce secondaria, più cospicua la
mattina che la sera, adducendone per ragione l'essere in quel tempo
la Luna illuminata dal riflesso di vastissimi continenti della Terra;