Cavalieri, Buonaventura, Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche, et alcuni loro mirabili effetti intorno al lume, caldo, freddo, suono, e moto ancora

Page concordance

< >
Scan Original
171 151
172 152
173 153
174 154
175 155
176 156
177 157
178 158
179 159
180 160
181 161
182 162
183 163
184 164
185 165
186 166
187 167
188 168
189 169
190 170
191 171
192 172
193 173
194 174
195 175
196 176
197 177
198 178
199 179
200 180
< >
page |< < (157) of 288 > >|
177157Coniche. Cap. XXXIX ra, aſtraendo adunque nel graue la inclinatio-
ne al centro di quella, come anco ad altro luo-
go, egli reſta indifferente al moto conferitoli
dal proiciente, e perciò ſe non vi foſſe l’@mpe-
dimento dell’ambiente, quello ſarebbe vni-
forme:
ragioneuolmẽte adunque ſi potrà ſup
porre, che i graui ſpinti dal proiciente verſo
qualunque parte, mercè della virtù impreſſa,
caminino vniformemente, non hauendo riſ-
guardo all’impedimento dell’aria, che per eſ-
ſer tenuiſſima, e fluidiſſima, per qualche nota-
bile ſpatio, può eſſer, che gli permetta la ſu-
detta vniformità.
Reſta hora, chefacciamo rifleſſione all’ac-
coſtamento del graue, fatto alcentro della
terra, mercè dell’interna grauità, che vien
detto moto naturale, &
al diſcoſtamento da
quello, per l’impulſo cõferitoli, che ſi chia-
ma moto violento;
cheil graue, che ſi patte
dal la quiete, e ſi moue al centro, ſi vada ſem-
pre velocitãdo, quãto più ſi accoſta al centro,
o per dir meglio, quanto più ſi allontana dal
ſuo principio, e che il violento, o dal centro ſi
vada ſempre ritardando, ciò è ſta@o ſa puto da
tutti i Filoſofi ancora, ma con qual

Text layer

  • Dictionary

Text normalization

  • Original

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index