1gli stessi gravi quanto più discendono nel semicerchio. Perchè nel braccio
della Bilancia AB (fig. 4) il grave A pesa più, come l'esperienza dimostra,
195[Figure 195]
della Bilancia AB (fig. 4) il grave A pesa più, come l'esperienza dimostra,
195[Figure 195]
Figura 4.
che quando sia sceso in C? — La causa ef
ficiente di ciò, ragionava argutamente Giordano,
non può consistere in altro che nel particolar
modo della discesa, la quale da una parte si fa
in giù, e dall'altra per traverso. Ecco i due
moti di Aristotile presentarsi sotto le loro vere
sembianze; ecco una grande rivelazione: la di
scesa del grave nel circolo resulta dalla composi
zione di due forze, una naturale diretta al centro
della Terra, e l'altra violenta e diretta al centro
dello strumento. “ Iste descensus est mixtus ex
descensu naturali et violento ” (De ponderibus cit., pag. 4). E poichè il
moto naturale è tanto più impedito, quanto ha in sè misto più del violento;
in C il corpo è più leggero che in A, e in D più leggero che in C, per
chè, nella discesa pel maggiore arco, è maggior parte di violenza che nella
discesa per l'arco minore. “ Potest ex hoc ostendi quod pondus in Libra
tanto fit levius quanto plus descendit in semicirculo. Incipiat igitur mobile
descendere a termino semicirculi et descendat continue: dico tunc quod
maior arcus circuli plus contrariatur rectae lineae quam minor, et casus
gravis per arcum maiorem plus contrariatur casui gravis, qui per rectam
fieri debet, quam casus per arcum minorem; patet: ergo maior est violen
tia in motu secundum arcum maiorem, quam secundum minorem ” (ibid.).
che quando sia sceso in C? — La causa ef
ficiente di ciò, ragionava argutamente Giordano,
non può consistere in altro che nel particolar
modo della discesa, la quale da una parte si fa
in giù, e dall'altra per traverso. Ecco i due
moti di Aristotile presentarsi sotto le loro vere
sembianze; ecco una grande rivelazione: la di
scesa del grave nel circolo resulta dalla composi
zione di due forze, una naturale diretta al centro
della Terra, e l'altra violenta e diretta al centro
dello strumento. “ Iste descensus est mixtus ex
descensu naturali et violento ” (De ponderibus cit., pag. 4). E poichè il
moto naturale è tanto più impedito, quanto ha in sè misto più del violento;
in C il corpo è più leggero che in A, e in D più leggero che in C, per
chè, nella discesa pel maggiore arco, è maggior parte di violenza che nella
discesa per l'arco minore. “ Potest ex hoc ostendi quod pondus in Libra
tanto fit levius quanto plus descendit in semicirculo. Incipiat igitur mobile
descendere a termino semicirculi et descendat continue: dico tunc quod
maior arcus circuli plus contrariatur rectae lineae quam minor, et casus
gravis per arcum maiorem plus contrariatur casui gravis, qui per rectam
fieri debet, quam casus per arcum minorem; patet: ergo maior est violen
tia in motu secundum arcum maiorem, quam secundum minorem ” (ibid.).
Da questo medesimo principio dipende la soluzione del medesimo pro
blema sotto l'altra forma, in che piacque di presentarlo ad Aristotile, per
chè cioè il corpo sia più grave e più velocemente discenda nel circolo più
grande, che nel minore? Perchè, risponde Giordano, essendo nel maggior
circolo minore l'obliquità, vi è meno di violenza, e la discesa perciò è più
naturale. “ Eodem syllogismo necesse est pondus gravius esse quodammodo
et velocius descendere quod movetur in circulo maiori, quia, ut prius pro
batur, minus obliquatur quam in circulo minori, et per consequens minus
habet violentiae: quia igitur minus distat descensus in circulo maiori a
descensu naturali, qui fit per lineam rectam, quam qui est in circulo mi
nori, dicatur descensus rectior, idest plus tendens ad rectitudinem, atque
in circulo minori, ob rationem oppositam, obliquior descensus ” (ibid.,
pag. 5).
blema sotto l'altra forma, in che piacque di presentarlo ad Aristotile, per
chè cioè il corpo sia più grave e più velocemente discenda nel circolo più
grande, che nel minore? Perchè, risponde Giordano, essendo nel maggior
circolo minore l'obliquità, vi è meno di violenza, e la discesa perciò è più
naturale. “ Eodem syllogismo necesse est pondus gravius esse quodammodo
et velocius descendere quod movetur in circulo maiori, quia, ut prius pro
batur, minus obliquatur quam in circulo minori, et per consequens minus
habet violentiae: quia igitur minus distat descensus in circulo maiori a
descensu naturali, qui fit per lineam rectam, quam qui est in circulo mi
nori, dicatur descensus rectior, idest plus tendens ad rectitudinem, atque
in circulo minori, ob rationem oppositam, obliquior descensus ” (ibid.,
pag. 5).
Così veniva Giordano a ritrovar nelle cause naturali quella ragione, che
Aristotile ricavava dalle arguzie del proprio ingegno, e che da Archimede
si faceva tutta consistere nel fatto sperimentale degli equilibrii. E perchè
anco il Matematico tedesco sentiva che si sarebbero potute fare a lui le dif
ficoltà, che poi si fecero a Galileo, è sollecito di prevenirle con dire che si
può del grave in quiete ragionare come se si movesse, essendo che nell'uno
e nell'altro stato patisce le medesime contrarietà e la quiete stessa può ri-
Aristotile ricavava dalle arguzie del proprio ingegno, e che da Archimede
si faceva tutta consistere nel fatto sperimentale degli equilibrii. E perchè
anco il Matematico tedesco sentiva che si sarebbero potute fare a lui le dif
ficoltà, che poi si fecero a Galileo, è sollecito di prevenirle con dire che si
può del grave in quiete ragionare come se si movesse, essendo che nell'uno
e nell'altro stato patisce le medesime contrarietà e la quiete stessa può ri-