178154DELLA FORZA DE’ CORPI
mi avete queſta mattina inſegnato, gli elaſtri, di
cui ragioniamo, e che il grandiſſimo Bernulli pro-
poſe, non ſono ne materiali, ne corporei; in ſom-
ma non ſono elaſtri; ma ſono preſſioni, le quali
noi chiamiamo elaſtri; e queſte preſſioni non aven-
do alcun altro ſoggetto, in cui ſuſſiſtano, dee in-
tenderſi, che ſieno immediatamente applicate al glo-
bo ſteſſo. Or dunque dicendoſi, che nell’ aprirſi
la ſerie EN, ſi ſcagliano quattro elaſtri verſo il
globo N, dovremo intendere, che quattro preſ-
ſioni immediatamente aſſaliſcano il gobo N, eſſen-
do il globo C aſsalito da una ſola; onde pur ſegue,
che quadruplo debba eſſer l’ impulſo del globo N;
e quadrupla altresì la velocità. Ma laſciamo ſtar
queſto; che poco monta. Ben mi pare, che ſe i due
globi partono dalla quiete con due velocità diſe-
guali, l’ una quadrupla dell’ altra; a voler conſide-
rargli, come moſſi da alcun genere di gravità, bi-
ſogni dire, che abbiano due gravità diverſe, l’ una
quadrupla dell’ altra. Onde ſegue (ſecondo che di-
cevamo queſta mattina ) che eſsendo lo ſpazio Nr
quadruplo dello ſpazio Cm, debba il globo N, avere
in r, velocità quadrupla di quella, che avrà il globo
C in m; non dunque doppia, come vogliono i Ber-
nulliani; i quali molto mi meraviglio, che non
abbian curato di dimoſtrare coſa tanto neceſſaria,
cioè che i globi N, e C partano dalla quiete con
la medeſima velocità. Vedete, diſſi io allora, ſe
era coſa neceſſaria. Il valoroſiſſimo Eraclito Man-
fredi, del quale avrete udito dire aſſai volte,
cui ragioniamo, e che il grandiſſimo Bernulli pro-
poſe, non ſono ne materiali, ne corporei; in ſom-
ma non ſono elaſtri; ma ſono preſſioni, le quali
noi chiamiamo elaſtri; e queſte preſſioni non aven-
do alcun altro ſoggetto, in cui ſuſſiſtano, dee in-
tenderſi, che ſieno immediatamente applicate al glo-
bo ſteſſo. Or dunque dicendoſi, che nell’ aprirſi
la ſerie EN, ſi ſcagliano quattro elaſtri verſo il
globo N, dovremo intendere, che quattro preſ-
ſioni immediatamente aſſaliſcano il gobo N, eſſen-
do il globo C aſsalito da una ſola; onde pur ſegue,
che quadruplo debba eſſer l’ impulſo del globo N;
e quadrupla altresì la velocità. Ma laſciamo ſtar
queſto; che poco monta. Ben mi pare, che ſe i due
globi partono dalla quiete con due velocità diſe-
guali, l’ una quadrupla dell’ altra; a voler conſide-
rargli, come moſſi da alcun genere di gravità, bi-
ſogni dire, che abbiano due gravità diverſe, l’ una
quadrupla dell’ altra. Onde ſegue (ſecondo che di-
cevamo queſta mattina ) che eſsendo lo ſpazio Nr
quadruplo dello ſpazio Cm, debba il globo N, avere
in r, velocità quadrupla di quella, che avrà il globo
C in m; non dunque doppia, come vogliono i Ber-
nulliani; i quali molto mi meraviglio, che non
abbian curato di dimoſtrare coſa tanto neceſſaria,
cioè che i globi N, e C partano dalla quiete con
la medeſima velocità. Vedete, diſſi io allora, ſe
era coſa neceſſaria. Il valoroſiſſimo Eraclito Man-
fredi, del quale avrete udito dire aſſai volte,