Tanto vide Leonardo farsi in questi giochi idrostatici la Natura da sè
medesima rivelatrice delle leggi del moto, che ritornando alla Bilancia, rap
presentata nella nostra figura XI, vi ritrovò la più chiara conferma delle
supposte verità del Nemorario. “ L'acqua ricevuta nell'angolo supino occu
perà tanto più dell'una faccia che dell'altra, quanto l'una faccia fia più
obliqua dell'altra ” (Manuscr. A. cit, fol. 22). E ciò parve al Nostro la più
bella dimostrazione sperimentale di ciò, che in quarto luogo supponevasi dallo
stesso Nemorario: “ Secundum situm gravius esse, quanto in eodem situ
minus obliquus est descensus ” (De pond. cit., praefatio).
medesima rivelatrice delle leggi del moto, che ritornando alla Bilancia, rap
presentata nella nostra figura XI, vi ritrovò la più chiara conferma delle
supposte verità del Nemorario. “ L'acqua ricevuta nell'angolo supino occu
perà tanto più dell'una faccia che dell'altra, quanto l'una faccia fia più
obliqua dell'altra ” (Manuscr. A. cit, fol. 22). E ciò parve al Nostro la più
bella dimostrazione sperimentale di ciò, che in quarto luogo supponevasi dallo
stesso Nemorario: “ Secundum situm gravius esse, quanto in eodem situ
minus obliquus est descensus ” (De pond. cit., praefatio).
Se si fanno in A, seguitava a ragionare Leonardo degli effetti della Bi
lancia, i due pesi equilibrio, dunque l'impeto di discendere che ha l'acqua
AS è in quel punto eguale all'impeto discensivo dell'acqua AB, come di
qualunque altr'acqua avesse anche maggiore e maggiore obliquità, purchè
attingesse superiormente al livello della orizzontale SB prolungata, nel qual
fatto riconosceva lo stesso Leonardo una dimostrazione sperimentale più fa
cile e più conclusiva di quella, che immaginò Galileo, perchè gli fosse con
minore difficoltà concesso per teoricamente vero quel suo principio mecca
nico fondamentale, che cioè “ i gradi di velocità di un mobile, discendente
con moto naturale dalla medesima sublimità per piani in qualsivoglia modo
inclinati, all'arrivo all'orizzonte son sempre eguali, rimossi gl'impedimenti ”
(Alb. XIII, 177).
lancia, i due pesi equilibrio, dunque l'impeto di discendere che ha l'acqua
AS è in quel punto eguale all'impeto discensivo dell'acqua AB, come di
qualunque altr'acqua avesse anche maggiore e maggiore obliquità, purchè
attingesse superiormente al livello della orizzontale SB prolungata, nel qual
fatto riconosceva lo stesso Leonardo una dimostrazione sperimentale più fa
cile e più conclusiva di quella, che immaginò Galileo, perchè gli fosse con
minore difficoltà concesso per teoricamente vero quel suo principio mecca
nico fondamentale, che cioè “ i gradi di velocità di un mobile, discendente
con moto naturale dalla medesima sublimità per piani in qualsivoglia modo
inclinati, all'arrivo all'orizzonte son sempre eguali, rimossi gl'impedimenti ”
(Alb. XIII, 177).
Apparve questa verità alla mente di Leonardo in tanta evidenza, da
fargli pronunziar sotto forma del più certo teorema quello, che sarebbe po
tuto sembrare un paradosso, che cioè, scendendo un corpo in varii modi,
deviato per obliquità di linee e di rimbalzi, giunge al suo termine orizzon
tale, come se fosse senz'altro impedimento sempre andato a diritto a ritro
var quello, che è il sito dell'egualità, secondo l'espressione del Nemorario.
“ Ogni movimento fatto dalla forza conviene che faccia tal corso, quanto è
la proporzione della cosa mossa con quella che muove, e se ella troverà
resistente opposizione finirà la lunghezza del suo debito viaggio per circolar
moto o per altri varii risaltamenti e balzi, i quali computato il tempo e il
204[Figure 204]
fargli pronunziar sotto forma del più certo teorema quello, che sarebbe po
tuto sembrare un paradosso, che cioè, scendendo un corpo in varii modi,
deviato per obliquità di linee e di rimbalzi, giunge al suo termine orizzon
tale, come se fosse senz'altro impedimento sempre andato a diritto a ritro
var quello, che è il sito dell'egualità, secondo l'espressione del Nemorario.
“ Ogni movimento fatto dalla forza conviene che faccia tal corso, quanto è
la proporzione della cosa mossa con quella che muove, e se ella troverà
resistente opposizione finirà la lunghezza del suo debito viaggio per circolar
moto o per altri varii risaltamenti e balzi, i quali computato il tempo e il
204[Figure 204]
Figura 13.
viaggio fia come se il corso fosse stato senz'alcuna
contradizione ” (ivi, fol. 60 ad t.).
viaggio fia come se il corso fosse stato senz'alcuna
contradizione ” (ivi, fol. 60 ad t.).
Dall'applicazione di questi veri principii riu
sciva dimostrato uno dei teoremi più fondamentali
della Meccanica, relativo alla proporzione dei tempi
che passa a scendere un grave o per l'obliqua o
per la perpendicolare. Sia AB (fig. 13) questa per
pendicolare, lungo la quale abbia a cadere il grave L,
e AC l'obliqua, per la quale abbia pure a scendere
il grave M, che si suppone essere il medesimo o di
pari peso con L. Non solo, per i posti principii, i
due corpi hanno eguale velocità ne'punti L, M, ma ne'punti O, P; Q, R, e
in tutti gli altri infiniti che si potrebbero determinare con condur linee
sciva dimostrato uno dei teoremi più fondamentali
della Meccanica, relativo alla proporzione dei tempi
che passa a scendere un grave o per l'obliqua o
per la perpendicolare. Sia AB (fig. 13) questa per
pendicolare, lungo la quale abbia a cadere il grave L,
e AC l'obliqua, per la quale abbia pure a scendere
il grave M, che si suppone essere il medesimo o di
pari peso con L. Non solo, per i posti principii, i
due corpi hanno eguale velocità ne'punti L, M, ma ne'punti O, P; Q, R, e
in tutti gli altri infiniti che si potrebbero determinare con condur linee