Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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18X neſſuno aveſſe ancora intrapreſo partico-
larmente d’eſaminarle, come ſe per la
bellezza e rarità della coſa i fiſici fat-
ti ſoverchiamente civili, quaſi ſi cedeſſe-
ro l’un l’altro la preferenza.
Da Bolo-
gna io credo che lo imparaſſero allora
molte Città dell’Italia, e fuori d’ Italia
ancora, anzi di alcune potrei io ſicura-
mente indicare la ſtrada e il mezzo per
cui lo ſeppero, ſe non temeſſi che co-
deſta quaſi Genealogia foſſe per eſſere
inutile e ſtucchevole.
Queſto ſia detto
primieramente per rendere alla patria mia
quella giuſtizia che debbole, e per la
quale, ſe non puoſſi chiamar la inven-
trice di queſte caraffe, potrà dirſi alme-
no la prima rinovatrice;
e ſecondaria-
mente per ſoddisfare a quell’ obbligo il
quale pare che oggigiorno corra ad ogni
Scrittore, di dover rendere piena ragione
di quanto può appartenere alla materia

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