Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
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">Altar Maggiore della Chieſa di San Luca nuovamente rifatto.</
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preserve
">Se abbiamo ſcoperti degli errori nell’Altar Maggiore della Chieſa di San Luca com’
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lb
/>
era prima, certamente nel nuovo non poſſiamo dare la noſtra approvazione. </
s
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s
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echoid-s3427
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preserve
">L’Ar-
<
lb
/>
chitetto, che n’ebbe l’incarico, ſi ſtudiò di farlo ſpiccare maggiormente in maeſtà;
<
lb
/>
</
s
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<
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echoid-s3428
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preserve
">ma s’ingannò a partito. </
s
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<
s
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echoid-s3429
"
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preserve
">Primieramente nel piantarlo s’avvisò d’appoggiarlo ſul pie-
<
lb
/>
diſtallo dei pilaſtri d’Ordine Ionico, che girano intorno a tutta la Chieſa, e ſopra
<
lb
/>
queſto poſe un regolone, e ſopr’eſſo il piediſtallo delle colonne Corintie. </
s
>
<
s
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echoid-s3430
"
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="
preserve
">Fin qui
<
lb
/>
vi ſi oſſervano tre innalzamenti per piantarvi le colonne, e ſormar l’Altare. </
s
>
<
s
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echoid-s3431
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preserve
">Si trat-
<
lb
/>
terà di ſimigliante abuſo, e incoerenza a ſuo luogo, ove cioè faremo rilevare l’uſo
<
lb
/>
ſuperfluo dei piediſtalli replicati. </
s
>
<
s
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echoid-s3432
"
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preserve
">Tanto adunque ſi alza il macchinoſo Altare, che
<
lb
/>
colla ſua cima ſorpaſſa la cornice della ſteſſa Chieſa. </
s
>
<
s
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echoid-s3433
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preserve
">Sconcerto, e diſordine di diſu-
<
lb
/>
guaglianza, ſenza alcuna proporzione di corriſpondenza armonica. </
s
>
<
s
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echoid-s3434
"
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preserve
">Queſto Altare
<
lb
/>
riempie quaſi tutta la Cappella, ed è d’Ordine Corintio. </
s
>
<
s
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echoid-s3435
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preserve
">Le ſue colonne ſono me-
<
lb
/>
ſchine; </
s
>
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s
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echoid-s3436
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="
preserve
">e l’Architetto primo per prolungarle v’aggiunſe il peſo ſopra la baſe, pre-
<
lb
/>
tendendo così d’imitare il Palladio nelle dieci colonne, che prolungò in S. </
s
>
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echoid-s3437
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preserve
">Giorgio
<
lb
/>
Maggiore, come dicemmo. </
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<
s
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echoid-s3438
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preserve
">Sono pure del vecchio Altare le cornici con li due mo-
<
lb
/>
diglioni per colonna. </
s
>
<
s
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echoid-s3439
"
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="
preserve
">L’aggiunta poi dell’aletta di dentro in faccia alla ſoazza della
<
lb
/>
palla non ſa vederſi la ragione, per cui debba ſervire, ſe non ſe quella di poter ſo-
<
lb
/>
ſtenere il catino, e l’onde del medeſimo di ſotto al peſante rimenato maſſarino,
<
lb
/>
che s’alza fuori di ſua competente altezza, a motivo del diſordine nella partizione
<
lb
/>
dei ſuoi modiglioni, dei quali i primi ſono aſſai diſtanti l’uno dall’altro; </
s
>
<
s
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echoid-s3440
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="
preserve
">e gli al-
<
lb
/>
tri, che ſeguitano, più vicini: </
s
>
<
s
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echoid-s3441
"
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="
preserve
">edi quella peſantiſſima ſerraglia altro non può dirſi,
<
lb
/>
ſe non che rappreſenti una creſta, ovvero un fagotto aggruppato, non già ſerraglia
<
lb
/>
adeguata, che adorni. </
s
>
<
s
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echoid-s3442
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preserve
">Dirò di più, che un rimenato così eſeguito rappreſenta una
<
lb
/>
ſcuſſia alla Tedeſca peſante, e ſgarbata, fuori totalmente dell’ordine di buona Archi-
<
lb
/>
tettura, non uſata mai da alcuno antico buono Architetto, ſendo più Teatrale, che
<
lb
/>
ſoſtanziale. </
s
>
<
s
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preserve
">La ſoazza parimente, che circonda la palla in larghezza quaſi delle ſteſſ
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e
<
lb
/>
colonne; </
s
>
<
s
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preserve
">come anche le zanche peſanti, sì al ſito d’impoſte, che di ſotto, non ſer-
<
lb
/>
vono, che a maggiormente ingoffire, e rendere il ſito più largo del convenevole. </
s
>
<
s
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echoid-s3445
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preserve
">
<
lb
/>
Quanto meglio avrebbe fatto, ſe aveſſe ingentilita per la metà la detta ſoazza, e di
<
lb
/>
quel di più poſto l’aletta anche al di fuori; </
s
>
<
s
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echoid-s3446
"
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="
preserve
">e così ſarebbe riuſcita di più avvenen-
<
lb
/>
za, e leggerezza! E chi non ſa, che tutte le regolate aperture non debbono ecceder
<
lb
/>
meno dei due quadrati? </
s
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<
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preserve
">E ſe alcuna coſa di più ſi fanno, ſi fanno a norma degli
<
lb
/>
Ordini dell’Architettura medeſima, e fanno ſempre bene. </
s
>
<
s
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preserve
">Certamente in queſta
<
lb
/>
apertura non vi ſi rileva una tal proporzione; </
s
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<
s
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echoid-s3449
"
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="
preserve
">ma per lo contrario compariſce toz-
<
lb
/>
za, e goffiſſima. </
s
>
<
s
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echoid-s3450
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="
preserve
">Mi fa gran maraviglia il veder praticarſi ciò nell’Ordine più gen-
<
lb
/>
tile, e grazioſo, quale ſi è il Corintio, che vuolſi porre al paro del più ſemplice, e
<
lb
/>
ſchietto, quale è il Toſcano, nel quale facendo aperture per uſo di campagna, ove
<
lb
/>
debbonſi introdurre carra cariche di fieno, o d’altro, ſi tengono eſſe aperture como-
<
lb
/>
de, e vi ſi pongono per tale effetto gli architravi di legno. </
s
>
<
s
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echoid-s3451
"
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="
preserve
">Ella è una vergogna
<
lb
/>
de’noſtri giorni il non conſiderarſi punto le convenienze de’riſpettivi Ordini, nè il
<
lb
/>
vero modo d’eſeguirgli.</
s
>
<
s
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echoid-s3452
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p
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echoid-s3453
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preserve
">Dopo d’aver diligentemente eſaminato l’Architettura del nuovo Altar Maggiore
<
lb
/>
eretto nella Chieſa di S. </
s
>
<
s
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echoid-s3454
"
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="
preserve
">Luca, a confronto del vecchio, che era molto diſordinato e
<
lb
/>
ſcompoſto, mi fo ora ad oſſervare con iſtupore la preteſa del ſuo regolamento, che
<
lb
/>
non dimoſtra alcun riſtauro coerente a quanto richiede la perſetta Architettura: </
s
>
<
s
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="
echoid-s3455
"
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="
preserve
">ed
<
lb
/>
avendo anche in queſto ſcoperti errori ſingolari di gran momento riſpetto all’uſo d’
<
lb
/>
eſſa Architettura, mi convien dire ciò, che è di ragione, per ridurre la medeſima
<
lb
/>
alla più purgata maniera Greca, e Romana antica. </
s
>
<
s
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="
echoid-s3456
"
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="
preserve
">Non pretendo riſcuotere da queſto
<
lb
/>
Altare ciò, che vuole ed eſige l’ottima perſezione; </
s
>
<
s
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echoid-s3457
"
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="
preserve
">ma per lo meno ciò, che è ne-
<
lb
/>
ceſſario pel ſuo decoro, e gentilezza. </
s
>
<
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echoid-s3458
"
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="
preserve
">Quindi a confronto di quello già eſeguito dal
<
lb
/>
noſtro novello Architetto pongo il mio penſiero, il quale non ſi oppone totalmente
<
lb
/>
all’eſeguito; </
s
>
<
s
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="
echoid-s3459
"
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="
preserve
">ma eſpoſto con quella maniera regolata, che più appagar poſta chi oſ-
<
lb
/>
ſerva, ed è pratico della buona foggia, che dee praticarſi, nelle giuſte riſpettive
<
lb
/>
proporzioni, e miſure, rileverà toſto la verità di quanto propongo, vale a dire,
<
lb
/>
che l’Architettura dee eſſer più perſetta che ſia poſſibile nelle ſue parti, e che non
<
lb
/>
dee alterarſi, nè trarſi fuori del ragionevole ſuo eſſere; </
s
>
<
s
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="
echoid-s3460
"
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="
preserve
">di modo che ſe la differen-
<
lb
/>
za conſiſte nel darle maggior grazia e gentilezza, sì di membri nelle cornici, che
<
lb
/>
di ſcamili per gl’innalzamenti delle colonne, quando queſti ſieno neceſſarj, e </
s
>
</
p
>
</
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>
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</
echo
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