Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Par che dunque fossero quelle Effemeridi stampate, e così forse
l
'Autore intendeva di mettere insieme a poco per volta il suo libro.

Ma
in sette anni, quanti ne decorsero dalla data di questa lettera,
che
è del 13 maggio 1640, alla morte dell'Autore, la pubblicazione
di
quelle Tavole di tanti desiderii, non solo non ebbe effetto, ma
nessuno
sa dir se nemmeno ella avesse avuto principio.
Ragione di
una
tale incertezza è il celebre fatto della dispersione delle carte
e
degli strumenti astronomici del Renieri, immediatamente avve­
nuta
dopo la morte di lui.
Celebre fatto diciamo, per le tante cose
che
da tanti ne sono scritte.
A noi basta richiamar l'attenzione
sopra
una lettera, che, pochi giorni dopo la morte del fratello, scri­
veva
a uno sconosciuto cortigiano de'Medici Giovan Battista Renieri.
Vivo in speranza, egli dice, circa la ricuperazione delli scritti
della
felice memoria di mio fratello: ne attendo pertanto l'avviso
dell
'effetto, avendo intenzione di pubblicare alle stampe l'opera che
egli
ha composto del moto de'pianeti medicei di Giove.
E perchè
forse
l'immatura sua morte gli ha tronco que'concetti, che sperava
col
tempo di produrre alla luce, desidererei pertanto, avendomeli
in
sua vita partecipati, farli pubblicare sotto il suo nome (MSS. Gal.

Disc
.
T. V. c. 232). Da chi Giovan Battista sperasse di recuperare
quei
manoscritti, non si sa, perchè non lo dice.
Forse potrebb'esser
quel
Giuseppe Agostini, su cui fecero cadere un sospetto di furto
Cosimo
Galilei e il Viviani.
In ogni modo però, Giovan Batista

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