1fa'che l'asta sia piuttosto ferma da capo o in un buso da piè, perchè chi
la tenesse in mano occuperebbe la veduta ai giudicatori, e fa'che il primo
balzo si facci in mezzo a due angoli retti, acciò la palla caggi sempre in un
medesimo loco, perchè meglio fieno notate l'altezze de'balzi nell'asta. Poi
fa'trarre da quella medesima potenzia questa ballotta per libero tratto, e
nota il luogo dove percote, e misura, e troverai il secondo viaggio essere
compagno al primo ” (ivi, fol. 24).
la tenesse in mano occuperebbe la veduta ai giudicatori, e fa'che il primo
balzo si facci in mezzo a due angoli retti, acciò la palla caggi sempre in un
medesimo loco, perchè meglio fieno notate l'altezze de'balzi nell'asta. Poi
fa'trarre da quella medesima potenzia questa ballotta per libero tratto, e
nota il luogo dove percote, e misura, e troverai il secondo viaggio essere
compagno al primo ” (ivi, fol. 24).
Figura 14.
stituito dall'elasticità dell'urto, ma
dagl'impeti precedenti via via ac
cumulati nella discesa, deve il fatto
sopra notato verificarsi anche con
maggiore esattezza, intanto che, se
il pendolo casca da A (fig. 14) giun
gerà in E con tale acquisto di forza,
da poter risalire per essa infino in D
a ritrovare l'orizzontale AD, dalla
quale s'era partito. Nel medesimo
modo sarà vero che risalirà lo stesso pendolo in B o in F, dop'esser caduto
dai punti G, C nelle orizzontali GB, CF.
stituito dall'elasticità dell'urto, ma
dagl'impeti precedenti via via ac
cumulati nella discesa, deve il fatto
sopra notato verificarsi anche con
maggiore esattezza, intanto che, se
il pendolo casca da A (fig. 14) giun
gerà in E con tale acquisto di forza,
da poter risalire per essa infino in D
a ritrovare l'orizzontale AD, dalla
quale s'era partito. Nel medesimo
modo sarà vero che risalirà lo stesso pendolo in B o in F, dop'esser caduto
dai punti G, C nelle orizzontali GB, CF.
Nella totale escursione per l'emiciclo il grave pendulo ha dunque in G
e in B velocità uguali, ciò che si concludeva da Leonardo, considerando che
sono uguali le condizioni del moto tanto nell'ascesa, quanto nella discesa,
non essendo, secondo il Nemorario la quiete altro che il termine dello stesso
moto, cosicchè, incomincino le reciprocazioni o da A o da D, le mosse di
discendere in ogni modo sono state precedute dagli atti del salire. “ Il moto
naturale fu prima accidentale, cioè la pietra che cade fu prima portata e
gettata in alto ” (ivi, fol. 31 ad t.); alle quali parole di Leonardo così fanno
quest'altre di Galileo da commento: “ Quando voi reggete in mano una
pietra non altro fate che imprimerli tanta virtù impellente all'insù, quanta
è la facoltà della sua gravità traente in giù ” (Alb. XIII, 160).
e in B velocità uguali, ciò che si concludeva da Leonardo, considerando che
sono uguali le condizioni del moto tanto nell'ascesa, quanto nella discesa,
non essendo, secondo il Nemorario la quiete altro che il termine dello stesso
moto, cosicchè, incomincino le reciprocazioni o da A o da D, le mosse di
discendere in ogni modo sono state precedute dagli atti del salire. “ Il moto
naturale fu prima accidentale, cioè la pietra che cade fu prima portata e
gettata in alto ” (ivi, fol. 31 ad t.); alle quali parole di Leonardo così fanno
quest'altre di Galileo da commento: “ Quando voi reggete in mano una
pietra non altro fate che imprimerli tanta virtù impellente all'insù, quanta
è la facoltà della sua gravità traente in giù ” (Alb. XIII, 160).
Essendo dunque in N e in B nell'arco descritto dal pendolo le due ve
locità eguali, considerò Leonardo che eguali pure sarebbero state quelle ve
locità, quando il peso A fosse caduto per la perpendicolare AG, o per l'obli
qua AB, d'onde n'ebbe a formulare la seguente Nota a modo di teorema:
“ Il peso A, dopo esser disceso per C, E risalirà in B con quella velocità
che avrebbe una palla uguale, che fosse scesa da A in B per la linea di
ritta AB ” (Manuscr. A. cit., fol. 26).
locità eguali, considerò Leonardo che eguali pure sarebbero state quelle ve
locità, quando il peso A fosse caduto per la perpendicolare AG, o per l'obli
qua AB, d'onde n'ebbe a formulare la seguente Nota a modo di teorema:
“ Il peso A, dopo esser disceso per C, E risalirà in B con quella velocità
che avrebbe una palla uguale, che fosse scesa da A in B per la linea di
ritta AB ” (Manuscr. A. cit., fol. 26).
Appartiene al medesimo ordine di speculazioni anche quest'altra con
clusione così espressa in una delle solite Note vinciane, che il Venturi tra
scrisse dall'appendice al manoscritto B: “ Il corpo grave A scende più veloce
per l'arco ACE che per la corda AE, perchè in AC comincia la sua discesa,
come per la perpendicolare ” (Essai cit., pag. 18). Devesi senza dubbio Leo
nardo essersi certificato di questa notizia, sperimentando intorno alla discesa
clusione così espressa in una delle solite Note vinciane, che il Venturi tra
scrisse dall'appendice al manoscritto B: “ Il corpo grave A scende più veloce
per l'arco ACE che per la corda AE, perchè in AC comincia la sua discesa,
come per la perpendicolare ” (Essai cit., pag. 18). Devesi senza dubbio Leo
nardo essersi certificato di questa notizia, sperimentando intorno alla discesa