Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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subchap2
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s.003522
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173
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045/01/181.jpg
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eſſere di quattro colonne, ſia diuiſa in parti uentiſette. </
s
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s
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s.003523
">ma ſe ſarà di ſei colonne, ſia partita
<
lb
/>
in parti quarantadue. </
s
>
<
s
id
="
s.003524
">Di queſte parti una ſarà il modulo, che Grecamente Embatis è det
<
lb
/>
to, & è quello, per la cui conſtitutione diſcorrendo, & ragionando ſi fanno i comparti
<
lb
/>
menti d'ogni opera. </
s
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<
s
id
="
s.003525
">La groſſezza delle colonne farà di due moduli, l'altezza con il capi
<
lb
/>
tello di quattordici. </
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</
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">
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s.003526
">
<
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="
italics
"/>
In queſto luogo ſi deue por mente, che ſe bene Vitr. ha detto, che nella maniera Diaſtilos i ua
<
lb
/>
ni ſono di tre groſſezze di colonne; non però nella diſtributione preſente cadeno ne i uani tre groſ
<
lb
/>
ſezze di colonne a punto, ma due, & tre quarti: però douemo auuertire, (ſi come di ſopra auuer
<
lb
/>
tito hauemo) che quando Vitr. nel terzo libro ragiona de gli ſpatij tra colonna & colonna, in
<
lb
/>
tutte le forme, o di ſpeſſe, o di larghe, o di libere diſtanze, egli uſa queſti termini. </
s
>
<
s
id
="
s.003527
">puo eſſer. </
s
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<
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s.003528
">ſi
<
lb
/>
puo porre. </
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s
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s.003529
">potemo tramettere. </
s
>
<
s
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s.003530
">& non dice ſi deue porre, douemo tramettere, o deue eſſere
<
lb
/>
lo ſpatio di tante colonne: perche non ci comanda, come egli fa nell'aſpetto ſcielto, & elegante,
<
lb
/>
dicendo
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perche fare ſi deono gli ſpatij de gli intercolunnij di due colonne, & un quarto.
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}
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par
<
lb
/>
lando adunque indeterminatamente Vitr. non è neceſſario, che apunto uenghino tre diametri tra
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lb
/>
colonna, & colonna in queſta diſtributione. </
s
>
<
s
id
="
s.003531
">Dapoi queſto egli ſi deue auuertire, che ſopra gli
<
lb
/>
anguli uengono meze metope, ma non di fatto meze apunto, ſe bene Vitr. dice ſemimetopia; per
<
lb
/>
che egli anche dice, ſemimetopia, per la metà d'un modulo in larghezza, che è ſemitriglifo apun
<
lb
/>
to, come egli dirà di ſotto. </
s
>
<
s
id
="
s.003532
">Et però ſi dice meza metopa, al modo, che ſi dice ſemituono, o ſemi
<
lb
/>
uocale, non che ſia mezo tuono a punto, o meza uocale, ma perche è una coſa tra gli eſtremi. </
s
>
<
s
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="
s.003533
">
<
lb
/>
Da queſta intelligenza ne naſee, che la fronte di quattro colonne ha da eſſer diuiſa in uentiſette
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lb
/>
parti, & la fronte di ſei colonne in quaranta due, & che con la ragione di queſte ſi puo regolare
<
lb
/>
le fronti di otto, & di dieci colonne. </
s
>
<
s
id
="
s.003534
">Noi poneremo qui ſotto la diſtributione, con gli Triglifi nu
<
lb
/>
di, & gli ſpatij tra le colonne, perche poi con uno, o due eſſempi dello inpiè, ſi darà notitia di
<
lb
/>
queſta diſtributione. </
s
>
<
s
id
="
s.003535
">A me piacerebbe, che la colonna fuſſe alta quattordici moduli, ſenza il
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lb
/>
capitello per approſſimarſi piu a quello, che ha detto Vitr. nel terzo libro, che nell'aſpetto diaſti
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lb
/>
los le altezze delle colonne ſono di otto teſte, & meza. </
s
>
<
s
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="
s.003536
">ma ſeguitiamo il maeſtro.
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="
italics
"/>
</
s
>
</
p
>
<
p
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="
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">
<
s
id
="
s.003537
">La groſſezza del capitello d'un modulo. </
s
>
<
s
id
="
s.003538
">La larghezza di due moduli, & della ſeſta par
<
lb
/>
te di uno </
s
>
</
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">
<
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s.003539
">
<
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="
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"/>
Rieſce meglio, della quinta parte, come ho detto. </
s
>
<
s
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="
s.003540
">il reſtante è facile per la dichiaratione fat
<
lb
/>
ta da noi nel terzo libro.
<
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="
italics
"/>
</
s
>
</
p
>
<
p
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="
main
">
<
s
id
="
s.003541
">Diuidaſi la groſſezza del Capitello in tre parti, d'una delle quali ſi faccia l'Abaco con
<
lb
/>
la Cimaſa. </
s
>
<
s
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="
s.003542
">dell'altra l'Ouolo con le anella. </
s
>
<
s
id
="
s.003543
">della terza il fregio fin al collarino. </
s
>
<
s
id
="
s.003544
">Sia poi
<
lb
/>
contratta, & raſtremata la colonna, ſi come nel terzo libro è ſtato nelle Ioniche dimoſtra
<
lb
/>
to. </
s
>
<
s
id
="
s.003545
">l'altezza dello Architraue ſia d'un modulo, ponendoui la ſua liſta, & le goccie: & la
<
lb
/>
liſta ſia per la ſettima parte del modulo. </
s
>
<
s
id
="
s.003546
">La lunghezza delle goccie ſotto la liſta per mezo
<
lb
/>
gli Triglifi, alta con la regoletta penda inanzi per la ſeſta parte d'uno modulo, & coſi la
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lb
/>
larghezza del piano inferiore dello architraue riſponda al collarino della colonna di ſo
<
lb
/>
pra. </
s
>
<
s
id
="
s.003547
">Sopra lo architraue ſi deono porre gli Triglifi con le metope ſue, larghi nella fron
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lb
/>
te un modulo, coſi diuiſi, che nelle colonne angulari, & nelle di mezo ſiano contra il me
<
lb
/>
zo delli quadri, & tra gli altri uani due: ma in quelli di mezo dinanzi, & di dietro il Tem
<
lb
/>
pio tre: & a queſto modo allargati gli ſpacij di mezo ſenza impedimento ſarà commoda
<
lb
/>
l'entrata a i ſimulacri de gli Dei. </
s
>
<
s
id
="
s.003548
">Partiſcaſi poi la larghezza dello Triglifo in parti ſei, del
<
lb
/>
le quali ne ſiano cinque nel mezo, ma due meze ſiano diſegnate dalla deſtra, & dalla ſini
<
lb
/>
ſtra, & con una regola nelmezo ſia formato il piano, che femur latinamente &, miros, è det
<
lb
/>
to da Greci. </
s
>
<
s
id
="
s.003549
">lungo quella regola con la punta della ſquadra ſiano riuolti i mezi canaletti. </
s
>
<
s
id
="
s.003550
">po
<
lb
/>
ſti gli Triglifi a queſto modo, ſiano le metope, che uanno tra gli Triglifi
<
expan
abbr
="
tãto
">tanto</
expan
>
alte, quanto
<
lb
/>
lunghe. </
s
>
<
s
id
="
s.003551
">Et appreſſo di ſopra le
<
expan
abbr
="
cãtonate
">cantonate</
expan
>
ſiano le meze metope impreſſe per la metà d'un mo
<
lb
/>
dulo. </
s
>
<
s
id
="
s.003552
">perche facédoſi a queſto modo auuerrà, che tutti i difetti, & errori sì delle metope, co </
s
>
</
p
>
</
subchap2
>
</
subchap1
>
</
chap
>
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body
>
</
text
>
</
archimedes
>